Loris Capirossi chiama Rossi alla Ducati….

Capirossi chiama
Valentino
"Se venisse in Ducati sarei contento"
Il giorno dopo lo storico successo nel Gp di Catalunya, Loris Capirossi è
già in pista per testare nuove componenti e nuovi assetti per la sua Ducati
Desmosedici. "Proviamo per continuare a crescere – ha raccontato a Tgcom
– e per arrivare ad Assen pronti per ripeterci". Poi un pensiero sulle voci
che vorrebbero Rossi in Ducati: "Per ora sono discorsi di marketing, ma se
Valentino venisse sarei contento. Siamo amici e potremmo far bene assieme".

A sospingerlo c’era il tifo di tutto un paese. A sperare nella sua vittoria non
solo i ducatisti. Sì, perchè il trionfo di Capirossi al Montmelò
ha il sapore dolcissimo di un conto finalmente pagato con la sfortuna da parte
di un pilota che da quarantasette gare aspettava il momento di gridare forte tutta
la propria meritatissima gioia. Un risultato storico, s’è detto. Un primo
tassello, non certo un approdo. Il sigillo su di una stagione che, viste le premesse,
regalerà sicuramente altri momenti di gloria al romagnolo.

Uno che da tutto, Capirossi. Cuore, grinta, bravura. Un ragazzo semplice, che
non si nega, che anche nei momenti bui sa sempre trovare la parola per sdrammatizzare.
Lo ha imparato dopo anni di magra, dopo stagioni in cui il suo talento veniva
frustrato dall’inferiorità del mezzo a sua disposizione.
"La gioia è sicuramente tanta – ha raccontato durante una pausa
dei test che la Ducati ha prontamente organizzato dopo il Gp di Catalunya –
ma anche il senso di rivincita dopo una stagione difficilissima come quella
che mi lascio alle spalle. Aver vinto quasi trent’anni dopo l’ultimo italiano
su moto italiana è una gioia troppo grande. E’ una delle soddisfazioni
più grandi della mia carriera. In passato ho quasi sempre avuto moto
inferiori agli altri. Ora finalmenete corro in una squadra dove posso vincere.
Posso sviluppare la moto, e in quest’ottica mi è servita l’esperienza
al team Pons perchè sono un pilota più completo. Ora siamo già
in pista per proseguire lo sviluppo della moto, pensiamo al futuro. Del passato
rimane la gioia e l’orgoglio di aver vinto, ma dobbiamo rimanere concentrati
e guardare avanti". Sarebbe facile, sull’onda del successo, perdersi in
unitili anatemi contro chi non ha creduto in lui. Ma non sarebbe da Capirossi.
"Penso che questo sia solo l’inizio. Ho colto una vittoria storica e vorrei
che il bonomio Ducati-Capirossi divenisse sinonimo di successo. Fin dallo scorso
novembre, quando per la prima volta sono salito sulla Desmosedici, ho potuto
capire quanto fosse alto il potenziale di questa moto. Conoscevo la professionalità
della squadra, ma non mi aspettavo potessimo essere già a questo dopo
sole sei gare. Ci sono tanti miglioramenti da fare e per questo ci siamo messi
subito al lavoro, provando nuovi assetti in vista di Assen".

La sensazione, specie dopo il grande secondo posto del Mugello, è che
la Desmosedici stia crescendo in fatto di guidabilità e maneggevolezza,
il solo neo di una moto altrimenti imprendibile. "In quanto velocità
e potenza siamo già a posto. A Barcellona la moto era più guidabile
rispetto al Mugello perchè si tratta di un circuito più facile.
Allentare la morsa ora sarebbe sbagliato: ecco perchè questi test sono
molto importanti. Questa sarà una stagione di apprendistato, ecco perchè
non ho rimpianti per i ritiri di Welkom e Assen: sono cose che capitano, non
è certo il tempo di pensare al mondiale".

Mondiale e titolo che sembrano indirizzarsi ancora verso Valentino Rossi che
molti vorrebbero suo futuro compagno di squadra proprio in Ducati. "Sono
discorsi di marketing – ha concluso Capirossi – che per ora non mi toccano.
Però, se Valentino venisse sarei contento: siamo amici da tempo e assieme
potremmo fare grandi cose. Ma è giovane, ha un contratto con la Honda
e alla fine penso proprio che da lì non si muoverà. Però
se arrivasse sarei felice". Grande in pista, grande fuori. Insomma, Capirossi.

Fonte: Tgcom.it