Grazie di tutto, Marco
Non è facile, in una tragedia come quella di un giovane ragazzo che perde la vita, trarre degli spunti positivi oltre a quelli del dolore, dei rimpianti, dei ‘se’ e dei ‘ma’.
I funerali di oggi sono stati l’epilogo di una cinque giorni tremenda. Un epilogo festoso nel dolore di un addio, con pianti ma anche con tanti sorrisi nel ricordo di un fuoriclasse della simpatia. Probabilmente lui avrebbe voluto così, e quel “Diobò, quanti siete!” sfoggiato su più striscioni è l’immaginario collettivo più bello di una filosofia di vita, sempre allegra e spensierata.
Grazie, Marco, per averci mostrato in tutta la sua umiltà e umanità la tua famiglia. Un babbo e una mamma come ne mancano nell’Italia di oggi, dove molti genitori pensano a sè stessi (e a separarsi) prima che ai figli. Una compostezza nel dolore quasi inumana, una disponibilità verso lo sciame mediatico che li ha colpiti degna di essere insegnata nelle scuole. Un padre per un momento dubbioso sulle sue qualità e sul suo operato ma cosciente di aver fatto il massimo per suo figlio. Capace, poco tempo dopo la morte, di pensare di donare gli organi. Una madre sorridente, con una naturalezza disarmante, pur nel dolore più profondo. “Non piangete per Marco, non avrebbe voluto”. Cosa dire.
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Se penso al fatto in sè mi viene ancora da piangere e sinceramente da domenica ad ora non ho più lacrime.Poi però mi soffermo a pensare a tutte le interviste,le immagini e i video di Marco e mi si scalda il cuore.Mi strappa un sorriso perchè lui era così:sapeva farti divertire.sia in pista che fuori.perchè quella era la sua filosofia di vita.e i suoi genitori l’hanno capita oltre che avergliela instillata.e dopo aver ammirato i suoi genitori in un momento come questo viene solo da dire:grazie papà Paolo,grazie mamma Rossella!Dio bò che forti che siete!Vi voglio bene!Un abbraccio forte forte!
Mi dispiace da morire…non riesco a smettere di pensarci..e non so perchè..