Superbike: Van der Mark si confessa

Il giovane rookie a WorldSbk.com parla della stagione in corso, di Sylvain Guintoli, di Suzuka e di Laguna Seca, con un occhio alla MotoGP

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Lo scorso anno Michael van der Mark era stato protagonista assoluto nel Campionato Supersport, tanto da conquistare il titolo con due gare d’anticipo.
Promosso in Superbike dal team Pata Honda con l’etichetta di predestinato, il giovane rookie sta però faticando più del previsto a trovare la giusta competitività nella categoria, anche a causa di una CBR1000RR con specifiche Superbike inferiore alle dirette avversarie.
Nonostante questo Van der Mark è riuscito a togliersi la soddisfazione del doppio podio ad Assen, nella gara di casa davanti al suo pubblico.

Intervistato da WorldSBK.com, il pilota Pata Honda si è raccontato, parlando della stagione in corso ma anche delle prospettive future.
Riportiamo qui di seguito l’intervista.

Michael, ancora una volta hai sorpreso i fan e gli addetti ai lavori. Come sono andate le cose dal tuo punto di vista?

Tanti alti e bassi. Ogni weekend è stato molto diverso dal precedente. Ho collezionato un buon numero di punti, ma ci sono stati troppi DNF. Abbiamo cominciato la stagione senza aspettative e, nonostante questo, siamo stati molto competitivi in Australia – ho addirittura comandato gara 2 per qualche giro! Per questo motivo le aspettative sono cresciute parecchio, ma già dalla trasferta successiva in Tailandia abbiamo capito che ci mancava un po’ di potenza. Sono felice, ma allo stesso tempo non sono contento di come stanno andando le cose.

In che modo può il team risolvere questi inconvenienti?

Dobbiamo lavorarci sopra. Ogni volta c’è qualcosa di nuovo da risolvere. È davvero frustrante perché il problema arriva sempre quando sono in rimonta! Non riusciamo ad avere il quadro completo della situazione in quanto non è mai la stessa cosa. Sono sicuro che però il team riuscirà a porre rimedio a questa situazione.

Il round di Assen ha rappresentato la chiara dimostrazione di quanto i fan olandesi ti abbiano a cuore. Come ti sei sentito a ricevere un tale responso?

Ad Assen, lo scorso anno, ho conquistato la mia prima vittoria nel Mondiale Supersport ed il pubblico è letteralmente impazzito! I due podi in Superbike sono stato altrettanto incredibili. C’erano molti più spettatori quest’anno rispetto al 2014 ed è stato davvero speciale. Sapevamo che la moto si era sempre comportata bene ad Assen, ma anche tutto il resto ha funzionato a dovere.

Il tuo compagno di squadra è il Campione del Mondo Superbike in carica, Sylvain Guintoli. Al momento ti trovi in ritardo di 30 punti rispetto a lui, anche se in qualifica hai fatto meglio in cinque occasioni su otto. In gara però, lui ha fatto meglio di te 10 volte, contro le 5 tue. Come te lo spieghi? Forse la minore esperienza nella categoria?

No, non si tratta di inesperienza, piuttosto di problemi tecnici. Sono caduto solo in due occasioni e lo stesso vale per lui. Abbiamo stili di guida completamente diversi ma i tempi sul giro sono gli stessi, quindi credo che entrambi tiriamo fuori il massimo dalla moto”.

Nel paddock c’è chi dice che Guintoli non rimarrà con il team Pata Honda nel 2016…

Se non è felice, è giusto che decida di andarsene. Se troverà una nuova sfida da affrontare, è giusto che la colga. Io farei lo stesso. Io mi sento di dire che se ci fosse l’opportunità, non vedo perché non dovrebbe farlo. Mi piace molto averlo come compagno di squadra, ma alla fine si corre per sé stessi. Siamo molto diversi a livello di guida, ma riusciamo a prendere il massimo dall’altro. È bello avere a fianco qualcuno con uno stile tanto diverso.

La prossima trasferta in calendario è quella di Laguna Seca – sarà la tua prima volta lì, no?

Non sono mai stato negli Stati Uniti! Sarà per me la prima volta e non vedo l’ora. In tutti questi anni ho visto i miei attuali rivali correre a Laguna. Due anni fa, Johnny (Rea) era infortunato ed io volevo sostituirlo, ma il team non me lo ha permesso! Da parte mia avevo pensato di istinto ma Ronald (Ten Kate) mi ha detto: ‘Arriverà il tuo momento’… ed aveva ragione!

Subito dopo Laguna Seca andrai in Giappone per la 8 Ore di Suzuka, competizione di cui hai vinto le passate due edizioni. Il jetlag potrà essere un problema?

Solitamente non ho grandi problemi con il fuso orario. Dovrò semplicemente cercare di entrare nel giusto ritmo già da quando sarà sull’aereo. Tutte le volte che mi sono recato in Giappone dall’Olanda, ho sempre dormito; questa volta sarà più difficile, ma cercherò di fare il massimo. L’obiettivo di vincere per la terza volta di fila è ambizioso, non solo per me ma anche per la squadra. Quella di Suzuka è una gara davvero speciale. Il tracciato mi piace davvero tante e lo stesso vale per la moto. Solo prendendo parte a questa corsa si può capire quanto è speciale e guardo con attesa a questa nuova edizione. Gli avversari sono davvero competitivi ma, alla fine, si tratta di una competizione di durata di ben otto ore. Come già visto negli ultimi due anni, tutto può succedere in questo lasso di tempo; sebbene alcuni possano risultare davvero veloci per un tratto, l’obiettivo resta comunque quello di finire la gara.

Settimana scorsa si diceva che avresti fatto il tuo debutto in MotoGP ad Assen, come sostituto dell’infortunato Karel Abraham nel team AB Motoracing. Alla fine non è andata così, perché?

Credo sia stato tutto un grosso fraintendimento. È stata una decisione della squadra, riconducibile solo a questioni di budget. Sia HRC (Honda Racing Corporation) che Honda Europe e la squadra erano d’accordo a lasciarmi correre, ma il team ha deciso di non prendere rischi riguardo a possibili cadute ed io ci ho potuto fare ben poco.

Se le circostanze lo permettessero, potrebbe diventare realtà più avanti nella stagione?

Io sono disponibile (ride)!

Hai detto che il tuo obiettivo è di usare quest’anno per fare esperienza e poi puntare al titolo nel 2016. Hai inoltre espresso il tuo desiderio di correre in MotoGP. Se vincessi il titolo WorldSBK l’anno prossimo, dovremmo aspettarci una tua dipartita per il 2017?

Sono un pilota giovane. Credo che tutti i piloti giovani abbiano come sogno la MotoGP. Si vedrà. Se ci sarà un’opportunità valida ci andrò, altrimenti resterò nel Mondiale Superbike. Mi piace stare qui.

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