MotoGP | Martin o Bastianini, a chi la Ducati ufficiale? [TITOLI DI CORSA]

Lotta aperta tra il madrileno e il riminese, entrambi "sperano" ma la spunterà soltanto uno

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Per prevedibilità altrui, risultati e probabilmente anche disponibilità nelle casse, l’unico (vero) tormentone che il prossimo mercato piloti tiene ancora in sospeso è quello legato alla nuova, seconda, guida ufficiale di Ducati per la stagione 2023.

Jorge Martin o Enea Bastianini, sarà uno di loro senza troppe, ed altre, vie di fuga ora che Jack Miller è convolato a nozze per i prossimi due campionati con KTM. I vertici di Borgo Panigale prendono tempo, posticipando una scelta che per logica sarebbe già dovuta arrivare e che invece non arriverà, molto probabilmente, prima della sosta estiva che da Assen, a fine giugno, condurrà l’intera carovana fino a Silverstone, il 7 agosto.

Il primo tassello, indubbiamente a favore di Martin, è riconducibile al Mondiale 2021. Il pilota di Madrid nel primo anno intero in sella ad una Ducati, seppur del team Pramac, ha conquistato non solo il titolo di Rookie dell’anno, una vittoria e tre podi, ma quella credibilità che lo avrebbe già trasformato nel prescelto per l’immediato futuro come compagno di Pecco Bagnaia.

Il problema, per lui e paradossalmente per le già intricate riflessioni di Dall’Igna, Ciabatti e gli altri uomini in Rosso, è stata l’onda anomala abbattutasi in questo primo spezzone di 2022 con nome e fattezze di Enea Bastianini. Il riminese ha mostrati numeri e prospettive del predestinato, ma anche un temperamento catalizzatore fuori dai cordoli che ne sottoscrive le ottime capacità da personaggio.

In parallelo, Martin complice anche qualche problema fisico ha vissuto un inizio di stagione malinconico, malgrado l’ultimo brillante secondo posto conquistato in Catalogna ne abbia rilanciato morale e quotazioni.

Inoltre, in rapidissima addizione ecco una serie di altri elementi tutt’altro che trascurabili: Jorge sta già guidando l’ultima evoluzione della Desmosedici, al pari dei due piloti ufficiali, mentre Enea siede ancora in sella a quella della passata stagione, e soprattutto assodato che Bagnaia rappresenti ancora, contratto e motivazioni alla mano, la carta forte su cui puntare nel mazzo a disposizione di Ducati nella partita che porta al titolo iridato, qualche scaramuccia verbale di troppo già mandata a referto tra lo stesso Pecco e Bastianini non spalanca di certo le porte ad un’accoppiata tutta tricolore.

In conclusione, la logica lascerebbe intendere che il futuro di Martin abbia tinte abbondantemente più rosse rispetto a quello di Bastianini, al punto che ci sarebbe anche un pre-accordo stipulato da tempo e proprio per il 2023, ma questa attesa e il nervosismo trapelante dello stesso Jorge, arrivato a minacciare di trasferirsi altrove se non dovesse arrivare una sella ufficiale, possono davvero rappresentare indizi stimolanti che qualcosa, nella testa di chi dovrà decidere, non è così scontato come sembra. Sarà la pista, almeno nell’immediato, a sciogliere gli ultimi dubbi? Le prime risposte potrebbero essere affidate già alla gara del Sachsenring.

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