MotoGP – Il dopo campionato – Il punto
La curva “Peluqui” del circuito spagnolo di Jerez è stata dichiarata ufficialmente la più pericolosa della stagione 2004. La destrorsa curva da seconda marcia ha visto la caduta di ben 14 piloti nel corso di prove libere, ufficiali e gare del Gran Premio di Spagna del maggio scorso. Proprio di fronte ad una collina che ospita circa 60.000 tifosi, abbarbicati ad ogni roccia e arbusto per godere di una migliore visuale, la “Peluqui” ha riscosso un tributo di sette cadute nella 125cc e sei della 250cc lasciando la MotoGP quasi intoccata. Solo l´italiano Marco Melandri è caduto in quel punto.
Sabato durante le qualifiche la pista era umida ma durante tutte tre le gare di domenica era decisamente bagnata, fattore probabilmente decisivo per inserire Jerez al primo posto nella sfortunata statistica. Il Gran Premio spagnolo ha infatti il primato delle cadute annuali per gara: 31 totali. Sedici nella 125cc, incluso il leader della corsa Casey Stoner, dieci in 250cc tra i quali il campione del mondo Dani Pedrosa, e cinque nella MotoGP con lo spagnolo Ruben Xaus. Di lui parleremo ancora più avanti.
Se la gara di Jerez ha prodotto il maggior numero di cadute nelle due cilindrate minori, quello tedesco del Sachsenring è stato fatale al maggior numero di piloti della MotoGP. Sull´asciutto sono caduti sette piloti, di cui due coinvolti nella collisione più spettacolare dell´anno, Marco Melandri e Norick Abe. Entrambi per fortuna ne sono usciti quasi illesi.
Un sabato sotto la pioggia in Portogallo, all´Estoril, con forti raffiche di vento provenienti dal vicino Atlantico, ha visto una serie impressionante di scivolate nelle libere delle tre classi, ben trentatrè di cui diciassette nella 125cc, dodici in 250cc, di cui la doppia caduta dell´iridato Manuel Poggiali, e quattro in MotoGP. E´ stata la sessione che ha registrato il maggior numero di cadute della stagione.
Un´unica gara quest´anno non ha visto cadute: quella della 250cc al Ducth TT di Assen. Anche le altre classi, che hanno corso sempre su pista asciutta hanno registrato pochi incidenti. Una sola caduta in gara per la MotoGP si è registrata a Welkom, Sepang e Phillip Island, protagonisti rispettivamente Alex Hofmann, Marco Melandri e l´inglese James Ellison. Nella più frenetica 125cc ci sono state sempre come minimo due cadute per gara. Ancora una volta Welkom si è distinta come una delle piste più sicure con appunto due soli incidenti, insieme al circuito di Losail in Qatar e quello australiano di Phillip Island.
Esaurite le statistiche relative a piste e Gran Premi, veniamo a quelle dei piloti. Tutti sono caduti almeno una volta durante la stagione, alcuni molto più spesso. L´infelice primato spetta all´italiano della 125cc Mattia Pasini, con 20 cadute all´attivo. Il giovane debuttante nella minima cilindrata però, nonostante le cadute, si è classificato quindicesimo assoluto alla fine della stagione, un risultato assolutamente non disprezzabile per il diciannovenne.
Il francese Eric Bataille è invece in testa nella 250cc con 14 incidenti mentre l´ex star della Superbike Ruben Xaus guida questa particolare classifica nella MotoGP, con 15. E´ stata una stagione difficile per il debuttante del motomondiale che però ha impressionato tutti per la grande determinazione di cui ha dato prova e che alla fine gli è valsa il primo podio della sua carriera in MotoGP col terzo posto in Qatar.
Un altro ex protagonista del mondiale SBK, l´americano Colin Edwards è caduto invece una volta soltanto, così come il giapponese della Kawasaki Shinya Nakano anche se quello di quest´ultimo è stato un volo terrificante. La sua gomma posteriore è letteralmente esplosa alla fine del rettilineo del Mugello, a ben più di 300 chilometri all´ora. Cio nonostante Nakano si è allontanato con le sue gambe dal luogo dell´incidente e cinque giorni dopo era di nuovo in sella per il GP di Barcellona. La caduta del Mugello è stata quella a maggior velocità di tutti i tempi e quindi anche del 2004.
Lo spagnolo Toni Elias è caduto solo una volta in 250cc, un fatto beneaugurante per il suo prossimo passaggio in MotoGP, mentre per quanto riguarda la 125cc sono due i piloti con una sola caduta all´attivo. In una classe che ha visto 331 cadute totali, Mattia Angeloni e Imre Toth sono una felice eccezione.
Anche i due piloti del Camel Honda team, Max Biaggi e Makoto Tamada hanno avuto due incidenti. Ogni aspirazione iridata dell´italiano è stata spazzata via quando lui stesso è stato eliminato da due incidenti durante il primo giro di gara, all´Estoril e a Motegi. Max è caduto solo quelle due volte ma ironicamente, poche settimane dopo la fine del mondiale si è fratturato una caviglia in un allenamento di Supermotard in Italia.
Tamada ha equiparato le sue cadute alle sue vittorie, due di entrambe con gli storici successi di Rio e Motegi.
E´ la natura stessa di questo sport che comprende anche il fattore rischio. Quest´anno 16 Gran Premi hanno dato origine a 706 cadute totali con una media, se dovessimo dividerle per pilota, di sette a testa. Circa 44 per GP, corsi da una media di 103 piloti ciascuno. Il dato più eclatante che emerge da questa statistica del 2004 è senza dubbio anche quello a cui teniamo di più. Nessuna di queste 706 ha avuto conseguenze fisiche drammatiche. Per quanto o amiamo non dobbiamo dimenticare quanto pericoloso possa essere questo sport. Non c´è spazio per il compiacimento.
Camel Honda
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