Moto3: Intervista a Fabio Di Giannantonio, la promessa romana che si ispira a Bayliss e sogna il titolo

Abbiamo incontrato il pilota romano del Team Gresini a Imola in occasione del round di WorldSuperbike

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Tra le giovani promesse su cui sono puntati i riflettori nel Motomondiale c’è sicuramente Fabio Di Giannantonio, pilota romano 19enne confermato quest’anno nel Team Gresini Racing in Moto3, dopo la stagione positiva del 2016 dove ha terminato sesto in classifica generale.

La nuova stagione non è partita sotto una buona stella, con la frattura alla clavicola rimediato in inverno e uno zero fatto segnare nel GP in Argentina, poi però è arrivato un podio in Texas e un quinto posto a Jerez. Le prospettiva per la stagione sono quindi buone: l’obiettivo è come sempre quello di dare il 100%, terminare le gare e raccogliere più punti possibili.

Lo abbiamo incontrato nell’Hospitality Honda a Imola, ospite del Team Red Bull Honda WorldSuperbike in occasione del Motul Italian Round, quinto appuntamento del Campionato Mondiale delle derivate di serie, per chiedergli un bilancio della stagione, una previsione per Le Mans e qualche curiosità personale.

Domanda di rito: un bilancio di queste prime gare dell’anno.

“Diciamo che non abbiamo iniziato nel migliore dei modi perché questo inverno mi sono fatto male, e non è stata una gran mossa da parte mia! Abbiamo iniziato la prima gara (in Qatar) praticamente per capire le mie condizioni che non erano al 100% e comunque sia abbiamo fatto una buona gara, poi purtroppo c’è stato quello zero in Argentina che è stato un po’ particolare. Poi però ci siamo ripresi, abbiamo fatto un podio (terzo posto ad Austin) e anche nello scorso GP eravamo lì a lottare per le prime posizioni (quinto a Jerez), quindi secondo me stiamo tornando un po’ sulla retta via”.

A Jerez hai accusato problemi di setting, pensi di poterli risolvere in vista di Le Mans?

“Questo purtroppo è un problema che ci portiamo dietro da inizio anno, dai test, e non siamo ancora riusciti a risolverlo. E molto spesso ci da fastidio: in Argentina il problema era meno evidente e infatti avevamo un buon passo, invece soprattutto a Jerez eravamo un pelo al limite. Penso che per Le Mans non riusciremo a fare grandi cose perchè dopo ci saranno i test e ancora non abbiamo pezzi nuovi. Penso che dopo i test potremmo capire meglio. Dal Mugello potremmo vedere qualcosa di nuovo”.

Adesso si va a Le Mans, dove lo scorso anno hai confermato più o meno la prestazione del Texas. Cosa ti aspetti quest’anno?

“Sarebbe bello. Lo scorso anno ho fatto una buona gara, sono partito decimo anzi tredicesimo per la penalità e in gara ho fatto un po’ il gap, eravamo molto veloci. E’ una pista che mi piace molto e penso si possa fare bene”.

Alla vittoria in qualche gara quest’anno ci pensi?

“Tutti i piloti del Mondo vogliono vincere, e ovviamente anche noi ci pensiamo. Ci siamo andati molto vicini in passato e penso che non manchi molto, ma non è una fissazione: io penso a fare delle belle gare e a dare il 100%, poi se viene meglio. In questo momento dobbiamo pensare a finire le gare, che in Moto3 non sembra ma è già tanto, e a fare più punti possibile, quindi dare il 100% sempre”.

Chi può fermare questo Romano Fenati? solo lui?

“Spero di essere io! Lui è partito molto forte, ha fatto delle belle gare, è stato constante quindi sembra più avanti degli altri, ma secondo me siamo tutti un po’ lì. Lui è stato bravo e non ha sbagliato fino ad ora”.

Al momento in campionato sei sesto, pensi di poter puntare alle posizioni di vertice, magari con la costanza?

“Penso che il segreto per vincere un campionato sia finire tutte le gare, che sembra scontato ma in Moto3 non è così facile. Penso sì, che con la costanza si possa davvero fare bene, quindi se riuscissimo a finire tutte le gare e a fare qualche bel risultato nei primi cinque, penso si possa stare là davanti”.

Ti sei dato una spiegazione del perché gente come Bastianini, Antonelli quest’anno sia così indietro?

“Questa è una domanda un po’ difficile. Con loro ci parlo ma magari ci sono dei motivi che un pilota si tiene un po’ per sé. Il motivo che mi sono dato per Enea (Bastianini) è che venendo da un team “famigliare” com’è quello di Cecchini, quando cambi ti devi un po’ adattare. Sinceramente non mi aspettavo di vederlo in difficoltà, ma si sta riprendendo. Antonelli sinceramente non lo so”.

Tra i piloti italiani, c’è qualcuno che ammiri in particolare? Di cui ammiri lo stile di guida?

“Con quelli che corrono con me in Moto3 siamo cresciuti tutti insieme. Mi ricordo che quando correvamo con le minimoto mio padre mi diceva sempre di guardare Antonelli che secondo lui andava fortissimo e mi piace molto come guida. Poi anche Fenati che secondo me è un “animale” da gara, ma anche Enea (Bastianini). Alla fine cerco di prendere il meglio da ognuno”.

Ti sei mai sentito un po’ un “pesce fuor d’acqua” tu romano in un mondo di romagnoli, diciamo?

“Beh un po’ si, in questo mondo ci sono tanti italiani ma mai del Sud. Però sinceramente mi piace essere quello particolare”.

Quest’anno hai un compagno di team spagnolo, come ti trovi?

“Bene perché imparo un po’ lo spagnolo! Conosco Jorge (Martin) da tre anni dal 2014, vado molto d’accordo con lui e secondo me facciamo una bella squadra, stiamo andando forte tutti e due. Sto bene in team con lui”.

L’obiettivo dei sogni e l’obiettivo realistico per quest’anno?

“Quello dei sogni è ovviamente vincere il Mondiale, quello realistico è di finire nei primi tre. Già migliorare il risultato dello scorso anno (sesto a fine stagione) sarebbe una gran cosa”.

Il favorito per il titolo sembra Fenati, un outsider?

“Canet che in Argentina era imprendibile e ha vinto anche a Jerez. Sta venendo su anche lui. Ma spero di essere io!”

Alla Moto2 ci pensi?

“Il problema è la stazza in Moto3. io ho 18 anni sono ancora un ragazzino ma poi si cresce e non ci stai più sulla moto! Ci penso ma secondo me finchè non vinci qualcosa di importante è prematuro”.

Se ti dovessero dire scegli un campione da prendere come riferimento, tipo Valentino per i ragazzi dell’Academy?
“Bayliss! E’ sempre stato il mio idolo”

Al di fuori del mondo dei motori hai un idolo a cui ti ispiri?

“Fuori dal mondo dei motori totalmente è difficile! Ti posso dire che seguo tanto moto, macchine e ammiro tanto Hamilton”.

La prima cosa che hai pensato questa mattina appena sveglio?

“E’ tardi!”

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