Una Nuova Vittoria Per Riders For Health

La notizia è di quelle importanti e destinata a fare la felicità di tutti coloro che lavorano e operano nel campo della solidarietà internazionale.
L’organizzazione mondiale Riders for Health, fortissimamente voluta dai più grandi campioni del motomondiale, ha nei giorni scorsi siglato un accordo con il Governo del Gambia grazie al quale potrà gestire direttamente il trasporto dei medicinali su tutto il territorio nazionale.
E’ la prima volta che un Ministero (quello della Sanità, in questo caso) commissiona a una organizzazione non governativa la gestione del trasporto di medicine di prima necessità ma soprattutto è il riconoscimento di 12 anni di durissimo lavoro svolto in numerosi Paesi africani quali Ghana, Zimbabwe, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e Sud Africa.
L’accordo prevede per i Riders il totale controllo e responsabilità del trasporto e la consegna dei medicinali nelle tre zone nel quale è stato suddiviso il Paese e anche il totale controllo sullo staff tecnico e sugli autisti che effettueranno le consegne.
Per Barry Coleman, il capo esecutivo delle operazioni dei Riders, è un grande giorno: E’ stato proprio nel Gambia che Riders for Health ha mosso i primi passi 12 anni fa ed è qui che abbiamo imparato a gestire veicoli, uomini e mezzi che la solidarietà internazionale ci aveva permesso di acquistare.
Negli anni abbiamo fatto tesoro dell’esperienza acquisita e abbiamo allargato il nostro raggio d’azione.
Il Dipartimento della Sanità dello Stato del Gambia è tra i più moderni e all’avanguardia di tutta l’Africa ed insieme ai funzionari africani lavoreremo con un obiettivo comune: il bene della comunità>.
Il progetto Riders For Health nacque nel lontano 1989 in Inghilterra.
I piloti del motomondiale si chiesero che fare per poter tangibilmente aiutare le popolazioni più povere del pianeta.
Nacque così l’idea di una organizzazione di giovani africani che, in sella a moto di media cilindrata ma in grado di sopportare lunghi tragitti in condizioni (in Africa le strade sterrate sono pochissime e quelle asfaltate ancora di meno) potessero portare medicinali là dove i medici li richiedevano in un tempo ragionevole.
Si sarebbero potute salvare centinaia di vite umane.
Detto e fatto: con l’avallo e il sostegno della Corona inglese (la regina Elisabetta e tutto il suo staff sono tra i soci fondatori dell’organizzazione) si decise di raccogliere fondi attraverso aste benefiche.
Decine e decine di piloti (tra i quali Max Biaggi tra i primi a raccogliere l’invito, seguito più tardi da Capirossi e Valentino Rossi) hanno offerto ogni anno tute e caschi che sono andati all’asta, spuntando a volte (come a Donington, in occasione del Gp di Gran Bretagna) cifre assai elevate.
Acquistate le moto, istruiti gli autisti-piloti, trovato l’accordo con i Governi locali, Riders for Health ha così potuto crescere.
Ed oggi l’accordo con lo Stato del Gambia è un passo decisivo verso l’affermazione definitiva dell’organizzazione di Coleman.
Il messaggio è partito, forte e chiaro.
Merito dei piloti del motomondiale.
Bravi.
E grazie di cuore!

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