Locatelli, il decano che non vuole mollare
La notizia è passata quasi sottovoce ma, dal prossimo anno, è destinata in parte
a stravolgere il panorama della griglia di partenza, e perciò dei valori in campo,
del mondiale 125. Stiamo parlando della norma che, nella ottavo di litro, dal
2005 non ammetterà i piloti che hanno più di 28 anni. Una legge che onestamente
lascia gli appassionati con molti dubbi e una sola certezza: veder scomparire
dalla 125, non certo per demeriti sul campo, fior di campioni come Locatelli,
Ui, Perugini, Jenkner, Giansanti e Ballerini; centauri che da soli raccolgono
la bellezza di 25 vittorie in questa classe.
Siamo andati a vedere cosa ne pensano i diretti interessati, e abbiamo voluto fare due chiacchiere con l’alfiere Aprilia che più di ogni altro può dire la sua su questo argomento. Stiamo parlando naturalmente di Roberto Locatelli, portacolori del Team LCR e grande protagonista di questo avvio di stagione, con tanto di secondo posto in Sud Africa.
Allora Roberto, cosa dici della prospettiva di modifica nel regolamento?
Devo dire che innanzitutto mi dispiace – attacca il pilota bergamasco – I regolamenti sono questi e bisogna accettarli, ma sicuramente non vedo il motivo di applicare una norma del genere.
Stiamo assistendo ad una lenta ma continua discriminazione da parte della federazione verso i team della 125 e della 250, a favore di una Moto GP che sembra voler fagocitare tutto il possibile del circus del motomondiale. Non pensi che il voler eliminare dalla classe cadetta piloti del vostro calibro ma soprattutto della vostra esperienza, sia anche un modo per togliere alla 125 qualcuno che ha voce e carisma, e in grado di dare un certo lustro alla classe?
Mah, forse si. Come ho detto, ho forti dubbi su questa regola, ha dei grossi limiti così come è stata messa giù. Avrei mille motivi da portare contro questa decisione. Tanto per dirne una tra le tante, non mi sembra giusto che un pilota, che magari si è fatto anni di gavetta, quando è arrivato il momento di raccogliere i frutti del suo impegno si veda obbligato a cambiare classe per colpa del regolamento. Appena potrò ne voglio parlare con Lucio (Cecchinello, ndr), per vedere se si può discutere con la federazione di questa scelta.
Vuoi dire che nessuno vi ha interpellato?
No, pensa che io l’ho saputo per la prima volta la domenica del Gp di Spagna da un giornalista, quando oramai le cose erano già state decise.
Prima accennavi a Lucio Cecchinello. Prendendo ad esempio il tuo Team, che ha impostato una politica dove è stato affiancato ad un pilota esperto come te un giovane come Mattia Pasini, già dall’anno prossimo dovrà rivedere tutta la sua politica…..
Già, ecco un altro dei motivi dei dubbi riguardo a questa norma. Ora il mio compagno di squadra, come molti altri giovani, può crescere con calma perché il team ha già un pilota d’esperienza; dall’anno prossimo molti giovani avranno più pressione addosso.
Torniamo per un attimo al tuo avvio di stagione. A bocce ferme, sei più contento di essere tornato sul podio o più dispiaciuto per la mancata vittoria di Welkom?
Nei primi due giorni ero molto amareggiato per la mancata vittoria, ora posso dirti che sono molto più contento di essere tornato sul podio!
Mentre eri in lotta per il primo posto, hai avuto il tempo di pensare: “Ehi! Sono tornato il Loca di sempre!”
Sì, per un attimo mi è passato per la mente. Ma non mi sono esaltato, ero solo contento di vedere confermato quello che pensavo delle mie potenzialità.
Hai trovato qualche difficoltà particolare, trovandoti a dover gestire una gara in testa dopo molto tempo?
No, è stata una gara dura, ma non ho avuto nessuna difficoltà a gestirla.
In questi due gran premi d’inizio campionato hai già avuto modo di lottare gomito a gomito con Honda e KTM, facciamo un raffronto rispetto ad Aprilia?
La KTM va bene, è una moto molto diversa rispetto a quella della passata stagione, hanno lavorato molto durante l’inverno, soprattutto per quanto riguarda le sospensioni. Anche la Honda è cresciuta parecchio, ma secondo me il potenziale maggiore ce l’ha ancora Aprilia. Non fosse altro per il fatto che, rispetto alle nostre avversarie, Aprilia ha molte moto e molti piloti potenzialmente vincenti. Possiamo dire che Stoner e Dovizioso, da soli, rappresentano invece già il 50 per cento del potenziale delle due case.
Per un attimo siamo tornati a parlare di tecnica, di spettacolo e di piloti, quello di cui si dovrebbe parlare in una classe del motomondiale, solo ed esclusivamente di questo, non di norme che impediscono ad un pilota di correre perché ha la carta d’identità scaduta.
Forse qualcuno dimentica che un campione non ha certo bisogno dell’anagrafe per
dimostrare quanto vale…
Racing Aprilia
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