MotoGP – I precedenti di Troy Bayliss nella GP

MotoGP – I precedenti di Troy Bayliss nella GPMotoGP – I precedenti di Troy Bayliss nella GP

Troy Bayliss e la MotoGP, storia di un grandissimo pilota che nella top class nel motociclismo non sempre è riuscito a cogliere i risultati sperati. Tre stagioni, due con Ducati ed uno, 2005, con la Honda RC211V del team Camel Honda di Sito Pons, con un bilancio complessivo di quattro podi e numerosi giri in testa. Subito dopo il Mondiale Superbike 2002, chiuso al secondo posto per una manciata di punti su Colin Edwards (che ha rimontato 52 punti in 9 gare), Bayliss iniziò a sviluppare la Ducati Desmosedici MotoGP, con anche un’esibizione nell’ultima gara della categoria a Valencia nel 2002.

Bayliss si ritrovò al fianco Loris Capirossi, ed insieme nel 2003 portarono la Ducati al secondo posto nella classifica costruttori. Inizialmente è proprio l’australiano a cogliere i migliori risultati per Borgo Panigale: a Suzuka è quinto, a Welkom comanda i primi 12 giri chiudendo al quarto posto, dopo una splendida battaglia head-to-head con Valentino Rossi durata per ben quattro tornate. A Jerez sale per la prima volta sul podio con il terzo posto, e in analoga posizione si ritrova in campionato. Da quel momento Bayliss inizia una serie-negativa con diverse cadute (cocenti le delusioni del Mugello e Assen dove prima di ritrovarsi a terra era il pilota più veloce in pista), salvo poi ritornare in attivo con i podi del Sachsenring e Brno (in quest’ultima occasione manca il successo per pochi decimi). In Australia cade dopo poche tornate, quando era l’indiscusso favorito per la vittoria. Troy chiude la stagione in sesta piazza, non riuscendo a vincere il titolo di Rookie of the Year complice la squalifica di Makoto Tamada in Giappone, che regalò a Nicky Hayden i punti necessari per questa speciale classifica.

Il 2004 comincia bene nei test invernali salvo poi rivelarsi un fallimento: la rivoluzionaria Desmosedici GP4 non va, ne paga le spese l’australiano e anche Capirossi. Bayliss viene preso come capro espiatorio di questa difficile situazione, e a Phillip Island Livio Suppo gli comunica l’appiedamento in favore di Carlos Checa. Troy si ritrova momentaneamente a piedi ma con il supporto di migliaia di Ducatisti, che intasano la casella di posta elettronica dei responsabili Ducati nel tentativo di fargli cambiare idea. Fortunatamente per l’iridato SBK 2001 nella mattinata del GP di Valencia arriva Sito Pons a offrirgli una Honda RCV per la prossima stagione: entusiasta dell’idea firma subito, e poche ore più avanti nell’ultima gara con la Ducati in MotoGP realizza un incredibile terzo posto, tra la commozione dei meccanici al suo box e gli applausi dei 100.000 dell’Autodromo Ricardo Tormo (nella foto Troy impegnato in pista al Cheste).

Poche settimane e Bayliss prova la RC211V a Jerez, risultando subito velocissimo. Ultimo sprazzo di competitività del Bayliss formato Honda: da quell’istante non riesce più ad avere un feeling con la moto, tanto che nei successivi test di Sepang prese in considerazione la possibilità di ritirarsi. Il supporto del team Pons e di Alex Barros consigliarono Bayliss a cambiare idea, anche se in tutta la stagione non riesce a ottenere granchè, se non qualche punto e la soddisfazione di essere il migliore nel primo turno di prove libere della MotoGp a Laguna Seca. Qualche settimana e Bayliss, allenandosi in Australia col motocross, si infortunia al polso destro: Ukawa, Byrne, Vermeulen e Kiyonari lo sostituiranno nelle successive prove, Bayliss non si fa più vedere in MotoGp e nel frattempo ritorna in Superbike con la Ducati.

Il resto è storia recente: 12 vittorie su 24 gare, titolo mondiale acquisito a Imola, ritorno in MotoGP il prossimo weekend a Valencia con la Ducati orfana di Sete Gibernau. Nelle prossime due stagioni per Bayliss ci sarà ancora SBK, con il compito difficile di sviluppare in ottica 2008 la nuova 1098.

Alessio Piana

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