MotoGP – Test Sepang Day 1 – Melandri e Pedrosa superstar

MotoGP – Test Sepang Day 1 – Melandri e Pedrosa superstarMotoGP – Test Sepang Day 1 – Melandri e Pedrosa superstar

Comunemente identificato come “Sepang Circuit”, i 5548 metri dell’autodromo malese che ha inaugurato la lunga serie degli Autodromi firmati Hermann Tilke è il tempio dei test invernali della MotoGP. Seconda occasione in ordine di tempo per questo 2006, prima per quanto concerne l’importanza. I test che sono cominciati oggi e proseguiranno fino a giovedì rappresentano l’ultima opportunità per le squadre della classe regina di mettere a punto le proprie moto, affinare set up e pneumatici, consentire ai neo-acquisti di acquisire un maggior feeling con il nuovo ufficio di lavoro. Subito dopo si tornerà in Europa per i Test IRTA, ma qui a Sepang avremo i primi veritieri riscontri invernali, complici anche le prove sempre qui in Malesia oltre che Qatar e Phillip Island alle spalle. Chi parte a spron battuto è Marco Melandri, ancora una volta al top nonostante una caduta misteriosa che lo ha costretto a ripiegare sulla moto 2.

A proposito di due ruote, tutti gli Hondisti hanno avuto a disposizione le RCV ’06, con Hayden incaricato dello sviluppo delle novità (HRC sforna sempre qualche materiale inedito con puntualità impareggiabile) che rende subito lo stesso “Kentucky Kid”, insieme a Pedrosa e Melandri, con qualcosa in più rispetto ai compagni di marca, così come voluto a inizio stagione. Melandri al comando con 2’01″66, che precede Pedrosa, Edwards, Hopkins, Rossi e Capirossi; il vicecampione del mondo si conferma dunque quale pilota forse più in forma di questo inverno, senza precedenti nella sua carriera motociclistica. Mai lo si è visto subito competitivo dai primissimi test, cosa che può comportare allo stesso tempo vantaggi e precedenti pericolosi (un pò come l’Inter nel pre-campionato, chi è campione d’inverno non sempre è in grado di ripetersi quando si fa sul serio, vedere le ultime due stagioni con Gibernau, Hayden, Biaggi in versione missilistica…).
La speranza è che il Riccio sia davvero il più veloce di tutti e che non vivremo un monologo Rossiniano. Lui, Gresini e la Honda, sono i primi a crederci. Noi, cronometro alla mano, li seguiamo in scia. Con riserva, ahinoi…

Pedrosa fantascientifico, ma c’è il trucco

Come avete letto nei precedenti report e approfondimenti, ho preso in simpatia Daniel Pedrosa. Non tiferò per lui come non tifo per nessun altro, ma senza dubbio lo spagnolo altro un metro e…basta va forte come non mai, cosa mai accaduta negli ultimi anni del motociclismo. Ricorda un pò gente alla Spencer: arriva nella classe regina, subito al comando, ciao belli, ci vediamo sul podio tra qualche minuto. Piano con confronti impegnativi, ma Dani va, va, diavolo se va forte. “Mostruoso” nei test malesi di gennaio, dove ha girato solo una volta con una gomma da tempo, oggi si è ripetuto, potendo sfruttare una RC211V decisamente perfetta. Già, perchè per sua stessa ammissione la moto che si è trovato (oggi verniciata nella livrea definitiva con una colorazione del cupolino inguardabile) sotto il sedere è davvero fantastica. La versione 2006 è un capolavoro della Honda (non scopriamo nulla di nuovo se parliamo dell’ala dorata…), ma soprattutto un’opera di Nicky Hayden, uno che è stato piacevolmente scoperto tra i tester più affidabili del palcoscenico internazionale. Insomma, Pedrosa va forte, il merito è della moto e dello sviluppo di Hayden. D’accordo, ma che talento il ragazzo…

Rossi pensa ad altro

No ragazzi, questo sottotitolo non significa “Oddio, mo ci parla di Formula 1, Ferrari, bla bla bla, che noia che barba che noia”. Oggi Rossi è quinto, di poco staccato (mezzo secondo e spiccioli) da Melandri, semplicemente perchè si è dedicato ad altro. Solita montagna di gomme Michelin, solita dedizione sul passo di gara, dove, ma guarda un pò, resta il più veloce è costante. Quinto o primo non cambia. Punto. Cambia invece la vita di Edwards, che d’inverno è solito dormire (parlo per chi lo conosce dai tempi della Superbike). Invece il terzo odierno posto (e non solo) rende Texas Tornado tra i papabili per qualcosa di buono in ottica Jerez. Con una M1 che ha finalmente capito come va guidata, con una voglia di vincere mai nascosta. Non è un caso che molti piloti, tra i quali Rossi e Pedrosa, lo hanno messo tra i più competitivi per la stagione che inizierà esattamente tra 1 mese e 11 giorni…

Ducati, per una volta non le gomme come priorità

Notizia del giorno: la Ducati non lavora principalmente sulle coperture Bridgestone. Esatto: vuoi perchè il livello di competitività raggiunto è più che soddisfacente, vuoi per le esigenze di Capirossi e Gibernau, che hanno preferito concentrarsi su prove comparative di set up e alla raccolta di tutti i dati possibile per studiare, lavorare, capire e se possibile “anticipare” i problemi. Soddisfatti in Ducati, contenti i piloti, noi restiamo della stessa opinione: questa GP6 è la MotoGP più forte di sempre sfornata a Borgo Panigale da Domenicali, Preziosi e compagnia. Sfortuna loro, la concorrenza è ancora uno, due scalini sopra.

Belle e veloci le Suzuki/Kawasaki “da tempo”

Guarda un pò chi si rivede. O meglio, si vede per la prima volta, perchè a meno di essere abbonati alla pagina due del monitor dei tempi difficilmente vedi Hopkins e De Puniet rispettivamente in quarta e settima posizione. Merito loro, di Suzuki e Kawasaki che non sono i cancelli di un tempo, ma anche delle Bridgestone chewing gum. Così dicono, così trapela da Sepang. Vedendo cosa fanno Nakano e super-delusione Vermeulen, facile fare il 2+2.

Gli altri: si salvano Checa e Roberts

Checa e Roberts eroi di questo inverno. Il primo rientrante in Yamaha ma gommato Dunlop, il secondo in quella specie di accozzaglia a due ruote (chiamasi KR Honda, telaio da rivedere, motore da sogno), restano in posizioni più che dignitose. Non si ripete Stoner, ancora malconcio dopo la caduta di Phillip Island, scompare Tamada (irriconoscibile), disperso Ellison, fan quel che possono Hofmann e Cardoso con le Ducati d’Antin. C’è poco da dire, tanto da lavorare. A domani.

I tempi della prima giornata di test

01- Marco Melandri – Honda – 2’01.66
02- Daniel Pedrosa – Honda – 2’01.89
03- Colin Edwards – Yamaha – 2’02.00
04- John Hopkins – Suzuki – 2’02.15
05- Valentino Rossi – Yamaha – 2’02.20
06- Loris Capirossi – Ducati – 2’02.64
07- Randy De Puniet – Kawasaki – 2’02.75
08- Nicky Hayden – Honda – 2’02.86
09- Carlos Checa – Yamaha – 2’03.40
10- Casey Stoner – Honda – 2’03.40
11- Sete Gibernau – Ducati – 2’03.51
12- Kenny Roberts – KR Honda – 2’03.58
13- Makoto Tamada – Honda – 2’03.66
14- Shinya Nakano – Kawasaki – 2’04.02
15- Chris Vermeulen – Suzuki – 2’04.10
16- Alex Hofmann – Ducati – 2’05.40
17- Josè Cardoso – Ducati – 2’05.81
18- James Ellison – Yamaha – 2’05.90

Alessio Piana

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