125cc – Losail – Due su due, Bautista si conferma


Non c’è storia, ci resta solo la preoccupazione di vivere una 125 non più spettacolare e competitiva come un tempo, a causa di un pilota dal talento invidiabile e dalla voglia di vincere impareggiabile, che trovata moto e squadra a lui più consone non sbaglia un colpo. Alvaro Bautista conquista il secondo successo consecutivo, in sella alla Aprilia del team di Jorge “Aspar” Martinez. Il giovane spagnolo concretizza così una doppietta con Jerez, interrompendo una serie di 56 gare dove era impossibile conquistare due vittorie di fila: allora fu Arnaud Vincent (affermazioni a Donington e Sachsenring), che oggi naufraga in 250 con una Honda privatissima. Per inciso, questo Bautista dal capello biondo platinato e dal viso sempre sorridente (almeno da inizio anno), doveva ancora debuttare in 125 quando iniziò questo incredibile record. Come passa il tempo, ma soprattutto come abbiamo rischiato di perdere un talento così limpido del motociclismo. Senza Aspar Martinez che ha creduto in lui, oggi Bautista sarebbe probabilmente a lottare per la top ten: oggi, con distacco pauroso ha vinto la seconda gara di fila davanti ad uno scatenato Kallio che vince il fotofinish su Sergio Gadea, mentre quarto c’è un Pasini che si è scazzottato in pista con Lukas Pesek, buttando a terra il ceko della Derbi con un attacco troppo deciso all’ultimo giro. Lukas inviperito, deciderà la direzione gara, ma per la Derbi un positivo risultato che se ne va…
Con cinquanta punti, Bautista è già in fuga nella classifica piloti. Chi è che potrà batterlo? In questo stato di grazia, nessuno.
Cronaca di Gara
In una Qatar mai così mite e accogliente per i piloti, spunta il vento. E che vento: 33 km/h di velocità, in grado di rendere faticoso il lavoro per i 38 piloti della 125cc che si ritrovano a pochi minuti dalla partenza a cambiare assetti, accorciare le marce e sperare che questo non si trasformi in un clamoroso autogol. Quel che certo, la sabbia in pista aumenta del 200 %… Vabbè, si parte, sono le 12.00 in quel di Doha, pronti con la 125. Si spenge il semaforo…via! Scatta benissimo Sergio Gadea che tiene il comando su Kallio, poi Pasini, Faubel e Talmacsi. Al T2 il pilota italiano passa l’alfiere della KTM, per una gara che sembra portare esclusivamente un pilota Aspar Martinez al successo. Secondo giro, di forza sul rettifilo dei box Pasini sopravanza il compagno di squadra Gadea, accumulando un discreto vantaggio che sembra già scrivere la storia della corsa.
Al terzo passaggio siamo già a 3/4 dei piloti Aspar Martinez nella top four: Pasini, Gadea e…Bautista che si ritrova terzo con un deciso sorpasso su Mika Kallio alla curva 1 dopo una pessima partenza. Primi mesti ritiri della corsa: Olive e Cortese si toccano e buttano fuori, mentre per un problema tecnico alza bandiera bianca Mike Di Meglio. Le telecamere si spostano nelle posizioni di vertice perchè c’è un Bautista superstar, che si fa strada prima con Gadea poi con Pasini, sverniciando i propri team-mate e conquistando la testa della corsa.
Poco più dietro è accesissima la battaglia tra Pesek, Simon, Faubel ed un ritrovato Luthi, buon ottavo dopo un inizio di stagione da cancellare. Davanti Bautista dopo due soli giri di gara ha già un secondo e mezzo di vantaggio su Pasini, complice un 2’08″591 davvero fenomenale al sesto dei 18 passaggi in programma per questa corsa. Cadono quasi in contemporanea Michael Ranseder e Federico Sandi, con quest’ultimo che resta fermo disteso a terra. Rider OK dice il monitor dei tempi, proseguiamo parlando del ritiro che interesserà solo a parenti e amici di Imre Toth, con un’Aprilia che in 250 con Locatelli sta esaltando.
Giro di boa della corsa, siamo a metà gara, ricapitoliamo le prime posizioni: Bautista, a tre secondi Pasini (che ha montato una gomma più morbida), poi Kallio, Gadea, Pesek, Faubel, Nieto ed il campione del mondo Thomas Luthi in ottava piazza davanti ad un ottimo Raffaele De Rosa, Julian Simon e Simone Corsi. Gara noiosa, aspettando la volatona finale, e che Bautista la smetta di guadagnare un secondo a giro su Pasini…
Se per il successo non c’è più niente da dire, ci pensa un allegro quartetto a darsele di santa ragione per la seconda piazza: Pasini, Kallio, Pesek e Gadea lottano racchiusi in due decimi, senza che nessuno sia realmente intenzionato a dare la stoccata finale quando siamo solo a due terzi di gara. Colpo di scena: 13° giro, Gadea, che si era stanziato in seconda posizione, arriva largo ad una curva ed è costretto a lasciare l’onere della piazza d’onore a Pasini, salvo poi riaccodarsi in questo fantastico poker di giovani scatenati.
La spettacolarità si fa viva a due giri dal termine, con Kallio e Pesek che si toccano nel tentativo di passare Gadea. Preludio di quel che succederà a pochi kilometri dalla bandiera a scacchi: Pasini in crisi di gomme (ha montato una copertura più morbida rispetto agli altri) si gioca tutto toccando colpevolmente Lukas Pesek, entrando troppo deciso in una curva dove era difficile provare un sorpasso. Aspettando il responso della direzione gara, la seconda posizione va a Mika Kallio, con un fotofinish vinto su Sergio Gadea, anche se dalle immagini televisive sembrasse il contrario.
Quarto Pasini, quinto un ritrovato Pablo Nieto (Aprilia di Fiorenzo Caponera), poi tutti gli altri. Sì, dopo la musica, dopo l’inno spagnolo che risuona ancora sul podio per Alvaro Bautista.
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