La nuova era della TeleGP…. Meda-ReggianiGP
Dopo una serie di gare come queste non ci si dovrebbe chiedere il perché di tanta spettacolarità.
Indubbiamente i piloti ci mettono del loro. Rossi che lascia la Honda per andare alla Yamaha. Gibernau che ci mette tutta l’anima per cercare di spodestare quello che per tutti è un mago ma che per lui è uno stregone malefico.
Biaggi che fa a botte con una moto che si impenna in sesta, una gomma che si brucia facendo prima e seconda, una regolazione delle sospensioni che fanno saltare la sua moto come un canguro, una condizione meteo avversa, una pista che non è favorevole alla sua moto, una tuta per il Mugello che non piaceva nemmeno a lui e un ruolo da rassegnato che non vuole interpretare.
Una Ducati nuova che va peggio della vecchia e che sembra sia stata riprogettata più per delle gare da enduro che per gare di velocità.
Un Capirossi che se continua così, l’anno prossimo si iscriverà al mondiale di JetSki e tutti i rodei del mondo, vincendoli.
Un Bayliss che resta un gentiluomo anche quando vola disarcionato dalla solita GP4, rotola come uno straccio e rimedia carica per la gara successiva.
Un Nakano che salta in aria nemmeno fosse passato su una mina anticarro con la sua Ninja ZX-RR e che torna in pista dopo appena cinque giorni come se niente fosse.
Un pilota piccolo, piccolo che sta per diventare un gigante. Manca solo tanto così, appena la distanza di un avambraccio. Lo stesso avambraccio che ancora blocca il piccolo, grande Macio, ma che lo bloccherà ancora per poco.
Un altro pilota, sempre italiano che guida una moto che non ha nemmeno una scritta se non quella del preparatore che la crea, dal nulla, con passione. La stessa passione che rende i Ciao con i cerchi a raggi una sorta di missili a reazione. Questa è la WCM, Harris è il preparatore e Michel Fabrizio il pilota.
Un pilota atterrato sul pianeta MotoGP per sbaglio, per dispetto delle case giapponesi, le stesse che infastidisce poco, per adesso…
Una coppia di telecronisti forti, veraci, simpatici, entusiasti ed entusiasmanti, gasati e scatenati.
Grazie Loris per aver guidato la moto nel passato, averlo fatto bene e per darci telecronache tecniche precise e fruibili da tutti. Grazie per le spiegazioni tecniche e per raccontarci di quando «ti viene il braccino». Direi quasi grazie anche quando canti e grazie per quando scappi per andare a consolare Macio o per commuoverti con lui per i successi che arrivano.
Grazie Loris, tieni aperto.
GrazieGuido, tante grazie. Con un nome così c’era da aspettarsi solo il meglio. Finalmente la cronaca di una gara di corse di moto che sembra la telecronaca di una gara di corse di moto e non il bollettino del traffico fatto dalla polstrada.
Grazie soprattutto per tutti i termini, i proverbi e le gag che ti inventi con Loris.
Spero di sentirle dire sempre più spesso nei bar mentre ci si ritrova tutti imbalsamati nelle tute di pelle mentre si racconta della staccata fatta prima dello stop con ginocchio, gomito, spalla e chiappa che striscia per terra.
Ne ho segnate alcune che spero diventino sempre di più:
Le ultime di domenica, in occasione della gara catalana vanno ricordate per segnare un inizio…e dare il buon esempio.
[…]Rossi, «puntina di duro» in più…nella mescola della gomma[…]
[…]Si comincia col «derapismo»[…]
[…]inizia il traversing[…]
Essendo la prima puntata ricordiamo ancora qualche perla passata.
[…]«chi stacca alla SanDonato, pilota fatato»[…]
[…]«francobollato»[…]
[…]«spazzolare l’asfalto»[…]
e chiaramente il mitico, unico e sempre ripetibile:
VIETATO FUMARE.
Davide Giordano
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