Moto3: Romano Fenati “In Argentina un altro importante banco di prova”
Il pilota dello Sky Racing Team by VR46 ha aggiunto "Miller il pilota da battere, ma non dimentichiamo gli altri"
Romano Fenati arriva in Argentina dopo la splendida gara di Austin, quando dopo una bellissima rimonta, si era giocato la vittoria con Jack Miller, rider australiano del Team Red Bull KTM Ajo. Il pilota dello Sky Racing Team by VR46 è pronto per scendere di nuovo in pista, a lui la parola.
“Ho tanta voglia di scoprire questo nuovo circuito, per me sarà un altro importante banco di prova. Sicuramente l’avversario numero uno da battere porta il nome di Miller, ma non bisogna perdere di vista neanche gli altri diretti concorrenti al titolo. Arrivo a questo appuntamento riposato e con la giusta dose di concentrazione, adesso non resta che scendere in pista e aprire il gas.”
Anche il suo team-mate Francesco Bagnaia non vede l’ora di scendere in pista sul nuovo circuito di Termas de Rio Hondo.
“Ho delle sensazioni molto buone per questo Gran Premio perché stiamo migliorando sempre di più e otteniamo dei risultati sempre più importanti. In questi giorni avrò guardato almeno mille volte l’on-board camera del circuito e non vedo l’ora di girarci. Sono fiducioso del lavoro che faremo, spingeremo per fare un’ottima gara.”
Ha infine parlato il Team Manager Vittoriano Guareschi. “Sono sempre molto curioso e motivato su piste nuove come questa, sembra un circuito meno complicato rispetto a quello di Austin, più facile da comprendere. Speriamo migliori il grip rispetto al test dello scorso anno, fondamentale per noi che scendiamo per primi in pista: rischiamo di perdere uno o due turni per portare il grip a un livello sufficiente per le prove. Dobbiamo continuare a lavorare bene come fatto ad Austin e mantenere sia Romano che Pecco ai livelli con cui abbiamo affrontato l’ultima gara.”
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Secondo me la Honda non se ne starà con le mani in mano… a quanto pare hanno deciso di dare un buon supporto anche a Vazquez. Il problema di quest’ ultimo ad Austin era il polso, aveva un tutore al polso, che era dolorante da una caduta in allenamento, così hanno fatto il set up molto morbido sul davanti, per affaticare meno il polso, ma il rovescio della medaglia erano le staccate, dove non poteva pinzare il freno assieme agli altri. Ma la sua moto è sempre stata la più veloce, e con la sua grande esperienza con le piccole cilindrate, io lo vedo avantaggiato in un circuito nuovo… fossi in Fenati, mi preoccuperei soprattutto di Miller e Vazquez…