Ducati Desmosedici GP5, la nuova arma di Borgo Panigale
Non è una rivoluzione, bensì una evoluzione della specie. Stile e tradizione Ducati che proseguono con successo da più di 70 anni della propria gloriosa storia. Pensare al futuro per dimenticare il recente passato, un 2004 costituito soltanto da tre podi e nessuna grande soddisfazione, nessun grande spunto per far gioire i propri appassionati e tifosi. Una data per ripartire, il 15 giugno 2003, storica giornata del primo successo (a Barcellona) con Loris Capirossi in Moto Gp, quando l’Italia a due ruote tornò sul tetto del mondo ad un trentennio dalla MV Agusta, non solo in Superbike, ma anche in Moto Gp, battendo i giganti giapponesi. Il riscatto parte adesso, ad un’altitudine di 2470 metri sul mare in cima al Grostè, Dolomiti del Brenta, tra la neve che cerca un po’ di raffreddare gli animi di rivincita degli uomini marchiati Ducati Corse. Questa è la singolare sede della presentazione della nuova arma per la Moto Gp 2005, la Desmosedici GP5, evoluzione della GP4 che nelle ultime due gare stagionali ha colto due terzi posti con Loris Capirossi (Phillip Island) e Troy Bayliss (Valencia).
Si segue la filosofia Ducati: evoluzione, basta rivoluzioni, per non ripetete l’errore del 2004, quando l’innovativa GP4 (praticamente senza punti intercambiabili con la Desmosedici 2003) si è rivelata poco competitiva nei confronti della concorrenza giapponese. Uno stile che ha portato 24 titoli tra piloti e costruttori in Superbike, feudo di casa Ducati, dove il valore di Borgo Panigale non è mai stato messo in discussione.
GP5 è sinonimo di riscatto, di 100 membri di Ducati Corse che a Bologna lavorano praticamente giorno e notte per cercare da piccoli “Davide” con 40.000 moto prodotte l’anno a battere il Gigante Golia, Honda o Yamaha che sia, per vincere anche in Moto Gp. Con due cavalieri che hanno la massima fiducia di Claudio Domenicali, guru della tecnica motociclistica, amministratore delegato di Ducati Corse: su Loris Capirossi e Carlos Checa sono riposte le speranze dei ducatisti, un popolo di tifosi attaccati al fulcro della passione del “Pompone”, legati ad una tradizione vincente che deve continuare a riempire Borgo Panigale di trofei.
Loris Capirossi, perso (volutamente) Troy Bayliss passato al team Camel Honda, è ormai la bandiera della Ducati. Da tre stagioni rappresentante della Rossa in Moto Gp, ex-campione del mondo della 250 e 125, è convinto che la rinnovata Desmosedici GP5 sia in grado di poter battere quel Valentino Rossi finora indiscusso dominatore, anche con Yamaha. “L’ho già battuto in passato, non vedo perché non dovrei farlo anche in futuro”. Più che una frase sembra una “minaccia”, una dichiarazione di guerra fiduciosa e ottimistica. Il lavoro dei 100 componenti di Ducati Corse porta a questo, anche a scelte imprevedibili, inaspettate, che sia Carlos Checa o, più importante, Bridgestone. Un rischio lasciare dopo un ventennio di successi la Michelin per gettarsi nelle mani iper-tecnologiche delle coperture giapponesi, che hanno soddisfatto sin dai primi test a Jerez la coppia Ducatista.
Ci sarà presto, inoltre, il “Tyre Test Team”, una squadra prove dedicata esclusivamente allo sviluppo delle coperture Bridgestone per la Ducati con Shinichi Itoh, ex-protagonista del Mondiale 500cc, scelto come collaudatore (mentre il confermato Vittoriano Guareschi proseguirà nello sviluppo di telaio e motore della D16, attraverso le sue innumerevoli tornate percorse al Mugello e nelle piste di tutta Europa). La Bridgestone è sicuramente un rischio, ma a vedere lo sforzo che gli uomini con camicia bianca ci mettono tanto in Formula 1 con la Ferrari e adesso anche in MotoGp con la Ducati, c’è da credere che gli uomini in Rosso hanno giocato il più vincente dei “Jolly”.
Una decisione presa dalla “triade” Claudio Domenicali (AD Ducati Corse), Corrado Cecchinelli (direttore tecnico) e Livio Suppo (direttore sportivo), con quest’ultimo anche autore dell’azzardata sostituzione della bandiera Troy Bayliss con Carlos Checa per il 2005. Lo spagnolo, dal 1999 sempre in Yamaha, è stato subito inserito nella famiglia Ducati. “E’ un onore essere qui”, dice Carlos, “Non sono qui per far dimenticare Bayliss, ma per fare il mio lavoro. Chiedo tempo per poter dimostrare ai Ducatisti il mio valore”.
Dodici mesi di contratto per Checa con la Rossa. La dirigenza Ducati ha fiducia in Carlos, ma ha anche fiducia, stando agli ultimi rumors, di poter prendere un top rider per il 2006. Realizzare un dream team con Loris Capirossi e…sì, facile intuirlo, specie dopo la presenza “casuale” di Gibo Badioli al Wrooom, manifestazione mediatica organizzata dalla Marlboro in concomitanza con la presentazione della Desmosedici GP5. Insomma, lo scopo della GP5 è anche questo, far convincere il Dottore ad accettare, dal 2006, una nuova sfida nel motociclismo…Sognare è bello, in Ducati, lo fanno per far sognare anche a noi. Per loro (e dei Ducatisti) fortuna, sogni che si realizzano puntualmente…
Alessio Piana
Photogallery Ducati Desmosedici GP5
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