MotoGP – Test Valencia Day 2 – La pioggia ferma tutti, non Hayden

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Silenzio, questa è poesia. “Piove. E’ uno stillicidio senza tonfi di motorette o strilli di bambini”. Benissimo, cosa ci sta a fare la Poesia “Piove” del Maestro Eugenio Montale su un sito di moto, oggi, adesso? A riempire le prime righe di un report dei test di Valencia che più scarno non potrebbe essere, perchè la pioggia, le lacrime del cielo oggi hanno costretto tutti alla resa, a chiudere i box, impacchettare moto e rispedirle a casa. E perchè no, dimostare che tutto sommato i reporter del motociclismo non sono soltanto “Brutti, sporchi, cattivi e analfabeti”. No?…

Disquisizioni a parte, i primi quattro versi di “Piove” imparati a memoria alle medie sono la realtà oggettiva di quanto visto a Valencia. “Senza tonfi di motorette”. Beh, della ventina di moto previste, oggi ha girato soltanto una, la RC211V HRC #69 di Nicky Hayden, instancabile tester, perfetto pupillo di casa Honda: bello, piace alla gente (ragazzine che leggono “Cioè” o “Top Girl”, più che altro), va forte, fa vendere moto e, cosa più importante, obbedisce agli ordini. Il team gli ha chiesto di percorrere una quarantina (42) di giri al Cheste sotto la pioggia, al fine di sviluppare gli pneumatici Michelin Rain e tante altre cose più o meno utili, lui ha obbedito. Senza batter ciglio (finto? Ritoccato a matita?), senza lamentarsi come qualcun altro. Non cade, prova a non prender rischi, segna il miglior tempo in 1’45″7, che oggettivamente importa ben poco.

Così, con quell’unico “Tonfo di motoretta”, si può chiudere questo report. Motoretta da 250cv (come scrisse Valentino nel contrassegno di assicurazione “+ o -“), con una melodia più di un tonfo. Prendiamola buona come metafora, così come i “Strilli di bambini”. Che in MotoGP ci sono, quantomeno come età ed esperienza nella categoria, ma con un curriculum superiore a tanti nonni della serie. Se “Bambino” si può definire Daniel Pedrosa, che ha assistito con grande attenzione a quanto faceva Hayden in pista, lo si fa esclusivamente per aspetto fisico e per quella “Baby face”. Ma in Honda assicurano che farà tanta palestra quest’inverno, sperando che non esca fuori un clone del Wrestler Batista.

Non ne ha bisogno Casey Stoner, che è andato fortissimo ieri (quarto tempo, dietro soltanto a Hayden, Melandri e Hopkins, al debutto con una MotoGP), ma che qualcuno ha cominciato a dubitare delle sue performance. Si dice di una precisa scelta Honda che gli ha dato una RCV “Missile” per interessare qualche multinazionale a sponsorizzare la sua moto ed il team di Sito Pons, attualmente orfana di Camel con carene vuote. La conferma potrebbe venire dal tempo (ottimo) fatto segnare immediatamente da Checa prima di cadere, la smentita dalla “commozione” di Sito Pons, che ha dichiarato: “Nessun pilota che ho visto debuttare nella classe regina ha mai girato così forte, adattandosi subito alla nuova moto”. Detto da uno che ha visto gente come Biaggi, Capirossi, Barros, Checa e, ultimo, la promessa Vermeulen in squadra, qualcosa vorrà pur dire…

Insomma, gira tanta gente stile “Quaquaraqua” nel Motomondiale, incapaci ad apprezzare un limpido debutto di un talento nella MotoGP. Questa è la vita, anche sotto la pioggia. Peccato sia venuta proprio oggi, la giornata della riprova, della conferma o smentita dei tempi di ieri. Per questo si andrà dal 28 al 30 novembre a Sepang, Jerez per la Ducati. In Malesia non ci sarà minaccia pioggia, a Jerez…

Alessio Piana

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