MotoGP | Marc Marquez: calvario continuo [TITOLI DI CORSA]

Solo sfortuna, o troppi rischi?

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MotoGP Marc Marquez Titoli di Corsa – Mondiale 2020, ventunesimo giro del Gran Premio di Jerez. L’istante, o comunque la frazione precisa, in cui il calvario di Marc Marquez è ufficialmente iniziato. Un percorso ad ostacoli che da allora, da quella caduta e da esattamente venti mesi e trentatre gare, molte delle quali vissute da spettatore, non è ancora finito.

Tre interventi chirurgici, tre vittorie e soltanto un podio, questo il bilancio recente con molte ombre e poche luci del fenomeno motociclistico che appena sei mesi prima rispetto a quel fatidico incidente, ultima gara di Valencia nel 2019, marchiava con il suo talento assoluto l’ottavo titolo mondiale in carriera, il quarto consecutivo e il sesto nella classe regina.

Per età anagrafica e qualità la sensazione, doverosa, era di un impero sportivo destinato a lasciare un solco talmente profondo da non riuscire a trovare tante altre analogie nella storia che fu e, con legittima probabilità, in quella che sarebbe stata nei tempi a seguire.

E con tutto il doveroso rispetto per protagonisti (e vincitori) degli ultimi titoli iridati, se da due anni a questa parte la MotoGP è stata l’equilibratissima fiera delle due ruote che abbiamo raccontato è anche, e soprattutto, a causa di quell’incidente di Jerez e per quanto questo ha lasciato in eredità. Analisi sportive a parte, quel che oggi preoccupa è che il tunnel in cui Marquez è statisticamente, e psicologicamente, sprofondato sembra non conoscere vie d’uscita, e l’ultimo week end in Indonesia, con il tremendo high side nel warm up che lo ha cancellato dalla griglia di partenza, ha solo incentivato la dose di inquietudine attorno al futuro del numero 93.

Lo spettro che in queste ore è tornato d’attualità, stando a quanto accusato dallo stesso Marquez sul volo di ritorno e confermato dai medici che lo hanno visitato una volta atterrato, è la diplopia. Nel dettaglio: problema tutt’altro che sottovalutabile di sdoppiamento della vista. Una ricaduta, considerato che il pilota di Cervera ne aveva già sofferto, giovanissimo, nel 2011 ed anche lo scorso anno, dopo la botta rimediata nel ben noto e criticato allenamento in Enduro con conseguente forfait delle due gare finali della stagione.

La domanda, con tutte le doverose premesse del caso, sorge spontanea: solo sfortuna o c’è dell’altro? Marquez ha sempre spinto, come pochissimi altri e fin dai suoi esordi, il coefficiente di rischio di questo sport ai massimi livelli. Lo racconta la sua storia, lo hanno confermato, a tratti accusato, anche amici e nemici di queste stagioni vissute a rincorrersi tra i cordoli.

A ventinove anni compiuti però, la sensazione che diventa rischiosa prospettava è che continuando così futuro e carriera del cabroncito appaiono sempre più avvolti da una nube di incertezza. Ecco perché la domanda più incombente sembra essere un’altra: tornerà mai Marquez il campione che è stato? Tempo, testa (la sua) e anche fortuna dovranno metterci del loro per consegnare una risposta definitiva.

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