MotoGP | Bagnaia Vs Marquez: Lorenzo difende Pecco

Il cinque volte Campione del Mondo ha parlato anche dei suoi periodi in Ducati e Honda

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Ducati MotoGP 2025 – Pecco Bagnaia sta vivendo una stagione sin qui al di sotto delle aspettative. Il tre volte iridato della Ducati non si trova con la nuova Desmosedici GP 25 e il confronto con Marc Marquez è impietoso.

Dopo 9 gare il vantaggio dello spagnolo sull’italiano è di ben 110 punti e a precedere di 70 punti il pilota di Chivasso c’è anche Alex Marquez.

I problemi come sottolineato anche al Mugello sono sempre gli stessi, la nuova Desmosedici non gli trasmette feeling all’anteriore (una volta consumata la gomma la moto diventa inguidabile, ndr) e questo rallenta il #63 che ha ammesso come questo problema al momento non sembra risolvibile.

Ad Aragon a fargli tornare il sorriso era stata l’adozione dei dischi Brembo da 355 mm, ma al Mugello sono tornati i soliti problemi.

Sull’argomento ha voluto dire la sua anche il cinque volte Campione del Mondo Jorge Lorenzo, che attraverso il suo podcast “Dura la Vida” ha affrontato l’argomento, schierandosi dalla parte di Bagnaia.

Dichiarazioni Jorge Lorenzo, Bagnaia Vs Marquez MotoGP 2025

“Ci sono due tipi di piloti: sensibili o non sensibili. Capirossi era sempre fuori controllo con qualsiasi moto. Biaggi ed Eddie Lawson, invece, guidavano in maniera soft con ogni moto. Ci sono piloti molto sensibili, come me, Pecco, Biaggi, Kocinski, e poi ci sono piloti come Stoner, Capirossi o Marc (Marquez), che con qualsiasi moto non percepiscono tanto le modifiche, sono aggressivi, non pensano troppo, mentre altri hanno bisogno che tutto sia perfetto per mostrare la loro versione migliore. Io sono con Pecco. Lo difendo. Penso che non sia così male come quello che sta dimostrando. In altre parole, non c’è molta differenza con Marc (Marquez). Penso che sia stato esagerato perché non si sente bene (con la moto). Sono d’accordo sul fatto che Marc sia migliore nella maggior parte degli aspetti (rispetto a Pecco): fisicamente, in frenata e nella gestione delle gomme è diventato un esperto. Marc è superiore. Però condivido anche quello che dice Pecco, perché l’ho vissuto sulla mia pelle con moto che non mi piacevano e con cui ho sofferto, come nel 2011, quando ho fatto una pre-stagione durissima, o nel 2018, quando ho sofferto molto finché non abbiamo modificato alcune cose e ho iniziato a capire. Quindi capisco Pecco quando dice che non si sente a suo agio. E con questo credo che potrebbe avvicinarsi di più a Marc. Però è vero che, se metti il miglior pilota sulla miglior moto…”.

Dichiarazioni Jorge Lorenzo Periodo Honda MotoGP

“Anche io quando ero alla Honda, provai un sacco di volte gli assetti di Marc ed era qualcosa di insostenibile a lungo termine. Quando fai 3, 4 o 5 giri, non riesci ad andare. Magari la prima sensazione è: ‘Caspita! Con questa moto posso frenare molto più tardi’, perché magari è molto bassa dietro e molto rigida davanti, e ti permette di frenare, ma alla fine quello non è il tuo stile e concludi il giro e il tempo non viene fuori. Faccio le cose in questo modo da quando ho 5 anni, quindi cambiarlo e diventare all’improvviso Marc Marquez, o lui diventare Jorge Lorenzo, è impossibile.”

Dichiarazioni Jorge Lorenzo Periodo Ducati MotoGP

“Quello che è successo è che nel 2017 sono andato migliorando, mi sono adattato alla Ducati, sono arrivate le ali, ho cominciato a fare podi e quasi vincevo a Misano sotto la pioggia, ma sono caduto, e ho finito l’anno molto bene. Nel 2018 arrivano il nuovo telaio e il nuovo motore e vado a Sepang (per i test) e frantumo il record della pista, faccio primo con un bel margine e tutti pensavano che fossi pronto per vincere e lottare per il titolo. E invece, arriviamo in Thailandia due settimane dopo e il primo giorno sono 18º a un secondo e mezzo, il secondo giorno, 17º a 1”4 e non andava. Non andava. Abbiamo guardato la moto del 2017, l’abbiamo provata, poi quella del 2018. Quella del 2017 aveva più grip ma girava meno, quella del 2018 aveva meno grip, ma girava di più ed era più nervosa. Ed è stato un test disastroso. Fino all’ultimo momento abbiamo deciso se iniziare la stagione con la moto del 2017 o del 2018, ma quella del 2018 aveva un motore migliore, e sì, è vero che mi stancava di più, girava meglio, ma non aveva aderenza, e gli ingegneri pensarono che lo avremmo risolto dopo. Mi affaticava, la moto era nervosa e in Thailandia i tempi non venivano. Abbiamo iniziato il Mondiale e a Doha è stato un disastro. La moto del 2018 non mi… e poi abbiamo capito che cambiando il telaio, avevano anche modificato il serbatoio: era più rotondo, stretto e basso. Me ne sono accorto durante il test di Montmeló, vedendo la moto di Tito Rabat dell’anno precedente, che aveva un serbatoio più alto e squadrato. Allora ho detto agli ingegneri di creare quelle alette con la stampa 3D. E il venerdì di Mugello mi hanno portato quelle alette (e vinse quella gara, ndr). Il fatto è che sono un pilota sensibile, che sente tutto, e ogni piccola cosa mi dà un vantaggio.”

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