In ricordo di William Joseph Dunlop….

William Joseph Dunlop nacque in Irlanda il 25 febbraio 1952.

Con le sue 26 vittorie all’Isola
di Man
, Joey era diventato un eroe delle corse su strada.

Ha costruito la sua fama correndo tra marciapiedi e muretti, vincendo con qualsiasi
moto, dalla piccola 125 Grand Prix fino alla più potente Superbike.
Non correva solo al Tourist Trophy ma anche a tanti altri maggiori eventi nella
sua Irlanda o nel resto dell’Europa, quasi sempre gareggiando in almeno tre
classi e con tre moto diverse.

Vedere Dunlop guidare su quelle strade pericolose era uno spettacolo, sempre sciolto,
fluido, padrone della situazione. Faceva fare alla moto tutto ciò che lui
voleva con una tale eleganza da far sbalordire anche i suoi avversari, come
Jonathan “Cap” Davies
, che dopo esser stato superato dallo stesso
Joey durante un TT, ebbe il privilegio di seguirlo da molto vicino per qualche
km. Davies rimase stupito di come Dunlop potesse prendere qualsiasi traiettoria,
sapeva sempre dove andare, dove mettere le ruote ed era terribilmente veloce.

Se come il pilota Joey era speciale, come uomo forse lo era ancora di più.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una persona molto riservata a cui interessava
poco esser sotto i riflettori e che si considerava normale come tutti. Un pilota
molto diverso da quelli che calcano le piste ora, un pilota della vecchia generazione,
ultimo grande eroe di un motociclismo ormai dimenticato.

Joey era un forte bevitore di alcolici, un grande fumatore e nonostante fosse
un pilota ufficiale Honda continuava a prepararsi le moto da solo a casa e arrivava
in pista col furgone, fregandosene totalmente delle immense hospitality che lo
circondavano. Nascondeva i soldi sotto il sedile, infilava la tuta di pelle e
si schierava con la sua moto alla partenza.
La moto era la sua più grande passione, insieme al gioco delle freccette
e al bere e fumare.

Attorno a Joey sono nate tante leggende, come quella che lo ricorda tornare ai
box esausto dopo una corsa al TT e chiedere come prima cosa una sigaretta accesa.

La fumò tutta di un fiato e andò dai giornalisti con una pinta di
birra in mano. Finite le interviste tornò dagli amici per continuare a
bere vodka.

Una volta si presentò al via di un TT coi postumi di una bella sbornia,
raccontò che corse vedendo tutto sfocato.
Joey era attivo anche nel fronte umanitario, memorabili sono state le sue
spedizioni per portare medicinali ed altri generi di prima necessità in
paesi martoriati dalla guerra.

Un eroe, Joey il pilota soldato irlandese.

Il 2 luglio 2000, dopo aver vinto le due gare di superbike e 600, in Estonia,
su un circuito di 6 km su una strada statale alla periferia di Tallin, Dunlop
moriva contro un albero dopo aver perso il controllo della sua 125 gp sull’asfalto
scivoloso.

A Ballymoney assistettero 50.000 persone al suo funerale e tutta l’Irlanda
si fermò a ricordare il suo grande eroe.

Motolaggy.com

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