Supersic, il primo libro su Marco Simoncelli

C’è tutto. Ci sono le immagini dei primi giorni fra le due ruote che contano. C’è il racconto della cavalcata che l’ha portato al trionfo nel Mondiale del 2008 in classe 250. C’è la storia del pilota e soprattutto quella dell’uomo che è stato in grado di raccogliere apprezzamenti a ogni latitudine. E purtroppo c’è anche il ricordo di quella maledetta caduta a Sepang che gli è costata la vita. Supersic, scritto da Marco Evangelisti, inviato del Corriere dello Sport, è anche una cronistoria fotografica della carriera e della vita di Marco Simoncelli. Per dirla con le parole del curatore del volume, “Marco sorride. Ancora. Sorride sempre e dovunque. Sorride […] su ogni foto che si trovi in giro per la stampa e per il web, sorride nella testa di chi lo ricorda. […] Sorride, ed è per questo che l’Italia – e assai più dell’Italia – si è fermata a osservarlo andare via, abbastanza lontano da non poterlo più considerare presente, abbastanza vicino da non cancellarsi”.
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Un magone incredibile, che non accenna a diminuire, che ancora oggi a un ragazzone grande e grosso come me fa venire gli occhi lucidi.
E anche qualche lacrima.
Nessuno come lui; e non è la morte che lo rende più grande: Marco era già in cima al mio cuore per il modo in cui correva e per l’inestinguibile sorriso con cui affrontava la vita.
Quando si tratta di Sic, per me qualsiasi altro pensiero è troppo difficile da pensare e qualsiasi altra parola è troppo difficile da dire….
E’ vero… ancora oggi quando se ne parla esplode un mix di tristezza e rabbia dentro di me. non so se riusciremo mai ad “abituarci” al non vederlo più in pista. L’abbiamo visto crescere e diventare ciò che era e purtroppo l’abbiamo anche visto mentre se ne andava. Mi manca il Sic!!!
la penso come voi.non passa giorno che appena sveglio la mia mente vola a Marco.o comunque durante la giornata mi viene sempre in mente.il pensierò è sempre li.presente a volte in background a volte vivo.non c’è nulla da fare.per me,per noi è volato via un fratello,un figlio,un amico.è strano da spiegare.uno potrebbe dire “ma che c… vuoi non lo conoscevi mica e non puoi stare male come i suoi familiarì” ma non è così.il dolore passerà molto lentamente e lascierà lo spazio ai ricordi più belli e scherzosi.lentamente però.
Ciao Sic ti voglio bene.
5 Dicembre, il primo pensiero appena sveglio è rivolto a lui, e la mia preghiera prima di andare a dormire, ancora non mi sembra vero, manchi troppo Sic :(