Le Pagelle di Sepang
Rossi: n.g. per manifesta superiorità
In una stagione che passerà alla storia, la gara (con ogni probabilità) decisiva.
Domina da quando scende dall’aereo, con distacchi abissali per tutti.
Oggi è stato praticamente perfetto: ottima partenza, studia la reazione della moto alle diverse condizioni d’aderenza e poi se ne va a raccogliere solitario il settimo successo stagionale.
Ora a due gare dal termine a contendergli il titolo è rimasto un solo pilota, distante trenta punti.
Brivio aveva visto giusto.
Biaggi: 8
Dopo una serie di risultati non all’altezza, tira fuori gli artigli e regola lo sciame delle Honda con autorità.
Sontuoso il sorpasso a Barros, in quello che è sembrato essere una sorta di passaggio di consegne.
Certo le premesse di inizio anno erano diverse, e non prevedevano sessanta punti di distacco da Rossi ed una sola vittoria all’attivo.
Da oggi è matematicamente fuori dalla lotta iridata.
Barros: 6
Questa volta centra il podio. Terzo, a quasi dieci secondi dal primo.
E dire che all’inizio della gara sembrava potersi giocare qualche cosa di più, guidando su ottimi tempi e costringendo Rossi ad azzardare sorpassi oltre il limite.
Comunque nella generale Tamada ora è più distante e Edwards molto più vicino.
Appunto.
Hayden: 5
Ad una decina di secondi dal suo compagno di squadra.
Il giovane prodigio della SBK AMA delude le speranze che molti avevano riposto in lui, perché la sensazione è che non riuscirebbe a stare davanti ai top driver neppure se corressero sulla Proton.
Tamada: 10
Il vero nome nuovo di quest’anno è lui.
Appena le gomme lo consentono, tira fuori prestazioni impressionanti e sorpassi da campionissimo.
Come oggi.
Il suo stile di guida, poi, è la migliore pubblicità a questo bellissimo sport.
Capirossi: 7
Finalmente rivediamo Capirex lottare come un forsennato, infilare gli avversari con la moto di traverso, chiudere in una posizione non più così distante dal podio.
La lotta di vertice rimane ancora una chimera, ma almeno i suoi tifosi non devono cercarlo dopo la decima piazza.
Gibernau: 4
Chattering al posteriore? Sarà.
Rimane il fatto che nella gara dove c’era bisogno di qualche cosa di più, ha fatto qualche cosa di meno.
Se dalle polemiche del Qatar era uscito con una prestazione maiuscola ed il mondiale riaperto, da Sepang riparte lontano secondo e con i sogni di gloria rimandati a data da destinarsi: Rossi è di un altro mondo.
Checa: 6
Nei primi giri lo si è visto stazionare nel gruppo dei primi cinque.
Poi, come di consueto, con le gomme scivolano le posizioni.
Chiude nono, ad un paio di giorni dal compagno di squadra ma comunque primo delle altre Yamaha.
Che poi è la miglior risposta a chi dice che il divario tra Ywata e Tokio è praticamente azzerato.
Bayliss – Edwards e Xaus: 4
Pessima gara, anche se ovviamente tutti e tre potranno portare le rispettive validissime ragioni.
A parte il texano, per il quale si prospetta un futuro accanto a Rossi, Troy e Ruben sembrano avviati ad un mesto addio al circo della classe regina.
Semplicemente non all’altezza.
Honda: n.g. per manifesta antisportività
C’è modo e modo di perdere.
Fiorani & c. hanno scelto il peggiore: sconfitti sulla pista, si sono esibiti nel tentativo di eliminare l’avversario affidandosi ai sicari della direzione corse.
Una cosa, tanto per essere chiari, che nel motomondiale non si era mai dico mai vista.
Oggi gli appassionati brindano per l’insuccesso di chi si è creduto più furbo degli altri, e ridono alle pubbliche beffe della banda Rossi.
A ciascuno il suo.
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