Le pagelle del Gp di Catalunya
Rossi: s.v. per manifestà superiorità
Bruttissima partenza per regalarci un’altre lezione pratica di sorpasso: sei in
una manciata di curve.
Poi, a grande richiesta, master in gestione della gara e controllo degli avversari.
Gli ultimi tre giri non si insegnano perché non si possono imparare. Non
in questo mondo.
Il resto è poesia.
Gibenau: 10
Non ostante aver perso la sfida al titolo dopo solo cinque gare, attacca dalla
prima curva e tenta di fuggire solitario.
C’è modo e modo di perdere, e l’iberico ha scelto senz’altro il migliore.
Melandri: 10
Il nome nuovo della stagione 2005.
Regola con autorevolezza lo stormo di Honda, cogliendo il terzo podio in sei
gare e consolidando il proprio secondo posto in classifica generale.
Ha ragione chi ricorda come fino a pochi mesi fà non si sapeva neppure
se avrebbe trovato una sella.
Barros: 6
Prova d’orgoglio del vecchio leone, decisamente in ombra dopo la vittoria del
Portogallo.
Cerca di prendersi il gradino più basso del podio fino all’ultima curva.
L’ordine d’arrivo certifica la nuova gerarchia.
Hayden e Biaggi: 4
In due.
Chiudono, con la sola eccezione del disperso Bayliss, la pattuglia dell’ala
dorata.
Rossi è di un altro mondo. Ma gli altri compagni di marca?
Edwards: 6
Gara onesta, utile per raccogliere qualche punto e ottima per aver dato il senso
dell’impresa del più famoso team mate.
Ancora una volta.
Piloti Bridgestone: s.v. per manifestà inferiorità tecnica
I piloti Ducati avevano gomme di legno.
Hopkins e Hoffman si sono dovuti fermare per cambiare la posteriore.
Il resto si è arrangiato.
L’aspetto positivo è che fanno uno dei mestieri più belli del
mondo.
Rolfo: 10
Davanti, e non di stretta misura, al campione del mondo 2000.
Con un mezzo non dei più performanti e con coperture che rendono appetitose
anche le Bridgestone.
Sette punti ed un mondiale da vivere tutto a modo suo.
Ellison e Battaini: 18° e 19°
Nell’ordine penultimo e ultimo, entrambi con il consueto doppiaggio e con tempi
da gruppone in 250.
La classifica generale è un po’ deficitaria, ma la passione ed il divertimento
no.
E poi gli altri per entrare pagano.
Ducati: 0
Non faranno un’offerta a Valentino perché oscurerebbe il marchio.
Evidentemente la decisione nasce dalo stesso studio di marketing che ha portato
all’accordo con la Bridgestone.
Honda: condannata
A fine gara, su domanda di Porta, Rossi ha avuto modo di spiegare le ragioni
del massacro compiuto nelle ultime nove gare: "dopo quello che è
successo l’anno scorso, io penso al mio".
Possono inventarsi tutte le migliori moto del mondo, ma finché il marchigiano
correrà in Motogp vincere rimarrà una chimera.
Auguri. Anzi, no.
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