MotoGP | Caso doping Iannone: Rivola (Aprilia), “In caso di lungo stop sarebbe finita”
In caso di lunga squalifica il rapporto si chiuderebbe subito, ma in casa Aprilia sperano
Motomondiale MotoGP Iannone Aprilia – I primi test della stagione MotoGP sono ormai alle porte e la vicenda Iannone doping tiene sempre banco in casa Aprilia.
Ad oggi nonostante le contro-analisi abbiano confermato la presenza di steroidi androgeni anabolizzanti esogeni (AAS), non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale da parte della FIM.
La difesa punta sui minimi valori emersi e sulla contaminazione alimentare da carne, 1150 nanogrammi per millilitro di urina. In casa Aprilia si attende l’esito e in caso di lunga squalifica il rapporto con Iannone si chiuderebbe anticipatamente.
L’audizione per il suo appello si svolgerà il 4 febbraio, appena tre giorni prima dell’inizio del primo test pre-stagionale ufficiale della stagione 2020 in programma a Sepang.
Dichiarazioni Massimo Rivola CEO Aprilia su vicenda doping Andrea Iannone
“Sarei sorpreso se non fosse penalizzato, perché penso che la Federazione (FIM) debba conformarsi ai codici WADA (World Anti-Doping Agency) – ha detto Rivola al Corriere della Sera – Se dovesse essere squalificato per uno o due anni, è chiaro che la partnership sarebbe finita, ma se dovesse prendere un rimprovero o uno stop di tre mesi, significherebbe che la sua innocenza sarebbe stata riconosciuta, anche in caso di sanzione. L’anno scorso al primo test l’ho messo sulla bilancia e gli ho detto: ‘Così non va. Aleix Espargaro (suo team-mate, ndr) pesa 10 kg meno di te. Devi fare una dieta, cambiare allenamento. A luglio, aveva perso 6,5 kg lavorando sodo. Perché avrebbe dovuto prendere intenzionalmente anabolizzanti se doveva perdere peso?”
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