MotoGP – Test Valencia Day 1 – Tanti debutti, comincia il 2006

MotoGP – Test Valencia Day 1 – Tanti debutti, comincia il 2006MotoGP – Test Valencia Day 1 – Tanti debutti, comincia il 2006

All’insegna di moto nere, ressa per sapere le prime impressioni “a caldo”, tute per test improbabili, disquisizioni di vario genere sui raffronti cronometrici. Assurdità dei primi test 2006 per la MotoGP, all’Autodromo Ricardo Tormo di Valencia: c’è la Honda al gran completo, la Ducati, Kawasaki, Suzuki. Ci sono tutti, manca la Yamaha, con Rossi versione Ferrarista al Mugello e Colin Edwards già vacanziero aspettando Sepang. Ci accontentiamo, ci mancherebbe, con un bel programmino di prove e di inediti debutti: Pedrosa con la HRC, Gibernau con Ducati, Checa e Stoner da Pons, Vermeulen con Suzuki, De Puniet con Kawasaki, Elias con Honda, test premio con la RCV per Luthi, Neukirchner e Dovizioso. Programmino niente male, da leccarsi i baffi, peccato soltanto per la pioggia, arrivata nel bel mezzo della giornata rovinando piano e progetti lavorativi per tutti. Poco male, c’è sempre domani…

Pedrosa con la HRC: c’è ancora da lavorare

Indubbiamente il più seguito. Per varie ragioni: perchè è il campione del mondo della 250cc, è imbattuto dal 2003 ad oggi tra 125 e due-e-mezzo, è l’unico potenzialmente in grado di battere Valentino (non diventare il nuovo Rossi, sia chiaro). Per questo davanti al box HRC oggi si è scatenata la ressa: giornalisti, per lo più spagnoli (i nostri sono in sciopero…), cercano di capire ogni parola, ogni mossa di Dani in sella alla RC211V ufficiale HRC. RCV nera, con Pedrosa vestito con una tuta simil Spencer di metà anni ’80 (per molti versione Spiderman, questione di punti di vista…). Un abbinamento che sembra incredibile: gli inglesi ci scherzan su, con Baby Pedrosa in sella ad una vera moto. Ma quando Dani scende in pista, è una meraviglia. Guida forte il ragazzo, tira come un dannato ma non dà mai l’impressione. Gira poco, causa pioggia, ma riesce a fare un bel 1’35 basso. Non sarà un tempo da fenomeno, da prima pagina dei giornali, va bene così. Provate però a dirglielo allo stesso Pedrosa, e ai giornalisti spagnoli…

Gli altri Hondisti: guarda un pò, Melandri il migliore

Nuovi colori, storia vecchia. Fuori dalla Honda Gibernau e Biaggi, leggendo la classifica del 2005, inevitabilmente i piloti di punta di Tokyo risultano essere Marco Melandri e Nicky Hayden. Fanno finta di non saperlo, o quantomeno di pensarci, per non vedere le proprie ambizioni schiacciate dalla pressione di dover, per forza, vincere, sempre e comunque. Nicky e Marco oggi hanno girato quanto bastava, risultando i migliori in pista. In proporzione è andato forte anche Toni Elias, per la prima volta con la RC211V, subito in grado di raggiungere l’1’35″7. Un secondo da Melandri, con 4 mesi per raggiungerlo…
Nessuna difficoltà per Casey Stoner, che stupisce con il tempo di 1’35” con la RCV orfana di Biaggi, crash incredibile per Carlos Checa. Volato a terra, lo spagnolo ex-Ducati e Yamaha è stato trasportato all’ospedale di Valencia per contusioni al torace. Nulla di grave, ma al ritorno alla Honda Pons (dove mancava dal 1998) non è iniziato nel migliore dei modi…

Ducati: alla scoperta di Hollywood

Più che Gibernau che scopre la Ducati, è la Ducati che scopre Gibernau. Il che, è tutto dire. Metodologia di lavoro (e curriculum) diversi da Carlos Checa, in un team innamorato di Loris Capirossi. Ci sarà da ridere per questa rivalità, ma nel frattempo Sete Gibernau ha preso per la prima volta contatto con la Ducati Desmosedici (e con le Bridgestone), ed è subito arrivato a 1’35″2, 1″6 meno di Capirossi che ha percorso pochissime tornate. Quel che si è visto è un Gibernau quasi diverso, voglioso di lavorare, a disposizione di tutti i tecnici, con due orecchie e due occhi sempre attenti per saperne di più sul suo nuovo ufficio. Bravo Sete, così ci piaci.

Gli altri, non solo comparsate

Spiegamenti di forze, per non dimostrare di essere solo fantasmi e sfruttare la MotoGP per buttar soldi intenzionalmente destinati alla sagra della porchetta. Suzuki e Kawasaki a Valencia hanno portato più moto per un numero incalcolabile di piloti: il team di Paul Denning è presente con la squadra al gran completo (Hopkins, Vermeulen, Aoki), mentre Akashi ha una coppia tutta francese con Randy De Puniet e Olivier Jacque. In questo caso, resta incomprensibile lo stato d’animo di OJ, che si è visto soffiare il posto da titolare da un connazionale sicuramente meno esperto di lui, con un talento ancora tutto da dimostrare. Ma tant’è, questi i misteri di Valencia, per un’unica certezza: Vermeulen e De Puniet non fanno i miracoli. E difficilmente li faranno…

Test premio, ricchi premi e cotillon

Felici, soddisfatti. E te credo: provare la Honda RC211V non è una cosa da poco, in particolar modo se sei un motociclista a tutti gli effetti, aspirante campione del mondo della MotoGP. Il sogno di tutti realizzato per un test-premio in seguito ai risultati conseguiti in questa stagione: una borsa di studio per Thomas Luthi (campione della 125 con la Honda Elit), Andrea Dovizioso (secondo test in 12 mesi con la RCV) e Max Neukirchner (sorpresa del WSBK). Tutti piloti sotto contratto Honda, che chissà se questo sogno prima o poi sarà realizzato con un posto nella MotoGP. “Campioni, il sogno”. See, buonanotte…
Per il momento sorrisi, soddisfazione per qualche giro di Valencia percorso con la RCV ex-Gibernau (la moto 2 usata domenica a Valencia, ripresa dalla HRC e riverniciata Repsol nel codone), niente più. Dichiarazioni simili per tutti, per un futuro che chissà mai li vedrà insieme in MotoGP con Honda. Il caso di Chris Vermeulen, non è beneaugurante…

Sì ma…Biaggi?

Già, ci sono tutti, manca solo Valentino Rossi (al Mugello in prova con la Ferrari) e…Max Biaggi. Appiedato dalla Honda, quale sarà il suo futuro? Mistero, per ora quel che è dato sapere è la sua presenza, sabato 19 novembre, al Salone della Moto di Milano allo stand Suomy, e che la Camel ha intenzione di seguirlo nella sua prossima avventura a due ruote. Lo sta aiutando a tutti i costi, con una risoluzione che potrebbe diventar realtà: Team “Camel Yamaha Tech 3”, con Erv Kanemoto direttore tecnico, ed una YZR M1 a disposizione. Preferiamo evitare qualsiasi momento, lasciando aperti anche futuribili scenari in Kawasaki, Suzuki o Ducati. Ormai, la preoccupazione non è “quale” moto, ma una “qualsiasi” moto…

I tempi della prima giornata di test

01- Nicky Hayden – Honda – 1’34.4
02- Marco Melandri – Honda – 1’34.7
03- John Hopkins – Suzuki – 1’34.9
04- Casey Stoner – Honda – 1’35.0
05- Carlos Checa – Honda – 1’35.1
06- Sete Gibernau – Ducati – 1’35.2
07- Daniel Pedrosa – Honda – 1’35.5
08- Toni Elias – Honda – 1’35.7
09- James Ellison – Ducati – 1’35.7
10- Roberto Rolfo – Ducati – 1’35.7
11- Nobuatsu Aoki – Suzuki – 1’35.8
12- Olivier Jacque – Kawasaki – 1’35.9
13- Chris Vermeulen – Suzuki – 1’36.3
14- Randy De Puniet – Kawasaki – 1’36.5
15- Loris Capirossi – Ducati – 1’36.8
16- Andrea Dovizioso – Honda – 1’39.5
17- Thomas Luthi – Honda – 1’44.2

Alessio Piana

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