Valentino e la grande ipnosi….

VALENTINO E LA GRANDE IPNOSI

“La gente quando ti vede vincere crede che sia tutto facile; ma non sa
che mucchio di dannato lavoro ci voglia per farlo sembrare tanto facile”.
La frase è di Freddie Spencer, il terribile ragazzo della Louisiana
che atterri’ i piloti del motomondiale dalla fine del 1982 all’inizio del 1986
portando a casa due titoli in 500 e uno in 250.
L’osservazione di Fast Freddie mette alla luce la dote propria di ogni campione:
far sembrare la vittoria facile, naturale, ottenibile senza sforzo.
Ma vincere non è mai facile. Qui si parla della classe regina, ieri 500,
oggi MotoGP. Non ci sono brocchi in questa classe, ma solo il meglio del meglio
in termini di uomini, mezzi meccanici, budget.

I campioni però hanno una forma mentale particolare; ipnotizzano gli
avversari, facendo credere che mai riusciranno a batterli.
Prendiamo l’esempio di Valentino Rossi.

E’ reduce da un campionato 2002 a dir poco fenomenale, dove ha regolato statisticamente
gente come Dohoan (adesso il record del più alto punteggio raccolto in
una stagione appartiene a Valentino).
Gli altri piloti lo temono. Quando lo hanno in scia si innervosiscono, sbagliano,
cadono.
Sono ipnotizzati da Valentino.

Eppure l’impressione è che oggi Rossi sia un po’ meno forte rispetto
all’anno scorso. La situazione dei mezzi in pista è decisamente più
equilibrata, con diverse Honda ufficiali o clienti e le sorprendenti Ducati.
Niente a che vedere rispetto all’inizio campionato 2002, dove le Yamaha sembravano
camioncini del latte (così disse Agostini) e le uniche due moto “buone”
erano quelle di Rossi e del giapponese Ukawa.
Le cose cominciarono a cambiare a fine campionato, quando a Rossi fu data una
nuova frizione da sperimentare, a Barros una Honda ufficiale 4T e a Biaggi una
Yamaha solo lontana parente di quella con cui aveva cominciato la stagione.Valentino
perse la sfida personale con Barros sulle ultime quattro gare, ma alla fin fine
era solo un gioco, niente di importante.

Quest’anno Valentino sta imponendo di nuovo la sua dittatura ma, a ben vedere,
qualche piccola crepa c’è. Sparito Barros, passato alla Yamaha, e’ stato
battuto due volte da Gibernau.

La cosa interessante è che se a Le Mans la vittoria è stata tutta
e solo dello spagnolo, a Welkom qualche ringraziamento va a Biaggi e Bayliss
che hanno trattenuto Rossi impedendogli di andare a vincere con tranquillità.
Delle tre vittorie stagionali, le due più belle sono quelle di Suzuka
e Jerez, dove probabilmente nessuno, nemmeno un marziano, avrebbe potuto battere
il campione in carica.

L’ultima vittoria al Mugello, però, è si di Valentino, ma al traguardo
il nostro è arrivato finito, visto che aveva addirittura difficoltà
a parlare nell’intervista televisiva di fine gara. E Capirossi e Biaggi sono
arrivati molto, molto vicini. Niente a che vedere con i giochetti dell’anno
scorso tra lui e il buon Ukawa. Che, aumentata la competitività degli
altri, è letteralmente sparito insieme alla sua Honda ufficiale.
Insomma, Valentino Rossi è oggi un fenomeno che fa paura, ma forse i
suoi avversari stanno cominciando ad accorgersi che è un uomo pure lui,
come lo era Spencer. E che non tutto ciò che lui fa sembrare tanto facile
lo è davvero; neppure per lui.

Mike1964

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