MotoGP – Intervista a Gianluca Montiron

MotoGP – Intervista a Gianluca MontironMotoGP – Intervista a Gianluca Montiron

Gianluca Montiron è da molti anni nel motomondiale e nel suo curriculum può vantare un mondiale vinto nel 1993 con Tetsuya Harada nella classe 250 e gli anni passati in Aprilia con cui vinse 3 titoli consecutivi con Max Biaggi. Nel 2004 Montiron ha fondato a MonteCarlo la Jir (Japanese Italy Racing) SCS e oggi compete nella classe MotoGP con Shinya Nakano, a lui la parola.

Quali sono i momenti chiave nella tua carriera nei vari campionati del mondo di motociclismo?
Il prossimo! Per fortuna ho tanti bei ricordi, il primo è il campionato del Mondo 250cc con Tetsuya Harada vinto nel 1993. Ricordo sempre con immenso piacere gli anni trascorsi in Aprilia. Non posso dimenticare i tre titoli consecutivi nella 250cc con Max Biaggi, dopo dei quali altri titoli e vittorie con piloti diversi, penso che quel periodo rappresenti qualcosa di unico per me. Dopo, decisi che era arrivato il momento di fare un passo avanti nella mia carriera professionale e quindi approdai nella classe regina – 500cc. Considero molto importante la motivazione personale così come l’ambizione di raggiungere sempre nuovi traguardi.

E’ questo il motivo per cui hai creato il tuo team?
Penso che la valutazione delle singole capacità si misuri attraverso i risultati, mi voglio distinguere dagli altri per la qualità del lavoro. Dal punto di vista manageriale, sono contento di quanto fatto con il mio Team in MotoGP, perché per la prima volta nel campionato di motociclismo ho avuto il supporto di una azienda tecnologica giapponese – Konica Minolta – come main sponsor del team e da questa stagione, la mia squadra sarà promotore del Campionato del Mondo di ciclismo su strada Varese 2008, un ulteriore passo avanti. Se si valuta la situazione economica mondiale generale, la nostra posizione è soddisfacente considerando che il nostro pilota è giapponese e che non è sempre così facile acquisire sponsor. Credo che la struttura del nostro team sia efficiente: ogni anno sono stati fatti ingenti investimenti nella squadra per strutturarci e seguire nel migliore dei modi quelle che sono le esigenze degli sponsor.

Qual’ è la situazione attuale in MotoGP?
Negli ultimi anni, la MotoGP ha avuto un’escalation in termini di popolarità e costi, basilarmente il mondo della MotoGP non è stato sufficientemente capace di seguire questa escalation e adesso ci troviamo in un momento transitorio. Questo non rappresenta un grosso problema per le case costruttrici: anche se le stesse vorrebbero ridurre i costi delle loro divisioni racing, il problema maggiore al momento si presenta per i team privati che devono sopravvivere in questo periodo. Penso che nel terzo millennio sia necessario avvicinarci a questo sport con una mentalità più commerciale ed aggressiva.

Quale tipo di azione intendi intraprendere?
Penso che questo argomento necessiti di tempo per essere trattato e richieda la collaborazione di tutte le parti coinvolte. Qualche volta un team privato ha difficoltà ad aprire un dialogo con i costruttori perché le parti hanno necessità ed obiettivi diversi anche se ottenere il miglior risultato sportivo rimane l’elemento comune per entrambi.
Anche i paesi di provenienza dei Campioni del Mondo è un dato importante da analizzare. La ragione per cui abbiamo nelle cassi 125cc e 250cc due campioni del mondo spagnoli è perché Dorna ha investito fortemente per creare un campionato spagnolo molto competitivo e piloti come Pedrosa provengono da questo campionato. La ragione per cui, in passato, abbiamo avuto campioni come Biaggi, Rossi, Capirossi è un altro elemento di spunto: nel passato, il campionato italiano era molto competitivo in quanto Aprilia e Cagiva investivano molto per organizzare i trofei nazionali.

Come possono i costruttori venire in aiuto dei team privati?
Credo sia una regola per tutti, se non ci sono entrate sufficienti è necessario considerare come ridurre i costi. Penso le case possano ridurre il costo del noleggio delle moto e ridurre il numero dei test invernali. Quest’anno Dorna ha dato un contributo sia alle case che ai team e questo è stato di grande aiuto. In generale, credo sia auspicabile che le case e i team privati lavorino nella stessa direzione insieme a Dorna ed Irta. Per molti anni i team privati sono stati in una situazione confortevole, ma adesso per tutti è il momento di investire nel futuro, in questo mondo si potrà fare un salto in avanti ed avere un approccio più commerciale per offrire agli sponsor un servizio efficiente focalizzandosi anche sulle attività di marketing e comunicazione del team stesso. Personalmente ho già adottato questa strategia e direi che gli sforzi sono stati premiati.

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