I commenti dei piloti Aprilia dopo la gara di Sepang
Tetsuya Harada (MS Aprilia Racing) #31
secondo in 43’37″380
“Oggi era impossibile fare di più perché ho avuto problemi di chattering, la moto scivolava e non curvava come dovrebbe: abbiamo pagato la minore messa a punto rispetto a chi è venuto qui a girare in inverno. Complimenti a Katoh per il titolo, ma il campionato non è ancora finito, c’è un’altra gara da disputare e spero che le cose vadano meglio di oggi”.
Jeremy McWilliams (MS Aprilia Racing) #99
quinto in 43’58″354
“Sono partito abbastanza male, poi dopo soli otto/dieci giri ho iniziato ad avere grossi problemi di chattering, problema che è andato progressivamente aggravandosi col passare dei giri. Alla fine della gara si poteva guidare la 250 come fosse una 500 e cioè di traverso in accelerazione. Insomma si è trattato di una gara difficile e che non posso dire mi abbia lasciato particolarmente soddisfatto: avrei voluto riuscire a salire perlomeno sul podio, ma non mi è stato possibile con tutti quei problemi”.
Marco “Macio” Melandri (MS Aprilia Racing) # 5
undicesimo in 44’22″788
“All’inizio della gara, col pieno, l’avantreno saltava e si “chiudeva” un po’, poi col passare dei giri la situazione è migliorata, ma ho fatto fatica, la mano mi faceva male e soprattutto non avevo la forza necessaria a guidare forte. Speriamo che per la gara brasiliana la frattura al terzo metacarpo della mano destra sia a posto. Alla fine con Rolfo ho provato a ripassarlo, ma dopo un tentativo un’imbarcata mi ha fatto capire che sarebbe stato troppo arrischiato insistere oltre e ho lasciato perdere. In “palio” tra di noi c’è il terzo posto finale lo vorrei conquistare non perché tra terzo o quarto cambi qualcosa, ma perché l’anno scorso sono finito quinto, se finissi terzo quest’anno, poi dovrebbe finalmente arrivare l’uno…”.
Fonsi Nieto #10 ( Valencia Circuit Aspar Team) 3° in 43’38″379
Secondo podio per Fonsi Nieto, il nipote della leggenda spagnola del motociclismo Angel (13 volte campione del mondo) che bissa così il risultato di Valencia dimostrandosi sempre più consistente:
“Sono davvero felice di essere riuscito ad ottenere lo stesso risultato di Valencia, anche se quello resta in dimenticabile perché è stato il primo ed a casa. Oggi sono riuscito a stare per tutta la gara vicino ad Harada che ha un po’ giocato con me, ma ha una moto migliore e più esperienza. È stato duro anche tenere dietro Locatelli, e ringrazio Aprilia e l’ingegner Witteveen per avermi dato la possibilità di mettermi in luce e ottenere questi risultati”.
Roberto Locatelli #15 (MS Eros Ramazzotti Racing) 4° in 43’42″235
Bella prestazione davvero quella del campione del mondo della 125 che ha sfiorato anche il podio. Dopo una fase centrale del campionato difficile il campione della 125 passato quest’anno alla 250 ha ritrovato sicurezza e prestazioni da qualche gara: un bel finale in crescendo, il suo:
“Il risultato, dopo le prove travagliate che abbiamo avuto, mi soddisfa, ma è anche vero che quando arrivi così vicino al podio un po’ di delusione ce l’hai per forza. In ogni modo stamattina nel warm-up la moto era migliorata rispetto a sabato e per la gara l’abbiamo ulteriormente modificata rendendola ancora migliore. Bene, ora vorrei chiudere migliorando ancora”.
Franco Battaini #21 (MS Eros Ramazzotti Racing) 6° in 44’08″851
Il pilota bresciano stavolta si è tolto la soddisfazione di essere lui il migliore tra i privati della 250. Una bella soddisfazione che premia la sua costanza e la sua determinazione:
“Bella, gara, dai! E un po’ di punti per il campionato. Oggi sono soddisfatto anche se sono convinto che si potrebbe fare ancora di più se tutto filasse liscio fin da venerdì. Ora manca una gara è mi piacerebbe ripetermi e magari migliorarmi”.
Roberto Rolfo #44 (Safilo Oxydo Race) 10° in 44’21″401
Anche i piloti che sembrano essere immuni da debolezze umane quali un errore, ogni tanto sbagliano. Oggi è toccato a “Robyrolfo”, solitamente di gran lunga il privato più veloce, cadere e lasciare via libera a tanti suoi avversari:
“Ad inizio gara ero dietro Yuzy che correndo in casa stava cercando in ogni modo di tenere la sua posizione che era buona: aveva tutto il diritto di guidare così, ma io vedevo quelli davanti allontanarsi un po’ troppo e allora ho deciso di superarlo facendomi però ingannare dalle sue traiettorie così diverse: succede che quando ti precede un pilota che guida in modo diverso dal tuo ti induca a provare strade nuove. Insomma sono scivolato sullo sporco e ho ripreso all’ultimo posto: la rimonta fino al decimo è stata positiva e divertente, ma oggi era possibile fare un risultato molto più positivo, peccato. Avevo anche l’occasione di superare Melandri per il terzo posto: spero di riuscire a stargli davanti in Brasile”.
125cc
Una torta sulla linea di partenza, un podio alla fine della gara: per Lucio Cecchinello che proprio oggi ha compiuto 32 anni, la giornata è stata piuttosto soddisfacente e la gara stancante, ma divertente e appagante. Finisce così la durissima, concentratissima e un po’ folle tripla trasferta extraeuropea di fine anno. Ora al termine della stagione 2001 manca soltanto la corsa carioca di Rio de Janeiro tra 13 giorni.
Lucio Cecchinello #9 (MS Aprilia LCR) non c’è che dire: davvero un bel compleanno questo trentaduesimo, per uno dei veterani del motomondiale. Bello per il risultato finale della gara, terzo e anche per l’importanza della ricorrenza: per uno sportivo, infatti, gli anni oltre i 30 assumono sempre un peso consistente:
“Questa è stata una gara molto dura per tutti, con questo clima infatti non è stato facile finire. All’inizio ho provato a controllare Ui, ma mi sono accorto che aveva un altro passo, un passo che forse soltanto Valentino Rossi sarebbe in grado di tenere. Così ho cercato di restare sempre in zona podio perché dopo i finali di gara non proprio brillanti degli ultimi Gran Premi sia io, sia la squadra, sia l’Aprilia avevamo voglia di un buon risultato. Alla fine ci ho provato, ho staccato con il motore a 22/23.000 giri che mi ha graziato e non si è rotto, ma non sono riuscito a battere Poggiali. Forse io non sono particolarmente duro nei finali: chissà, forse sarà per via delle ossa in più che mi sono rotto rispetto ai giovani… Complimenti a Ui e Poggiali, oggi hanno disputato una bella gara. Mi sono fatto un bel regalo di compleanno e riguardo il mio futuro, cioè se continuerò a correre, o farò soltanto il manager della mia squadra, ancora non so: nella prossima settimana dovrei vedermi con l’ingegner Witteveen in Aprilia e valuteremo cosa fare nel 2002”.
Gino Borsoi #23 (LAE UGT 3000) alla fine lo scafoide del polso destro, fratturatosi a fine Agosto a Brno, ha costretto il pilota veneto a stringere i denti per finire la gara: appena entrato nel box si è gettato a terra ed è stato aiutato a togliersi il casco poiché era allo stremo. La sua abnegazione è stata premiata con un bel quinto posto nonostante problemi al freno anteriore:
“Dopo quattro giri il freno anteriore è diventato spugnoso e si è messo a frenare molto meno, poi ha ripreso a funzionare, quindi è peggiorato di nuovo e si è stabilizzato: così io ho potuto abituarmi, ma sinceramente speravo di potermene andare via con Ui, ma non è stato possibile. Peccato, spero di rifarmi in Brasile”.
Max Sabbatani #11 (Bossini Fontana Racing) non era soddisfatto per il suo decimo posto il pilota più leggero del motomondiale:
“Non sono contento perché la moto non era a posto come regolazioni di ciclistica e ho dovuto accontentarmi di tirare a finire alla meno peggio, ma avrei voluto fare di più”.
Simone Sanna #16 (Safilo Oxydo Race) ne più veloce) deluso, ma tranquillo, il pilota toscano che ha preso il suo sedicesimo posto con filosofia:
“Fin dall’inizio la moto scivolava, così non mi sono fidato a spingere di più, poiché altrimenti sarei di sicuro finito in terra e non volevo cadere di nuovo”.
Fonte:Racingaprilia.com
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