MotoGP | GP Jerez: Brembo, le curiosità sul GP di Spagna

In una scala da 1 a 6 Jerez si è meritato un indice di difficoltà di 4

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MotoGP Brembo GP Spagna Jerez – Il Motomondiale dopo la trasferta di Austin, torna in Europa, a Jerez, per il quarto appuntamento della stagione 2024.

Difficoltà 4 su 6 sulla scala Brembo per uno dei circuiti impegnativi per i freni. 11 staccate per 33 secondi al giro di funzionamento dell’impianto frenante.

I dati del GP Austin della Brembo

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, il Circuito de Jerez da 4,42 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6, si è meritato un indice di difficoltà di 4 a causa di 11 staccate per 33 secondi al giro di funzionamento dell’impianto frenante. Il carico complessivo sulla leva del freno applicato da ciascun pilota nell’intero GP sfiora la tonnellata.

Il primo spagnolo con l’ultima assiale

A lungo dominatori delle categorie inferiori, i piloti spagnoli hanno iniziato a fare la voce grossa in classe regina nella seconda metà degli anni Novanta, grazie ad Alex Crivillé: il catalano fu vicecampione del mondo nel 1996, saltò un terzo del campionato 1997 per infortunio, concluse terzo nel 1998 e si laureò campione nel 1999. Trionfò in sella alla Honda dotata di dischi in carbonio da 290 mm e 320 mm a seconda delle necessità e di pinze Brembo a quattro pistoni.

Quello fu l’ultimo Mondiale della classe regina appannaggio di una moto dotata di pinze assiali perché nel 2000 si impose Kenny Roberts Jr con la Suzuki impreziosita dalle pinze radiali. Una soluzione che pareva impossibile da realizzare, ma che, con tenacia, gli ingegneri Brembo riuscirono a mettere in pratica. La prima a sperimentarla fu l’Aprilia 250, seguita dalle Suzuki 500 ufficiali. E proprio i successi di quest’ultima indussero il team HRC ad impiegarle, sul finale del Mondiale 1999, quando il titolo di Crivillé era ormai in cassaforte.

La curva più dura di Austin

La curva più dura del Circuito de Jerez per l’impianto frenante è la 6: le MotoGP passano da 296 km/h a 67 km/h in 5,1 secondi in cui percorrono 229 metri mentre i piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 5,5 kg. La decelerazione è di 1,5 g, la pressione del liquido freno Brembo raggiunge gli 11,7 bar e la temperatura dei dischi in carbonio i 700 °C.

La spallata di Vale

Nel 2005 il Mondiale scattò a Jerez. In pole Valentino Rossi con mezzo secondo su Sete Gibernau. L’amicizia tra i due era venuta meno l’anno prima in Qatar quando l’italiano fu retrocesso a fondo griglia perché i suoi meccanici avevano pulito la piazzola di partenza. A Jerez lo spagnolo condusse a lungo, ma Rossi lo superò al terz’ultimo giro, salvo sbagliare frenata all’ultimo. Gibernau tornò davanti, ma alla curva conclusiva l’italiano lo attaccò all’interno, spostandolo con una spallata. Grazie a quella abile mossa Valentino riuscì a imporsi.

I maestri del design

Nell’inverno del 1958, Pablo Picasso si rese protagonista di una prima mondiale: a Cannes dipinse sulla fiancata di una Citroën DS19 “Las guirnaldas de la paz”, un’opera raffigurante fiori, un albero e una famiglia. Alla personalizzazione delle auto contribuisce anche Brembo attraverso le pinze colorate, in produzione dal lontano 1992. Il rosso è la tinta più iconica, ma sono oltre 150 le soluzioni disponibili: tramite il colore, Brembo ha trasformato un “semplice” prodotto meccanico in una vera e propria icona di design. Quasi come Picasso..

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