MotoGP | Rins, Marquez, Mir, Acosta. A chi il futuro della Honda? [TITOLI DI CORSA]

L’ingaggio di Alex Rins in LCR e le strategie di casa HRC

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La notizia della settimana è, inevitabilmente, l’accordo tra Alex Rins e il team LCR a partire dalla prossima stagione. Che l’addio di Suzuki alla MotoGP potesse aprire un domino, in termini di mercato piloti, era piuttosto prevedibile, che lo stesso assumesse, di riflesso, le forme di un crocevia tecnico per il futuro di casa Honda lo era molto meno.

Rins che entra ufficialmente nel roster piloti HRC, con un contratto diretto e in sella alla moto alla ufficiale, pur “parcheggiato” di fatto e per ora nel team di Lucio Cecchinello, è un primo segnale forte della volontà di Alberto Puig e colleghi di invertire una rotta pericolosamente finita alla deriva negli ultimi tempi.

Il secondo, segnale, in tal senso lo si aspetta da settimane, per l’esattezza proprio da quando sempre Suzuki aveva annunciato il suo “rompete le righe” alla fine di questa stagione, ed è ricollegabile al nome Joan Mir. Il Campione del Mondo 2020 è sembrato da subito il vero obiettivo della scuderia di Saitama, il suo ingaggio nel team ufficiale HRC è stato messo in agenda ormai da tempo, ma ad oggi, ancora, non si è registrata alcuna fumata bianca.

Per un Rins che arriva insomma, c’è un Mir che aspetta. Il destino dei due spagnoli, compagni di squadra da anni, si intreccia in una trama fitta e pesantemente a tinte iberiche, dove a farla da padrona resta, per forza di cose, la condizione fisica di Marc Marquez.

La quarta operazione all’omero del braccio destro, i problemi di diplopia, il tempo che passa e un calvario che dura ormai da due anni, disegnano un presente e soprattutto un futuro per il numero 93 avvolto da una nebbia troppo fitta per far dormire sonni tranquilli.

In Honda lo sanno, o se non altro iniziano ad esserne consapevoli, e sanno pure che le opportunità che il mercato può proporre non vanno sottovalutate e tantomeno lasciate alla disponibilità altrui. Ecco perché l’arrivo di Rins, pilota affidabile e veloce oltre che corteggiato sia da Aprilia che Ducati, ecco perché traccheggiare ancora e rischiare di lasciare Mir nella categoria degli svincolati potrebbe rappresentare un errore, ed ecco, infine, perché i primi tentativi per “prenotare” Pedro Acosta e il suo futuro da predestinato sembrano una strategia precoce ma più che mai sensata.

La grande rivoluzione in Honda, almeno per quel che riguarda i piloti è appena cominciata e va seguita bene per capire quali scenari consegnerà, con la consapevolezza che per riportare il colosso giapponese davanti a tutti servirà investire, e tanto, anche sullo sviluppo di una moto troppo difettosa e lenta rispetto a chi la precede. Ma questa, almeno per il momento, è tutta un’altra storia.

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