Lascia anche WithU, perché la MotoGP sta perdendo appeal (e soldi)? [TITOLI DI CORSA]

La notizia nelle ultime ore, dopo Suzuki anche un altro team rischia di saltare

Lascia anche WithU, perché la MotoGP sta perdendo appeal (e soldi)? [TITOLI DI CORSA]Lascia anche WithU, perché la MotoGP sta perdendo appeal (e soldi)? [TITOLI DI CORSA]

Nelle ore in cui tutti cominciavano ad approcciarsi al fine settimana di Aragon, quindicesima e tutt’altro che interlocutoria (nella volata mondiale) tappa di questa stagione, dalla cronaca economica motociclistica e non solo arrivava la notizia di WithU pronta a concentrare la propria attenzione su altro e distoglierla, di fatto, dalla MotoGP.

In poche parole, la società di vendita al dettaglio di servizi energetici e telefonici interromperebbe il suo rapporto di sponsorizzazione con il team RNF Racing di Razlan Razali, che in previsione del 2023 ed anche forte del supporto dell’azienda appartenente al gruppo Europe Energy aveva annunciato di lasciare Yamaha per diventare un team satellite di Aprilia, con un roster piloti composto da Miguel Oliveira e Raul Fernandez.

Ovvio, che con questi presupposti il futuro assume contorni drasticamente più incerti, ed anche per la stessa Aprilia, affamata di una squadra privata per continuare il suo percorso di sviluppo, quella uscita nelle ultime ore è tutto fuorché una bella notizia.

Questa di fatto la mera cronaca di ciò che è stato ufficialmente dichiarato dall’ad di WithU, Matteo Ballarin, ai colleghi de l’Arena di Verona, ma dell’intervista di Ballarin e più in generale di tutta questa faccenda colpisce una riflessione ben più profonda: “La sponsorizzazione in MotoGP? – dichiara Ballarin – Molto impegnativa e la situazione di mercato oggi non dà visibilità”.

Ora, va aggiunto che la partnership tra WithU e il team RNF Racing era molto legata alla presenza in sella ad una delle due moto di Andrea Dovizioso, che come si sa da ormai cinque giorni è a tutti gli effetti storia passata del movimento, ma le parole di Ballarin non possono e non devono chiudere la porta a valutazioni più ampie e per cui, necessariamente, serve investire tempo ed inchiostro.

Lo abbiamo già scritto in tempi non sospetti, la sensazione è che questa profonda transizione generazionale, con il ritiro di piloti illustri (Rossi, Lorenzo e ora anche Dovizioso) e le difficoltà di altri (Marquez) , abbia lasciato in eredità un impoverimento comunicativo che inevitabilmente si ripercuote sull’appeal commerciale dell’intera MotoGP.

Nulla da togliere ai nuovi protagonisti della categoria, ma come in ogni passaggio epocale che si rispetti i rischi ci sono e la fase di assestamento non ne risparmia. Tre mesi fa la notizia dell’addio di Suzuki, oggi la prospettiva incalzante di un altro team con orizzonti a dir poco incerti. Come spesso accade, per ogni potenziale problema l’importante è individuare una possibile soluzione, e anche in questo caso si è già arrivati a qualche, seppur discutibile, rimedio strategico (Sprint Race per tutte le gare dal prossimo ndr). Non basterà, lo sappiamo noi come loro, ed allora spazio ad idee nuove e convincenti, affinché la fuga di cervelli (e denari) di questi ultimi tempi rientri con la stessa repentinità con cui sembra essere iniziata.

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