Ciao, Marco!

Ciao, Marco!Ciao, Marco!

E’ così surreale cercare di scrivere di un ragazzo poco più grande di me che è morto inseguendo un sogno. E’ morto facendo quello che amava, quindi a Marco Simoncelli va tutto il mio rispetto.

Tuttavia, la morte è sempre la morte e sebbene la si metta in conto in un mestiere come quello del motociclista, quando te la trovi davanti, è sempre un altro discorso. Non esistono morti belle o morti brutte, morti famose o morti anonime. Non ci sei più e basta. In un soffio, per un colpo di ruota fatale che ti strappa il casco di dosso. E hai smesso di vivere, come tutti gli altri.

Non conoscevo Marco Simoncelli di persona, non ho vani ricordi personali da esibire per guadagnarmi il mio quarto d’ora di fama. Però quel ragazzo un po’ mi stava sulle scatole per tutti i voli che faceva, quanta rabbia, quante occasioni sprecate in questa stagione 2011! E quanti improperi gli ho scagliato contro quando ha preso Pedrosa e l’ha messo K.O per un paio di gare.
Ma mi piaceva, in qualche modo. Per la sua schiettezza, per quel suo darsi del “pataca” quando gettava al vento una buona gara con un volo inutile. E poi, era un ragazzo solare, che amava genuinamente quello che faceva con la sua moto, come tutti quei ragazzi in pista. Correva, aveva molto talento e tanta velocità. Era esplosivo, doveva solo maturare e nelle ultime gare stava riuscendo a mantenere la calma. Inutile, la stoffa di pilota di qualità ce l’aveva, stava venendo su bene. Come tutti i 24enni aveva solo bisogno di crescere un po’.

Era un personaggio con quel suo carattere schietto e sincero, con la buffa chioma voluminosa – e mi sono sempre chiesta come facesse a tenerla tutta dentro il suo casco. Quel casco che gli è stato strappato via e fatto rotolare a terra, lontano da lui. Purtroppo, ho potuto vedere l’incidente in diretta e le sensazioni che provavo di fronte a Marco steso a terra erano tutt’altro che buone. Vedere i giornalisti affranti e sconvolti da questa morte, come se avessero perso un amico ed un fratello, è stato commovente, ancor più dilaniante sentire quel silenzio che aleggiava per Sepang.

Non se lo meritava, come neanche Tomizawa o Kato meritavano di morire facendo quello che amavano di più. Nessun pilota, professionista o dilettante che sia, si merita di morire in maniera atroce in pista, anche se la morte è presa in considerazione come serio rischio.

Per cui, le bagarre patetiche dei media, dei fan veri e dei fan della domenica, le lascio da parte. Posso solo dire che un ragazzo come Marco Simoncelli ci mancherà terribilmente. Il suo sorriso, la sua grinta e la sua simpatia.

La speranza è sempre che tu, Marco, possa trovare qualcuno con cui correre, con cui prenderti a spallate, anche lassù. Riposa in pace.

Alessandra Leoni

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13 commenti
  • yuri ha detto:

    io tifavo per lui.
    ho apprezzato la sua aggressività, la sua grinta e la sua umiltà. da semplicemente tifoso credo che sia tutto quello che posso dire. me ne ricorderò sempre.

  • carmine carpentiero ha detto:

    Una domenica di fine ottobre accendo la tv per vedere i miei idoli e invece mi ritrovo a piangere il SIC, non ti dimenticherò. R.I.P.

  • olivetis ha detto:

    AddioMarco….Addio Campione….ti ricorderemo per sempre

  • caterina ha detto:

    Ciao Marco resterai sempre nei nostri cuori

  • Werner Voss ha detto:

    Colei che ha redatto l’articolo sintetizza in pieno ciò che credo proviamo in molti. Più di una volta le sue condotte mi hanno fatto uscire dai gangheri. Ma era un talento. E una persona che ha visto la sua vita spezzata. E non riesco a dire altro se non MI DISPIACE. Mi dispiace per quella vita finita troppo presto, per un talento perso, mi dispiace per chi lo conosceva, per i suoi amici.
    Mi spiace per i suoi genitori, che anche se preparati non riusciranno mai ad accettare di perdere un figlio, mi spiace per la sua ragazza che perde così la persona amata. Mi spiace.

  • Jedan ha detto:

    Ci mancherai sic, addio.

  • peppe ha detto:

    stamattina stavo guardando la gara e quando ho visto l’incidente non respiravo più la vista del povero marco a terra mi ha lasciato senza fiato il motomondiale perde il ragazzo più simpatico e talentuoso e non riesco a immagginare cosa sta passando vale che e convinto di averlo ucciso lui un abbraccio alla sua famiglia alla sua fidanzata al suo team e a tutti coloro che gli volevano bene
    ciao super sic rimmarrai per sempre nei nostri cuori

  • Leonardo ha detto:

    Ciao Marco.E’ una grande perdita la tua.Riposa in pace.

  • mauro ha detto:

    percorrendo la strada della vita prima o dopo ti fa arrivare davanti a un bivio sic c…. hai imboccato la strada sbagliata dovevi ancora fare tante cose ……un giorno forse capiremo tutto questo e altro , al momento però ci resta solo tanta amarezza per quello che non riusciamo a capire …..nei nostri cuori per sempre

  • cesare ha detto:

    Ciao Marco , un saluto da chi aveva già scommesso per il Sic Campione del Mondo , era solo questione di poco tempo .

  • Stefano ha detto:

    Ciao Marco,
    hai raggiunto il gradino più alto del podio, anche se non è quello che ti auguravi qualche giorno fa nella camera d’albergo a Kuala Lumpur.
    Salutaci Daijiro e Shoya e tutti gli altri che, come te, ci hanno lasciato inseguendo un sogno.
    Ciao SIC e SDRAIALI TUTTI…….

  • livingston ha detto:

    Sei rimasto attaccato alla moto fino all’ultimo cercando rialzarla mentre gli inseguitori incolpevoli, ti investivano. Arrendersi ad una scivolata lasciando andare la moto non era il tuo modo di vivere. Tu una volta in sella generosamente davi tutto ed il resto non era importante. Ora a noi rimane il resto tu sei andato via per inseguire il tuo tutto, lasciando un grande vuoto anche a quelli come me, che non ti conoscevano ma che passavano piacevolmente qualche ora in tua compagnia la domenica. Aggrappato al tuo sogno cercavi di rimettere in piedi la tua moto. Addio Caro Marco

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