125cc – Shanghai – La determinazione di Kallio ha la meglio

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Voleva, doveva vincere per sperare di riaprire i giochi di un campionato che vedeva Bautista a quota 70 stradominatore della serie. Aveva bisogno di un successo come il pane Mika Kallio, e ci è riuscito oggi con determinazione, sfruttando le potenzialità della propria KTM e una concentrazione che deriva da alcune gare del 2005 che gli hanno fatto perdere un campionato che sembrava già vinto. E’ un Kallio maturo quello che oggi ha conquistato il Gran Premio della Cina, quinta vittoria in carriera, per 25 punti che fanno comodo a classifica e morale, in un podio che vede la presenza nell’ordine di Pasini e Bautista, battaglieri sino all’ultima curva. Una gara emozionante con un gruppetto di sei piloti a lottare per l’affermazione più importante, dove si sono registrati gli errori di strategia di Bautista (si è accorto solo a poche curve dalla bandiera a scacchi che era l’ultimo giro), la staccata a ruote “fumanti” di Pesek che gli è costata il successo, l’impossibilità della Honda di poter vincere contando solo su un positivo Talmacsi, e un Mattia Pasini che ancora una volta non è riuscito a vincere. Ci è riuscito Mika Kallio. Campionato riaperto? Diciamo di sì. Tra sette giorni a Le Mans, magari, saremo di un altro avviso..

Cronaca di Gara

Ci siamo. Basta parole, citazioni, correzioni di vario genere. Lasciamo parlare la pista, i 40 piloti iscritti alla 125cc per la prima di tre attesissime gare del Motomondiale in Cina, Shanghai. Sono le 12.02 nella terra della Grande Muraglia, sei ore di differenza dall’Italia…anche Valentino Rossi segue dal muretto la partenza (quarto stamattina nel warm-up dietro ad Hayden, Pedrosa e Capirossi)…3, 2, 1…Via! Partiti, hole shot per Kallio, alle sue spalle Simon, Talmacsi, De Rosa incredibilmente quarto davanti a Pasini, Bautista, Luthi e Koyama. Le due KTM provano subito a volare ma dietro Mattia Pasini si è sbarazzato dei due concorrenti davanti a sè e attacca subito gli uomini in arancio, tanto che al primo rettilineo conquista la vetta della corsa davanti a Simon, Kallio. Dietro si registra il contatto e conseguente caduta di Ranseder e Zanetti: nonostante il botto decisamente violento i due contendenti riusciranno a ripartire.

Al secondo dei 19 giri in programma si forma in testa un primo gruppetto con i tre fuggitivi (contraddistinti dai numeri 75, 60 e 36), dagli inseguitori Talmacsi, Pesek, Lai, Bautista e De Rosa che ha perso terreno per un proprio errore. Si taglia il terzo giro e Mika Kallio torna in testa, con Talmacsi che dietro determinatissimo raggiunte il magico trio primatista della corsa, con Pesek che sembra in grado di emulare le gesta dell’ungherese del team Honda Humangest. E’ proprio l’ex KTM che tira fuori tutto quello che ha (in particolar modo gli attributi) attaccando alla Curva 1 del Giro 4 Simon arpionando così la terza piazza, ma presto il suo ex-compagno di squadra si riprende il maltolto per la gioia degli spettatori e la disperazione dei componenti del team 3C, che vedono il proprio alfiere Angel Rodriguez a terra.

Talmacsi si ritrova nuovamente in terza posizione, ed in contemporanea MATTIA PASINI PASSA IN TESTA con un portentoso sorpasso su Mika Kallio. La Honda si esalta nelle mani di Talmacsi, mentre il proprio portacolori #1, Thomas Luthi, si ritira per un evidente problema meccanico (distaccamento della centralina, cosa mai vista, ci mancava..): come si suol dire “Le ultime parole famose”, visto che ieri dava per certo un suo piazzamento a podio…
Già, un vero peccato perchè nel quintetto di testa ci sarebbe stato proprio bene lo svizzero marchiato Caffè Latte (contento lui…): Pasini, Kallio, Talmacsi, Simon e Pesek che si è accomodato in questo gruppettino con Bautista che insegue a breve distanza e segna tempi record, girando costantemente mezzo secondo più veloce della concorrenza (e con solo 2 secondi da rimediare c’è da evincere che lotterà presto per la vittoria).

Giro otto, la situazione è tutt’altro che definita: Pasini e Kallio in testa a scambiarsi le posizioni, con attaccati alle loro spalle i signori Pesek, Talmacsi, Simon e Bautista, tutti racchiusi in 1″ buono buono. Segnaliamo le buone prestazioni (non inquadrati dalla regia che giustamente si concentra sulle primissime posizioni) dei piloti di Fiorenzo Caponera, Nieto e De Rosa, che si trovano in settima e ottava piazza davanti a Lai e Koyama, quest’ultimo decimo con la Malaguti proprio quando il suo compagno di squadra Masbou vola a terra salvo ripartire in un lasso di tempo non calcolabile.

Piccolo errorino di Talmacsi che arriva troppo largo nella curva conseguente il rettilineo dove le MotoGP fanno 340 km/h, chiusura anticipata del gas e via libera a Bautista che adesso è quinto. Pronostico…impronosticabile con Pasini e Kallio che sembrano divertirsi a scambiare il testimone di leader del GP Cina 2006, con Pesek e Bautista che dietro osservano e studiano con attenzione questo momento.
Il pilota spagnolo di Aspar Martinez è davvero incarognito e in due giri si ritrova dal sesto al terzo posto, alzando la voce per potenziali sogni di terzo successo stagionale su quattro gare.

Paura al tredicesimo giro con il doppiatissimo e wild card Chow che si diletta a mettere zizzagna nel gruppetto di testa: una vera e propria lotteria dalla quale Pasini si avvantaggia mentre Kallio è costretto a chiudere il gas e vedersi sopravanzato da Bautista. La direzione gara vede e provvede: bandiera nera a tale Ho Wan Chow, che non risponde all’interrogativo di come sia possibile far correre un pilota che gira abitualmente nove secondi più lento dei migliori a giro.

Disgressione a parte, siamo già al 15° dei 19 passaggi in programma, obbligatorio un riepilogo della situazione: Pasini in testa davanti a Kallio, Bautista, Pesek, Simon e Talmacsi. Loro si giocheranno la vittoria, mentre dietro troviamo i nostri De Rosa e Lai con Koyama (Malaguti Ajo Corse) in nona posizione. Tre giri alla bandiera a scacchi, l’opinione è che i due piloti MVA Aspar e Kallio battaglieranno per il gradino più alto del podio, anche se Pesek dietro sembra avere un’ottima condizione tecnica (con particolar attenzione all’usura degli pneumatici) per poter dire la sua nel finale.

Meno 2, e Bautista passa un disattento Kallio, con Pasini che sembra in grado di fuggire nel momento più decisivo della corsa. Non è propriamente così perchè il rimescolamento del rettilineo più lungo del tracciato offre un ricompattamento del gruppone proponendo ad un giro dalla chequered flag questa classifica: Bautista, Pasini, Kallio, Pesek, Simon e Talmacsi, tutti in 1″472 (così dice il cronometro, ma onestamente ci sembra molto meno). Pesek attacca e passa Kallio con una staccata incredibile alla curva 1, ma è lampante che tutto si giocherà nel rettifilo opposto ai box, dove le scie e staccate diranno la loro in maniera definitiva.

Ci arriviamo e PESEK incredibilmente è al comando ma…NOOO, arriva lungo e il comando lo arpiona KALLIO CHE RESISTE E VA A VINCERE davanti a Pasini, Bautista, Talmacsi, Simon e Pesek solo sesto. Prima vittoria stagionale del finlandese, mentre in settima piazza c’è Faubel e, a seguire, Lai, Koyama, Corsi (grande rimonta), Gadea, De Rosa e Iannone in 13° piazza. Gran gara, dove ha vinto probabilmente il pilota più stratega, un Kallio che ha imparato dagli errori del passato e adesso si fionda nella lotta per il campionato, anche se Bautista mantiene un certo margine.

125cc – Shanghai – Classifica

01- Mika Kallio – KTM – 19 giri
02- Mattia Pasini – Aprilia – + 0.097
03- Alvaro Bautista – Aprilia – + 0.357
04- Gabor Talmacsi – Honda – + 0.899
05- Julian Simon – KTM – + 1.106
06- Lukas Pesek – Derbi – + 1.886
07- Hector Faubel – Aprilia – + 20.727
08- Fabrizio Lai – Honda – + 21.478
09- Tomoyoshi Koyama – Malaguti – + 21.558
10- Simone Corsi – Gilera – + 21.640
11- Sergio Gadea – Aprilia – + 21.722
12- Raffaele De Rosa – Aprilia – + 22.017
13- Andrea Iannone – Aprilia – + 23.734
14- Joan Olive – Aprilia – + 27.491
15- Mike Di Meglio – Honda – + 39.818
16- Aleix Espargaro – Honda – + 49.284
17- Sandro Cortese – Honda – + 49.332
18- Michele Conti – Honda – + 49.500
19- Nicolas Terol – Derbi – + 49.744
20- Stefan Bradl – KTM – + 49.793
21- Manuel Hernandez – Aprilia – + 50.009
22- Bradley Smith – Honda – + 50.162
23- Federico Sandi – Aprilia – + 54.547
24- Simone Grotzkyj – Aprilia – + 55.055
25- Michele Pirro – Aprilia – + 59.726
26- Karel Abraham – Aprilia – + 1’04.809
27- Joey Litjens – Honda – + 1’04.818
28- Mateo Tunez – Aprilia – + 1’21.244
29- Roberto Tamburini – Aprilia – + 1’22.707
30- Vincent Braillard – Aprilia – + 1’22.994
31- Dino Lombardi – Aprilia – + 1’23.596
32- Imre Toth – Aprilia – + 1’43.819
33- Michael Ranseder – KTM – + 1’50.719

Alessio Piana

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