Moto3: Sanzioni più dure per chi rallenta in qualifica

Moto3 Motegi Penalità Qualifica – Il sistema introdotto quest’anno per sanzionare chi rallenta durante la sessione di qualifiche non sta funzionando. I pilotini della Moto3 continuano a rallentare nel giro di lancio, aspettando magari un traino. Questo può creare grande pericolo per chi, magari, nel giro veloce si imbatte in un vero e proprio “stormo” di piloti in mezzo alla pista.

L’attuale regolamento prevede una multa che parte da 500 euro per il pilota che rallenta in attesa della scia, fino ad arrivare a 1500 euro nel caso in cui il pilota sia recidivo. Nel caso in cui un pilota rallenti in più di tre settori, inoltre, è applicato un arretramento sulla griglia di partenza che può arrivare fino a 12 posizioni.

Ma dal Giappone le cose cambieranno, per stessa ammissione di Mike Webb, MotoGP Race Director, da questo fine settimana le penalità saranno più dure e si potrà arrivare a far partire il pilota dalla pit lane o squalificarlo per la gara.

Queste le parole di Mike Webb: “Sfortunatamente mi vedo costretto a fare un altro briefing con i piloti, riguardante i piloti che rallentano durante le qualifiche e che aspettano per seguire un altro pilota. Andare piano in pista è pericoloso quando arriva un altro pilota veloce, quindi dobbiamo fermare questa cosa perché è pericoloso. Ci sono dei ragazzi piccoli in pista che devono imparare, in MotoGP e Moto2 hanno capito di non farlo, ma in Moto3, vista la minore potenza delle moto e la giovane età dei piloti non vedono la pericolosità di questo. Il regolamento non cambierà molto rispetto a quello utilizzato quest’anno, ma sarà più severo per chi ripeterà questo comportamento. Da adesso useremo il pugno duro. Prima c’era un lento incremento delle penalità ma da questa gara l’incremento sarà maggiore. Se i piloti continueranno a fare così alcuni partiranno dalla pit lane, altri verranno squalificati dalla gara. C’è un piccolo gruppo di piloti che ha dimostrato che si può andare veloci in qualifica senza aspettare nessuno e quello che voglio dire ai piloti è di fare come loro, perché è possibile andare veloci. L’importante è che capiscano che lo facciamo per la loro sicurezza, perché può essere pericoloso.“