Chi è Rock, chi è Lento nel Motomondiale

Chi è Rock, chi è Lento nel MotomondialeChi è Rock, chi è Lento nel Motomondiale

In TV, nei giornali, in poche parole dappertutto, impazza Adriano Celentano. Impazza nel senso che è impazzito lui, ma anche che un italiano su due il giovedì sera non trova di meglio che guardare il Ragazzo della via Gluck, sentire quello che dice come fosse il nuovo Messia, anzichè magari uscire con morosa e amici oppure, se proprio non ci si può liberare del tubo catodico, rivedere su ESPN Classic Sport le gare del Motomondiale stagioni 1998 e 1999. Giusto o sbagliato che sia, impazza Adriano Celentano, impazziamo noi, con la convinzione che l’Adriano nazionale sia meglio di Al Bano, Lecciso e triste compagnia delle Puglie. “Questa è la storia (in questo caso), di tutti noi”. Esatto, pure noi, sottoscritto compreso, caduto lo scorso giovedì nel morbo di RockPolitik. Già perchè ospite, Benigni a parte, c’è Valentino Rossi. Insomma, per una volta, si può fare un’eccezione…

Non è nostro diritto, men che meno dovere, parlare della comparsata del Dottore su Rai Uno. Tutto sommato, possiamo discutere di chi è “Rock” e chi è “Lento” nel Motomondiale. Opinioni personali, della Nostra Redazione, per far un pò di casino, perchè no, polemica, per parlarne un pò. Discutere. Chiacchiere da bar. Questo è il bello dello sport, ormai di massa, del MotoMondiale…

Già, perchè Valentino Rossi è Rock. Perchè vince sempre, ha rischiato tutto passando alla Yamaha, è più popolare dei personaggi del Wrestling (e negli ultimi tempi è quasi impossibile…). Ha la Ferrari, ripetiamo, la Ferrari, ai suoi piedi, che lo corteggia in tutti i modi possibili ed immaginabili. Vende più con la sua autobiografia che Oriana Fallaci, i suoi gadget vanno a ruba, frantuma record su record. In più, sarebbe l’unica persona in grado di riportare l’Inter al successo…

D’accordo, ma anche Max Biaggi è Rock. Non vincerà dal tempo dei maya e degli atzechi, ma è sempre lì, complotti a parte. Crede in quello che fa, pensa e dice, con ragione, convinzione e in molti casi, ragione. Tanto che cadute al primo giro (Phillip Island), 16° posto in qualifica (Jerez), per molti addetti ai lavori risulta difficile criticarlo. E c’è poco da dire: è Rock anche perchè noi quando proviamo a scriver male di lui, Max può tornare nella sua bella casetta di Montecarlo con Eleonora Pedron che lo aspetta, così come prima è stato con Anna Falchi e Valentina Pace. Se non è Rock lui…

Pure Loris Capirossi è Rock. Perchè ci prova sempre, non ha mai cambiato il suo essere sè stesso, è il perfetto idolo dei Ducatisti. Lavora e lavora, non si da mai per vinto, sprona la squadra e gli uomini con gli occhi a mandorla della Bridgestone a raggiungere i risultati sperati. Che sul finale di stagione, sono arrivati. Più che Rock, Hard Rock.

Non è invece come Capirossi il suo futuro compagno di squadra Sete Gibernau. Lento, ultimamente non solo per quanto concerne i numerini sul cronometro, ma anche per condotte di gara da debuttante. Lento nel confronto con Melandri, lento nel nascondere il contratto 2006-2007 con Ducati. Però il fatto di aver firmato con Borgo Panigale, lo proietta in una prossima stagione “Rock”.

Rock è pure Nicky Hayden. Non si sa bene il perchè, non sappiamo ancora il motivo che da tre anni a questa parte è nella MotoGP con la due ruote più competitiva, ma tutto sommato ha concretizzato una stagione dignitosa. Ancora di salvezza della HRC, Kentucky Kid non è pazzo come i fratelli (Hard Rock) Tommy e Roger Lee: loro si infortuniano in allenamento con il Motocross una settimana sì e l’altra pure, il buon Nicky si dedica a ragazze, sfilate e bella vita. Indubbiamente Rock.

Rock anche Marco Melandri, capace di smentir tutti del suo valore con questo 2005, con il trionfo in Turchia, con una classifica che lo realizza miglior Hondista e primo degli umani. Bravo Marco, ti aspetta un 2006 di conferma.

Lento, lentissimo, Alex Barros. Estoril a parte, è scomparso, e non ha nessun dato per convincere il circus del Motomondiale di offrirgli un dignitoso contratto per il 2006. Al suo posto al team di Sito Pons (Lento, santo Dio, diventato padre adottivo per i piloti “EX-HRC”..), Carlos Checa. In questo caso, lasciamo a qualcun altro il giudizio…

“Baby face” Chris Vermeulen è Rock. Perchè si è strabattuto della Honda, dei suoi contratti milionari, di promesse che, vedi Colin Edwards in passato, non sono mai state mantenute, e appena ha avuto l’occasione ha firmato con Suzuki. Che non sarà una moto vincente, non avrà dietro una squadra di primissimo piano, ma lo proietta subito in un 2006 nella classe regina del motociclismo, ripudiando in questa maniera tutti i suoi amici della Superbike che hanno sempre creduto in lui. Rock come carattere (eppure vi assicuro che è bonaccione…), adesso deve confermarsi in pista.

Lento Colin Edwards, perchè boh, parole a parte, ad un certo punto in MotoGP si perde sempre, con Aprilia, Honda o Yamaha che sia. Lenti Makoto Tamada, X-Files della stagione 2005, Shane Byrne (come perdere un’opportunità d’oro con la Honda girando sul passo delle WCM) e tutta la squadra Kawasaki, che ancora una volta nel finale di stagione concretizza il “passo del gambero”.

Rock Toni Elias, perchè rischia ed è veloce, al contrario di Ruben Xaus, che rischia, frantuma carene, e chiede quasi in ginocchio un posto per la Superbike 2006 (ma non aveva detto che mai ci sarebbe tornato?). Rock anche Roberto Rolfo, squisita persona che riesce ad ogni gara a scusare la Dunlop del pessimo lavoro svolto. Rock Franco Battaini, che per dirla alla Ungaro/Lucchinelli, è il classico pilota “Pane e salame”.

Per concludere, chiudiamo con il più Rock di tutti: Gabor Talmacsi. Perchè se ne strabatte, per non dir altro, degli ordini di squadra, vince in volata in Qatar, toglie cinque punti al compagno di squadra in lotta-campionato Mika Kallio, e successivamente dimostra che se la KTM perde il titolo la colpa non è certo sua, bensì delle assurde scivolate del finlandese in sequenza: Assen, Mugello, Istanbul. Camminando a testa alta viene a sapere che Harald Bartol (lento) lo vuole appiedare, ma non si lamenta o piange addosso: mezza 125 e 250 gli propone un contratto. Uomo dell’anno…

Alessio Piana

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