Hanno detto…
Max Biaggi – “E’ stata una gara che mi ha lasciato soddisfatto e che e’ stata nella media delle mie aspettative, da questo momento in poi posso solo migliorare. Anche perche’ oggi non ero del tutto a posto con la moto e qui a Suzuka la cosa piu’ importante e’ guidare in sicurezza”. E il gomito uscito un po’ fuori dai margini della carena? “Quello e’ stato un gesto istintivo, si e’ trattato di un’azione di gara, di un gesto automatico, quasi a proteggere le carene: se ci fossimo toccati saremmo caduti entrambi, non c’era niente altro, meno che mai intenzionalita’”.
E indicando la sua tuta biancorossa, con la zona della coscia destra nera di gomma e dice: “Questo e’ un segno del duello con Ukawa… di cose del genere ne succedono tante in gara. certo non tutte si vedono e, cosi’, non vengono prese con lo stesso peso”.
Valentino Rossi – “Sono cose di gara e’ il parere di Valentino, sereno e sorridente, perche’ quando sei li’ sei molto nervoso. Il mio gesto? non e’ stato un saluto, la mia mano era chiusa, cosi’… Secondo me Max mi ha dato una bella sportellata.
Max non ci sta? Si riguardi la gara in tv…”.
Katja Poensgen – Quando ha visto sventolare la bandiera a scacchi la ventiquattrenne tedesca dell’Aprilia ha realizzato un altro sogno: dopo la qualifica, aver portato a termine anche la sua prima corsa nel mondiale della classe 250. Unica e prima donna nella storia. e poco importa che si sia piazzata all’ultimo posto. “Oggi e’ stato il piu’ bel giorno della mia vita. Del resto il sogno di ogni pilota e’ correre nel motomondiale e io, dopo essermi qualificata, ho finito anche la gara.
“Non e’ stato facile, non sapevo neppure a cosa andavo incontro, se la mia tenuta fisica sarebbe bastata perche’ in vita mia mai avevo effettuato tanti giri tutti insieme”.
E i colleghi uomini? “Non li ho visti a lungo tanto che ad un certo punto sono rimasta sola: non c’era nessuno davanti a me e nessuno alle mie spalle. Cosi’ ho rallentato per finire la gara in tutta tranquillità”.
Raisport
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