Q&A Valentino Rossi – Jeremy Burgess

Q&A Valentino Rossi – Jeremy BurgessQ&A Valentino Rossi – Jeremy Burgess

Valentino Rossi
1. Come ti trovi con la Yamaha a questo punto?

Mi sento un pilota Yamaha al 100%. In realtà ho avuto questa sensazione
fin dalla seconda giornata a Sepang in Gennaio! E’ bellissimo, lavoriamo
tutti assieme per migliorare e per arrivare davanti. Sicuramente tutti i test
fatti fino ad ora sono stati molto importanti per noi perché partivamo
da zero con questa moto, ma tutti abbiamo lo stesso obiettivo. Dobbiamo ancora
fare molti chilometri per capire veramente la moto, per lavorarci e per migliorarne
la messa a punto. Credo che questa identità di obiettivi sia quello che
mi ha fatto sentire a mio agio fin dall’inizio.

2. L’opzione Yamaha ti ha attirato inizialmente perché volevi
buttarti in una nuova avventura?

Sì, avevo bisogno di nuove motivazioni, di una nuova avventura. Quando
ho parlato con la Yamaha ho avuto subito una bellissima sensazione perché
ho capito che volevano veramente che mi unissi a loro per andare a vincere assieme.
Il mio lavoro alla Honda era finito e quindi adesso con la Yamaha stiamo cercando
di far vivere un altro sogno, partire da zero e finire davanti a tutti. Questo
mi dà grandi motivazioni oltre all’energia che serve per mantenere
vive le motivazioni.

3. Sei soddisfatto dei tuoi progressi durante questi test invernali, in
particolare a paragone dei tuoi rivali della Honda?

E’ andata abbastanza bene. Sicuramente siamo ancora un po’ indietro
rispetto a loro, ma naturalmente non ci aspettavamo di essere più veloci
di loro fin dall’inizio. Ma ogni volta che proviamo la moto miglioriamo
in qualche modo. La Yamaha ci dà degli ottimi componenti e stiamo lavorando
su un nuovo motore fin dai secondi test. Tutti nella squadra ufficiale ci stanno
aiutando al massimo e l’atmosfera al box è fantastica. Ai test di
Phillip Island ero felice di riuscire a girare su tempi consistenti con i tempi
dei primi test, sempre a Phillip Island, soprattutto perchè le condizioni
meteorologiche erano molto peggiori. Abbiamo anche fatto delle simulazioni di
gara e abbiamo lavorato molto sulla costanza, un lavoro estremamente utile in
preparazione dei test di gruppo in Spagna.

4. Cosa speri di ottenere durante questi test IRTA?

Sono senza dubbio test importanti. Fino ad ora abbiamo provato la moto solamente
su due circuiti (Sepang e Phillip Island) e Barcellona e Jerez sono due piste
molto difficili perché sono molto tecniche, hanno dei curvoni e un fondo
non proprio perfetto. Ci vogliono frenate violente, che è proprio quello
di cui noi abbiamo bisogno in questo momento per poterci migliorare. Quindi,
in generale, durante questi test, spero di superare i problemi tecnici che potrebbero
emergere su queste due nuove piste.

5. Quale prevedi sarà il tuo rendimento alla prima gara?

E’ difficile a dirsi, speriamo di migliorare ancora un poi da adesso alla
prima gara e quindi di poter già lottare per il podio. Questo è
il nostro obiettivo, non sarà facile, ma noi di sicuro ci proveremo.

6. Su quale pista pensi di poter essere il più forte quest’anno?

Probabilmente Phillip Island perché è una pista che si adatta
al mio stile di guida, è un circuito su cui non sono necessarie delle
accelerazioni esagerate. Abbiamo già fatto due test lì quest’anno
ed ho avuto una buona sensazione dalla moto, poi ottimi ricordi ed una storia
passata che promette bene per il futuro su quel circuito.

7. Quali sono i punti di forza della M1?

L’agilità e la ciclistica.

8. Prova a descrivere la M1 con una sola parola.
Divertente!

9. Cosa faresti se non fossi un pilota?

Credo che avrei una vita normale; mi piacerebbe sempre divertirmi, stare con
gli amici. Mi piacerebbe comunque fare sport, giocare a calcio, oppure fare
motocross e supermotard – qualsiasi cosa abbia della ruote! Ma comunque
avrei una vita normale.

Jeremy Burgess

1. In generale, qual è stata la tua prima impressione della Yamaha?

Assolutamente buona, non abbiamo avuto nessun problema ad amalgamarci, nonostante
i molti anni passati alla Honda. Naturalmente io non ho nessun contatto con
la dirigenza Yamaha in Giappone, ma da quanto ho potuto vedere lavorando nel
paddock, mi sembra che anche loro lavorino benissimo, su questo non ci sono
dubbi.

2. Quali e quanti progressi hai visto fare alla M1 da quando sei arrivato?

Abbiamo fatto dei buoni passi avanti durante questi quattro test. La YMC (Yamaha
Motor Corporation) aveva evidentemente già pianificato tutto prima che
arrivassimo e comunque Valentino non ha potuto provare la moto prima della fine
di gennaio. Abbiamo fatto molto sviluppo e la Yamaha crede molto nell’utilità
di questo genere di lavoro. Inoltre, durante questi test invernali siamo riusciti
a fare delle scelte fondamentali a proposito della direzione da seguire per
poter migliorare. Queste scelte sembrano aver coinciso con quello che alla Yamaha
speravano e che si aspettavano, quindi è molto positivo che si sia tutti
sulla stessa lunghezza d’onda.

3. Com’è cambiata la moto dall’inizio?

Abbiamo scelto un assetto per il motore ed il telaio e abbiamo adattato la
moto a quello che già sapevamo di Valentino per averci lavorato assieme.
Francamente credo che abbiamo fatto molte meno modifiche di quanto molti si
aspettavano.

4. Avete lavorato molto con la Michelin?

Sì, abbiamo testato molte gomme e diverse combinazioni durante questi
test. Abbiamo fatto buoni progressi e siamo felici di vedere che le gomme resistono
anche dopo molti giri. Alla Michelin sono sempre molto felici di poter fare
test di gomme con Valentino perché lui dà un ottimo feedback!

5. Sei soddisfatto di come stanno andando le cose?

Molto. Ovviamente non possiamo sentirci completamente soddisfatti o riposarci
sugli allori, sappiamo che la Honda ha una montagna di tecnologia da mettere
a disposizione dei suoi piloti e poi loro non sembrano mai avere problemi di
potenza. Non vediamo l’ora di vedere a che punto sono in pista così
da sapere contro che cosa stiamo lottando. Ma non possiamo preoccuparci troppo
del loro livello, dobbiamo preoccuparci semplicemente d fare meglio di loro.

6. Credi che la combinazione Yamaha, Valentino Rossi, Jeremy Burgess e squadra
sia vincente?

Assolutamente; vincere è l’unica cosa che ci interessa, ci siamo
abituati e non siamo venuti alla Yamaha per fare vacanza. Il nostro obiettivo
è sempre quello di vincere ed è sempre stato così per me,
per tutti i 25 anni che ho passato in questo sport. Credo di aver fatto solo
due stagioni in cui non ho vinto neanche un Gran Premio e farò in modo
che questo non diventi il terzo della serie!

7. Su quali circuiti pensi che Valentino e la M1 possano far bene e perchè?

L’obiettivo sarà sempre quello di avere una moto competitiva, su
tutti i circuiti. Non vogliamo identificare singoli circuiti su cui sarà
veloce, sarebbe un approccio negativo. Dobbiamo andar bene su tutti i circuiti.
Anche perché, all’opposto, sarebbe come chiedersi “su quali
circuiti andrà male la Honda?”. Non abbiamo scuse per non essere
competitivi su tutti i circuiti.

8. Riusciresti a descrivere la M1 con un sola parola?

Vincente!

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in MotoGP

Lascia un commento

You must be logged in to post a comment Login

Articoli correlati