Le pagelle del Gp del Portogallo

Le pagelle del Gp del PortogalloLe pagelle del Gp del Portogallo

Barros: 10
Dopo un paio d’anni passati a rimediare magre figure sulle moto ufficiali delle due più grandi case produttrici del mondo, mostra una sensibilità impressionante soprattutto quando le condizioni della pista chiedono ai piloti qualche cosa di più.
Ben tornato.

Rossi: 10
Con una moto che si muove più di un frullatore, nei primi due gp del mondiale raccoglie 45 punti prima vincendo con classe e forza, poi arrivando secondo nascondendo una inferiorità di mezzi tecnici imbarazzante.
I tempi della moto nasa sono lontani, ma i suoi risultati rimangono sempre gli stessi.
Astronauta.

Biaggi: 4
Spazzati via i cattivi pensieri di Jerez dal vento oceanico del Portogallo, con la moto migliore del lotto e la guida tecnica dello sviluppo passa i primi venti minuti a prendere un secondo al giro da Gibernau e dal privatissimo Barros.
Neppure la rivalità con Rossi riesce a smuoverlo dal torpore, e chiude senza neppure aver provato a passarlo una volta.
Considerata la sua classe, imperdonabile.

Gibernau: 8
E’ l’unico rivale del fenomeno.
Dopo una metà gara da Rossi, con distacchi abissali rifilati a tutti, commette un errore che paga carissimo.
Ha il merito di provarci, e non da oggi. Che poi è l’unico modo per cercare di non contare 150 punti di distacco dal primo a fine stagione.
Coraggioso.

Melandri: 6
Vede il suo compagno di squadra solo in foto. Ed il gruppo dei migliori non è molto più vicino.
Rimane il fatto che sono bastate due gare per ottenere quanto raccolto in tutto l’anno scorso.
Evidentemente ha avuto ragione a volere così fortemente una Honda, costi quel che costi.
Piazzato.

Checa: 7
Attento e senza sbavature, in silenzio raccoglie un quasi quarto posto che vale oro soprattutto per il morale suo e del team.
La speranza è che le Bridgestone prima o poi finiscano di sbriciolarsi come un biscotto secco e consentano ai ducatisti di esprimere almeno il 70% del potenziale della moto.
Concreto.

Edwards: 6
Davvero divertente la sfida con Melandri.
La caduta rovina solo in parte una giornata piena di verve e di voglia di mettersi alle spalle il suo recente passato.
La speranza è di vederlo ripetersi con quelli che oggi gli stanno decisamente davanti.
Folletto.

Hayden: 4
I guai fisici sono una giustificazione. Ed infatti non prende un due.
Ma fino ad un certo punto, perché quando si guida la moto più desiderata dai motociclisti di tutto il mondo bisogna dimostrare di meritarsela.
Insufficiente.

Nakano: 5
E’ in difficoltà da venerdì. Più del solito.
Domenica il distacco sfiora il minuto.
Davvero troppo lontano anche per chi non si era fatto grosse illusioni.
Insipido.

Roberts: 3
Si fa fatica a credere che è stato capace di vincere un mondiale.
Il suo compagno almeno prova ad inventarsi un guizzo, qualche giro di adrenalina. Il figlio di tanto padre invece si accontenta, ormai da un sostanzioso numero di gran premi, a timbrare il cartellino.
Oggi è uscito con oltre un minuto e mezzo di ritardo.
Impiegato.

Rolfo: 6
La moto che guida andava male un anno fa con le Michelin.
Ora va male ugualmente ma in più è passato un anno ed in meno ci sono le Dunlop.
Eppure il torinese lotta metro per metro come se fosse a battagliare per la vittoria.
Indomito.

Blata WCM: 10
La banda bassotti del circuito ci regala un’altra gemma e risolve a modo suo il problema del cambio moto.
Cosa sono qualche giro di distacco rispetto alla possibilità di sognare?
Non appena trovano qualche soldo per fare dei cappellini me ne compero almeno dieci.
Eroici.

Nuovo regolamento gara bagnata: 8
Quelli che ipotizzavano irrisolvibili problemi di sicurezza si devono accontentare di una sola ed innocua scivolata di Gibernau.
E poi rimane senza risposta la più banale delle domande: se è vero, come è vero, che nessuno può conoscere meglio di un pilota il suo limite, perché impedirgli di correre con la moto che più gli aggrada?
Positivo.

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