MotoGP – Valentino Rossi parla di Lorenzo e della Ducati
Valentino Rossi nella conferenza stampa di Indianapolis ha voluto dire la sua sul rinnovo del contratto con la Yamaha di Jorge Lorenzo e ha parlato anche della Ducati. Il pesarese ha sottolineato come la sua moto e quella di Lorenzo siano uguali, anzi ha anche detto che è vero che c’è un muro che divide i box con il maiorchino, ma i suoi dati sono completamente aperti anche alla squadra di Lorenzo. Rossi è convinto che potrebbe andare forte la Ducati, questo nonostante il suo approccio e quello di Stoner siano motlo differenti. Ecco le sue parole così come riportate da Sportmediaset.
“Le nostre moto sono uguali, lo erano prima e lo sono tutt’ora. Lo sono sempre state. Però è vero che questa moto l’ho sviluppata io e che purtroppo quando la metto a posto la metto a posto anche per lui, visto che i computer sono aperti e lo scambio di dati è totale. Il muro ha un valore simbolico per la tranquillità, ma tecnicamente non c’è nulla di segreto e di nascosto. Sarebbe stato anche interessante vedere Lorenzo sulla Ducati. Per la rivalità, ma anche e soprattutto per capire se un pilota top che arriva dalla Yamaha è in grado di guidare una Ducati che sembra tanto difficile.
Rossi ha poi parlato del sogno di molti italiani che lo vorrebbero in Ducati
“Lo capisco e credo che piacerebbe anche a me. Anzi sarei curiosissimo di provarla per capire come è fatta e credo che riuscirei a metterla a posto. Stoner ha un approccio molto diverso dal mio. E’ bravissimo, va dentro e dà subito il gas a quattro mani. Io ci metto di più, più tempo, ma direi che sono molto più analitico. Gli ingegneri che hanno lavorato con me dicono tutti che riferisco bene le sensazioni e i dati che servono per migliorare e mettere a punto la moto. Sarebbe una bella sfida ma al di là della sfida non ci sarebbe altro. Io quando raccolsi la mia prima grande sfida, passando dalla Hrc alla Yamaha, avevo dei motivi validi per lasciare la Honda. Con la Yamaha invece sto benissimo e non c’è nulla che mi induca a pensare di cambiare.”
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