250cc – Valencia – Jorge Lorenzo è Campione del Mondo

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Scontroso, burbero, un tipetto mica facile, ma con un polso destro con il quale è capace di far la differenza. Jorge Lorenzo, 19 anni natio di Palma di Maiorca, è il nuovo Campione del Mondo della 250cc, succedendo nell’albo d’oro a Daniel Pedrosa, firmatario degli ultimi due campionati. Un titolo meritato, giunto dopo la deposizione delle armi da parte del suo fiero avversario, un Andrea Dovizioso capace di miracoli, ma non abbastanza per battere quel maiorchino tutto pepe e gas a manetta. Campione controverso, capace di andar contro la propria famiglia (risaputo nel paddock il litigio con suo padre per fini puramente economici), contro tutti i suoi compagni di squadra (con Hector Barbera si sono parlati una volta in due anni con la promessa che quella resterà la loro unica, spiacevole occasione di entrare in un dialogo), contro anche i suoi meccanici, che in un recente passato entrarono in “sciopero” per un turno di prove libere incrociando le braccia in seguito a dichiarazioni poco carine di “Giorgio”.

Il nuovo campione della quarto di litro non sarà un campione delle folle, di quelli simpatici, che strizzano l’occhio in favore della telecamera e lasciano le solite dichiarazioni di circostanza tutto rose e fiori. Jorge Lorenzo non è un ragazzo perfetto (signori, parliamo di un 19enne, suvvia…!), ma in pista è un assatanato. Con i suoi sorpassi ai confini della realtà all’esterno a Rio de Janeiro nel 2003 si guadagnò l’appellativo di “Porfuera”, con la grinta, rabbia, foga e voglia agonistica in grado di contraddistinguerlo dalla massa. E’ un pilota che per le sue gesta sportive bisogna già ritenerlo tra uno che nel motociclismo ha lasciato il segno: seconda stagione nella 250, titolo. Debutto recordman nella 125cc a 15 anni appena compiuti (con l’inizio in un sabato di Jerez dopo esser costretto ad aspettare di spegnere le candeline al venerdì per scender in pista), formatosi nel Trofeo spagnolo Aprilia 50cc (dove ha battuto un tale Alvaro Bautista, forse l’unico suo amico-pilota nel paddock, aspettando il confronto diretto in pista nel 2007…), Jorge Lorenzo può ritenersi un predestinato di questa disciplina.

Capace a 19 anni di avere un’intera azienda (il Gruppo Piaggio vestito con il marchio Aprilia) alle spalle, guadagnarsi la fiducia di Dani Amatriain (diventato nel frattempo suo manager) e, soprattutto, di Giampiero Sacchi, colui che nel circus del Motomondiale lo ha portato nonostante il pensiero altrui, contro chi gli diceva “E’ un bambino, come puoi metterlo in sella?”.

Scommessa vinta, nonostante il divorzio… d’interesse nel 2005, quando Jorge passò in 250cc con la Honda dopo un’ottima stagione in 125 chiusa al quarto posto. Sacchi e Lorenzo si sono ritrovati, per un segno del destino, quest’anno, ed il titolo solo sfiorato ai tempi Derbi oggi è diventato realtà sotto l’egidia Aprilia, a digiuno dal 2003. Una stagione chiusa da recordman nelle pole position, dominatore in tutti i sensi in gara, qualche momento negativo (da Istanbul a Le Mans, causa problemi personali e cadute di troppo) e la cocente delusione di Barcellona, con il trionfo di Dovizioso nel suo Gran Premio di casa (favore restituito dopo il trionfo di Jorge al Mugello). Togliendo questi ultimi punti, un 2006 davvero perfetto, c’è poco da dire.

Aspettando la stagione che verrà, ancora con Fortuna Aprilia in 250cc, con Amatriain, Sacchi, Dall’Igna, ma soprattutto con vecchi e nuovi avversari: Dovizioso, Barbera, De Angelis, Aoyama, Bautista, Kallio, Luthi… Va benissimo, ma il #1 è, in tutti i sensi, Jorge Lorenzo “Porfuera”

Alessio Piana

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