Il Gauloises Yamaha Team – Dentro ai box
I risultati di Valentino Rossi e Colin Edwards hanno permesso al Gauloises Yamaha Team di essere al vertice nella
classifica dei team del Campionato Mondiale, ma i loro successi non sarebbero stati possibili senza il duro lavoro dello staff dentro ai box.
Il garage blu della Gauloises Yamaha è un alveare di attività intense dal momento in cui il primo membro del team arriva al circuito il
mercoledì fino a che sono state raccolte le ultime cose la domenica sera.
Per prima cosa, appena arrivati, devono scaricare tutto il materiale per poi costruire la complicata casa hi-tech del team per il weekend.
Mentre i Capo Squadra Jeremy Burgess e Daniele Romagnoli incontrano i loro colleghi giapponesi per verificare quali nuovi componenti sono disponibili per il weekend, pianificano come preparare la moto e decidono i cambiamenti più significativi su cambio e sospensioni rispetto all’ultima gara, i meccanici sono impegnati nel preparare il garage, attività che impegna l’intero mercoledì mattina.
Per l’ora di pranzo i meccanici sono in grado di iniziare a lavorare sulla moto in preparazione della gara, seguendo le istruzioni dei rispettivi Capo Squadra. Intanto gli ingegneri elettronici usano le informazioni raccolte in precedenza per cercare di prevedere i potenziali
problemi che i piloti potrebbero avere viste le caratteristiche del circuito e preparare più possibili soluzioni.
Il garage è strutturato in modo da facilitare il lavoro dei meccanici che hanno tutto immediatamente a portata di mano per massimizzare le loro performance per le prove, le qualificazioni e la gara. Vediamo come possono farlo facendo un giro nei box con i commenti del Team Director Davide Brivio, del Crew Chief di Rossi Jeremy Burgess, del Team Co-ordinator Marc Canela e dei piloti stessi.
1. Pannelli murali
Davide Brivio: “Sono fatti di fibre ultra leggere. Sono progettati così non solo per essere belli ma anche per ridurne il peso dei materiali nei box, cosa che ci permette anche di ridurre i costi di trasporto nelle trasferte oltre oceano.”
Marc Canela: “I pannelli sono realizzati da una ditta specializzata vicina alla base del team in Italia. Una volta imballati pesano 450
kg.”
2. Stazione meteo touch screen
Jeremy Burgess: “E’ piccola ma è una parte importante del garage. La stazione meteo dell’Oregon informa gli ingegneri della temperatura dentro e fuori ai box, velocità e direzione del vento, pressione dell’aria a intervalli di due ore nelle ultime dodici ore e l’attuale pressione barometrica. Usa poi tutte le informazioni per calcolare la probabilità della pioggia e ci fornisce le previsioni del tempo per tutto il weekend.”
3. Numero 46
Davide Brivio: “Ora è uno dei numeri più famosi del mondo ed ha un significato speciale per tutti quelli che sono coinvolti in questo sport. All’inizio era molto strano, una grande emozione vedere il 46 sulla nostra moto. Non avrei mai pensato che lo avremmo avuto nel nostro
garage, ma ora mi sto abituando!”
Velentino Rossi: “Ho sempre avuto il 46 perché era il numero di mio padre, Graziano, quando correva nel Gp. Nel 2001 ho avuto la possibilità di cambiarlo con il numero 1 dopo aver vinto il Campionato nella 500, ma ho voluto tenere il mio numero- come Barry Sheene ha fatto con il 7 e Kevin Schwantz con il 34. Ora tutti mi conoscono come il numero 46!”
4. Numero 5
Davide Brivio: “Il numero 5 ovviamente è per Colin Edwards. Colin ha dato un contributo essenziale a questo garage da quando ha firmato con noi nell’inverno perché è un pilota molto maturo con molta esperienza. E’ un pilota molto sensibile ed ha dato un contributo essenziale alla Michelin e alla Yamaha fornendo un altro importante punto di vista. E’ molto simile a Valentino in termini di richieste per l’assetto della moto ed ha aiutato molto nello sviluppo della YZR-M1.
Colin Edwards: “Ero il numero 45 nel Campionato Superbike nel 1988 e sono arrivato quinto, quindi nel 1999 ho usato il numero 5 e sono arrivato secondo. Così nel 2000 ho corso con il 2 ed ho vinto il titolo, quindi dopo aver usato il 45 ed essere arrivato quinto lo scorso anno nella MotoGp, ho voluto vedere se la storia si ripeteva.”
5. Cassette per gli attrezzi
Jeremy Burgess: “L’idea è di tenere tutto pulito, in ordine e immediatamente disponibile. Questi cassetti attrezzi della Beta fanno in modo che non ci sia niente in giro ed i meccanici possono localizzare facilmente i loro attrezzi, il che è veramente importante mentre si lavora sotto pressione. Uno dei cassetti è piena di dolci… ma non vi posso dire quale!”
6. Generatore
Davide Brivio: “E’ una delle cose più importanti di tutto il box! Il mercoledì la prima cosa che i guidatori dei camion devono fare è connettere i rimorchi alla corrente. Poi i ragazzi delle gomme si assicurano di avere quello di cui hanno bisogno per mantenere le gomme calde.
Gli organizzatori del circuito provvedono alla corrente, quindi non dobbiamo pagare.”
Marc Canela: “Oltre a un totale di 28 scaldagomme, abbiamo 12 schermi nel box e 4 schermi per gli ospiti nel retro che richiedono costantemente corrente. Sono soprattutto i primi a consumare visti gli elementi di riscaldamento, ma comunque usano solo due ampere ognuno e non ne usiamo mai più di dieci per volta. A parte gli schermi e i computer non ci sono altre importanti fonti di consumo. Il circuito fornisce un massimo di 100 ampere e noi siamo nettamente sotto- vorrei precisare che in media abbiamo lo stesso consumo nella normale gestione domestica.”
7. Pompe per l’aria
Jeremy Burgess: “E’ solo una pompa per l’aria standard, simile a quella che si usa normalmente per gonfiare le gomme al distributore. I meccanici la usano per molte cose ma soprattutto per pulire i componenti e asciugare l’acqua dalla moto se è piovuto.
8. Tavoli per piloti
Davide Brivio: “I piloti hanno sempre bisogno di piccoli tavoli per tenere il casco, i guanti e tutto quello che serve loro. A volte hanno richieste molto specifiche perché vogliono avere tutto al posto giusto appena serve loro. Questi tavoli sono prodotti dalla stessa ditta che produce i pannelli da muro e sono fatti da fibre di vetro e alluminio.”
9. Cuffie
Jeremy Burgess: “Usiamo un sistema radio con otto canali che facilita la comunicazione tra il muretto e i box. Ciò permette agli ingegneri nel garage di preparare il carburante necessario e le gomme in accordo con le decisioni che prendiamo durante le prove o la gara. In più aiutano ridurre il rumore delle moto!”
10. Scaffale degli ingegneri elettronici
Davide Brivio: “Nel passato vedevate gli ingegneri elettronici curvi sulla moto con i loro laptops a scaricare le informazioni direttamente dalla moto. Queste postazioni hanno un design speciale e sono ritagliate dentro al muro in modo da permettere loro di lavorare senza intralciare il lavoro dei meccanici. E’ dotato di una connessione che permette di comunicare con il resto del team e di accedere direttamente a Internet.
La comunicazione è una parte molto importante delle gare moderne , grazie alle linee telefoniche dietro al garage, possiamo stare costantemente in contatto con gli ingegneri in Giappone che lavorano durante il weekend per aiutarci a risolvere problemi che possiamo avere con il set up della moto.”
11. Muro trasparente
Davide Brivio: “Questo muro è leggermente diverso dagli altri perché ha una superfice trasparente. Questo permette agli ingegneri che lavorano nel retro del garage di vedere sempre cosa succede nei box. Nel retro si trovano i computer principali dove analizziamo i dati e facciamo in modo che tutto sia pronto per le nostre riunioni dopo ogni sessione. In più è qui che vengono preparati carburante e gomme e ci fornisce un’area dove i nostri ospiti possono guardare quello che succede.
“Anche l’olio è conservato qui, portiamo circa 50 kg di olio per ogni GP, che se può essere di più in base all’uso che ne fanno i meccanici. Quando ci porta l’olio la Motul ci fornisce anche due litri di speciale sapone per le mani per ogni Gp, così i meccanici riescono a pulirsi le mani finito il lavoro! Viene consumato circa un litro di benzina per ogni giro. Per ogni pilota abbiamo circa 150 giri per weekend, quindi circa 30 litri per Gp. Per una sessione di test si sale a 500 litri e noi ne abbiamo sette quest’anno.”
12. Tappeto
Marc Canela: “Il tappeto è fatto con una speciale fibra non infiammabile, che ovviamente serve a ridurre il rischio di incendi se c’è un problema con una delle moto. Come tutti i materiali nel box è molto leggero e funzionale. Misura 9 metri quadrati e viene da un fornitore vicino a Barcellona. Usiamo un tappeto nuovo in ogni Gp, anche per le gare fuori Europa. Per esempio questa stagione ho inviato un tappeto dal Giappone a Brno e poi due dalla Malesia per le gare a Sepang e in Qatar.”
13. Carta
Marc Canela: “Usiamo circa quattro rotoli di carta in ogni Gp, 68 per l’intera stagione, comprata in Italia a stivata nel magazzino del team.”
DIETRO LE QUINTE
14. Avviatori del motore
Davide Brivio: “Abbiamo provato una serie di starter da quando abbiamo adottato le quattro tempi. La versione corrente è dotata di una speciale batteria che usa un sistema speciale di gel al contrario del comune acido, che non è permesso nel garage. E’ formata da una leggera cornice di alluminio che fa da supporto ad un tappeto in gomma che fa girare la ruota posteriore della moto.
15. Cavi di collegamento
Jeremy Burgess: “Uno di questi cavi è quello per i dati che scarica le informazioni dalla moto al computer principale nel retro del garage così che gli ingegneri possano avere accesso immediato. L’altro cavo è una fonte di corrente usato per caricare la batteria principale della moto. Serve nel momento in cui ci sono dati pesanti da scaricare o controlli sulla moto che possono consumare energia.”
16. Sedie dei piloti e del Capo Squadra (dietro alle moto)
Davide Brivio: “Le relazioni in quest’area sono fondamentali. Il Capo Squadra è essenziale nel prendere le decisioni basate sulle impressioni dei piloti, quindi deve essere in grado di discutere con lui tutti i possibili problemi. Ogni pilota ha un ingegnere della Yamaha per i dati, un tecnico per le sospensioni Ohlins e un tecnico per le gomme Michelin. Valentino è particolarmente bravo nel dare indicazioni a Jeremy. Il loro confronto ha molto aiutato la Yamaha nello sviluppo della YZR-M1.”
17. Alloggiamento per le quattro televisioni
Davide Brivio: “Nel passato era molto difficile piazzare le quattro televisioni singolarmente, ma ora abbiamo quattro schermi in un solo alloggiamento che ha bisogno di un solo cavo di alimentazione e di un’antenna. La cornice è fatta in Italia in alluminio leggero e usa le stesse fibre del muro.”
18. Pannello con il nome del circuito
Davide Brivio: “E’ una novità del 2005. Il pannello ha il nome del Gp scritto nella bandiera del paese. Alla fine del weekend scriviamo il risultato della gara e lo appendiamo nel camion come ricordo speciale.”
Yamaha Racing
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