MotoGP: arriva la Sprint Race dal 2023. Serviva veramente? [TITOLI DI CORSA]
Rivoluzione netta, per questo rischiosa. Piloti divisi e i dubbi restano
Il motorsport è quel (meraviglioso) universo parallelo, dove la passione si sovrappone in maniera quasi complementare alla tradizione, dove irrazionali talenti della velocità, finiscono col diventare figure di un culto pagano che da anni, decenni, scandisce le sue dinamiche in un’architettura lineare e, per questo, più che mai efficace.
Il rischio è che modificando un tassello, anche solo uno, l’equazione possa incrinare la sua reale efficacia, e per questo il solo tentativo va maneggiato con cautela. Sprint Race dal prossimo anno, il sabato e per tutte le gare. Basta leggerla così, tutta di un fiato e rinviando spiegazioni regolamentari a qualche rigo più sotto, per avere la sensazione di una rivoluzione, rischiosa, ma non per questo necessariamente condannabile a priori.
Dorna, FIM ed IRTA, in sigle e non solo l’autentica stanza dei bottoni mondiale delle due ruote, hanno provato a renderla più moderata lo scorso 20 agosto, annunciandola nel cuore di una conferenza destinata, comunque vada, ad essere già istantanea di storia recente.
Gara sprint il sabato pomeriggio, lunga esattamente la metà dei giri di quella della domenica, subito dopo le qualifiche che sanciranno la griglia di partenza sia della Sprint Race che della gara della domenica (nella Formula 1 invece è la Sprint Race a decidere lo schieramento della gara della domenica, ndr), con metà dei punti in palio rispetto al classico GP per i primi otto classificati.
Praticamente qualcosa di molto simile a quanto non abbia già, ma solo occasionalmente, proposto la Formula 1 (con la differenza spiegata qui sopra, ndr). Non che da quelle parti l’idea abbia incassato chissà quali e quanti consensi, ma se non altro è prevalsa la razionalità di centellinarla solo su alcune gare, mentre qui la scelta è arrivata netta, decisa, omogenea: si corre anche il sabato, in ogni gara! Senza pensarci, forse, a sufficienza, senza aprire, probabilmente e stando alle reazioni disparate dei piloti, un tavolo di confronto concreto e costruttivo.
Marquez l’ha definita “spettacolare”, Quartararo “stupida”, difficile su carta scegliere a chi dare ragione, serviranno necessariamente tempo e fatti per assumere una posizione. Quel che appare nitido, già oggi e malgrado il tentativo di Carmelo Ezpeleta di mascherarsi dietro concetti legati a sport e sicurezza, è che la Sprint Race diventa chiaramente un tentativo di aumentare, o ripristinare decidete voi, l’appeal dell’intero movimento.
Un contenitore, più corto ma aggiuntivo, che dinamizza l’intero fine settimana e quindi la capacità di integrare spazi ed entrate pubblicitarie da parte di chi ha la priorità, innanzitutto, di far tornare i conti a fine anno.
Eccolo il vero filo di Arianna di un labirinto neanche così tanto inespugnabile, lo smalto della MotoGP, complici anche una serie di ritiri o forfait eccellenti, nelle ultime stagioni ha perso la sua brillantezza, e serviva un colpo di pennello. E’ stato scelto quello giusto? I dubbi restano, ma sarà ancora una volta la pista a darci le risposte più attendibili.
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Serviva veramente? Come una forchetta per mangiare il brodo….