MotoGP | Bagnaia Campione: può essere (davvero) l’inizio di una nuova epoca? [TITOLI DI CORSA]

Un italiano di nuovo sul tetto del Mondo, e la sensazione è che ci siano i presupposti per poterci restare

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Pecco Bagnaia è Campione del Mondo, e davvero mai come questa volta basterebbero queste poche (ma efficaci) parole per dare volume esatto di una notizia che da 13 anni, e cioè dall’ultimo Valentino Rossi iridato del 2009, il motociclismo italiano aspettava con incessante passione.

Ne dovremmo ripercorrere addirittura 50, di anni, per risalire al 1972 e all’ultimo Giacomo Agostini campione del Mondo con la MV Augusta, nell’allora top class 350, per raccontare di un pilota italiano capace di mettere davanti a tutti una moto tricolore.

Vale e Ago, nomi che solo a scandirli si ha la sensazione di dover chiedere permesso, doveroso, ad una storia che li custodisce nella cassaforte delle leggende. Campioni, capaci di tracciare un solco con le loro vittorie e di associare ai propri nomi le fasi di intere generazioni motor sportive. Punti cardinali sulla linea del tempo, consegnati per questo e d’obbligo all’immortalità.

C’è stata l’epoca di Ago, tanto quanto quella di Vale, prima ancora quella di Hailwood e successivamente Lawson, Doohan e infine Marquez. La domanda, oggi e correndo più di un rischio anche solo nell’accennarla, è: può essere iniziata l’epoca di Pecco? Il rendimento avuto da Bagnaia da dopo il giro di boa del Sachsenring è quello di un cannibale, e solo la persecuzione algebrica del dover sempre e comunque rincorrere chi lo precedeva in classifica ha reso, forse, meno il concetto.

La Ducati, attrice tutt’altro che secondaria nell’apoteosi italiana vissuta a Valencia, in alcuni contesti e proprio tra le mani del piemontese è sembrata, letteralmente, fare un altro sport. Certo, le problematiche di Honda prima o poi finiranno, la Yamaha dovrà necessariamente invertire una rotta che punta, minacciosa, verso la deriva tecnica, e la crescita di Aprilia potrebbe trovare risvolti, e risorse, inaspettati.

In attesa di capire se tutto ciò si realizzerà e quando, la sensazione da trasformare in convinzione è che chi siede al volante di una Desmo di Borgo Panigale, almeno per l’immediato, ha buone garanzie di riuscire a togliersi qualche soddisfazione.

Varrebbe inoltre la pena ragionare, ed aspettarci già per il 2023, che il rendimento di Bagnaia sia all’altezza del ruolo che il suo talento ha saputo consegnargli già dalla prima parte di stagione, parcheggiando qualche caduta e passaggio a vuoto di troppo e relegando la parola “rimonta” sulle pagine dei vocabolari altrui.

In ultimo, andrebbero considerati proprio gli altri, a partire da un Bastianini “ufficiale” dal prossimo anno e proseguendo con Quartararo, principe ferito da un epilogo deludente per quelle che sembravano le premesse dopo le prime uscite stagionali.

In conclusione, talento e mezzo sono ovviamente dalla parte di Pecco, l’essersi scrollato di dosso le paure di non riuscire a scalare la cima più alta rappresenterà, per il futuro e senza dubbio, un ulteriore punto a favore. Tuttavia avversari ed insidie non mancheranno, ma la percezione è quella di poterci godere ancora e a lungo il meglio che questo ragazzo, e la sua innata propensione all’andare veloce, sapranno consegnarci. Mettiamoci comodi, lo spettacolo è appena cominciato.

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