MotoGP – James Toseland (ancora) sul banco degli imputati

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L’operato di James Toseland continua a far discutere. Dopo le polemiche post-Jerez, con i ripetuti contatti secondo qualcuno da “codice penale” nei confronti di Dovizioso, Vermeulen e Capirossi, l’iridato Superbike in carica è tornato a far notizia a Le Mans, il quale ha tamponato (volando successivamente a terra) una delle sue “vittime preferite£: Andrea Dovizioso. Riassumiamo l’accaduto, basandoci sulle immagini mostrate solo dopo il calar della bandiera a scacchi: terzo giro, Dovizioso allarga leggermente l’impostazione della curva 4, JT vede uno spiraglio, si infila salvo poi tamponare la Honda #4. Lascia segnali del contatto sulla tuta del forlivese, Toseland vola a terra e chiude così anzitempo la contesa.

Una manovra che ha fatto discutere e pensare, in particolare Andrea Dovizioso, il quale ha speso ai microfoni di Italia 1 parole di fuoco verso il suo collega. Riassumendo il Dovi-pensiero, Toseland “Si deve dare una calmata”. Troppe le azioni rivedibili del britannico, un numero sempre più importante di episodi da moviola. “Giacomino” ha replicato con una dichiarazione che lascia spazio a diverse interpretazioni: “In quel momento stavo rimontando, Dovizioso ha fatto un piccolo errore e si è ritrovato largo alla curva 4. Ho cercato di infilarmi, ma lui ha chiuso la traiettoria e sono veluto al contatto con la ruota anteriore e così sono volato a terra. Lo ritengo un incidente di gara, ma sono molto deluso perchè potevo conseguire un buon risultato”.

Qualcuno ha fatto notare che basterebbe a Toseland contenersi per portar a casa qualche punto in più per la propria classifica. Insomma, JT ci sa fare, è un talento incredibile ed indiscutibile, ma forse è arrivato il momento per trovare un giusto equilibrio tra grinta, determinazione e irruenza. D’altronde lo aveva detto poco dopo il Gran Premio di Losail: “Devo conoscere i miei avversari: rispetto alla Superbike dove conoscevo tutti e sapevo i loro punti deboli, adesso in MotoGP sono completamente all’oscuro in questo campo”. Comun denominatore tra i due mondi del motociclismo, le gare si vincono sulla bandiera a scacchi e non al terzo giro: probabilmente lo stesso Toseland, riconosciuto universalmente quale pilota intelligente e dotato di cultura da cattedra universitaria, lo ha capito, deluso per l’accaduto di Le Mans.

Parlando sempre di manovre ai limiti del regolamento, al primo giro sono venuti al contatto John Hopkins e Loris Capirossi, non mostrato dalle immagini televisive. Subito dopo però “Hopper” si è scusato con il suo successore in Suzuki, chiedendo pubblicamente scusa all’imolese. “Devo scusarmi con Loris, sono stato troppo irruento ed in una curva ci siamo toccati: capirà sicuramente”. Hopkins è sempre stato un pilota molto “caldo” (basti pensare alle dichiarazioni provocatorie nei confronti di Lorenzo dopo la querelle di Jerez: “Io non sono Pedrosa”, sia sul piano caratteriale che, soprattutto, fisico), ma pronto ad ammettere i propri errori, come mostrato in Francia.

Alessio Piana

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