MotoGP – Pedrosa in HRC nel 2006, è ufficiale

Doveva essere una serata tranquilla, senza colpi di scena, senza ritrovarci nuovamente a riportare qualche notizia. La giornata, vedi Qualifiche della MotoGP e clima da far-west, è stata fin troppo piena. Ci ha pensato però Jaume Girò, direttore della comunicazione di Repsol YPF, a svegliare la sera di Assen con un annuncio inatteso per questi tempi, ma del quale ne abbiamo già avuto modo di parlare a più riprese. Nel corso della conferenza stampa in merito alla prosecuzione dell’accordo di sponsorizzazione della Repsol per il team HRC anche per il 2006, Girò si è lasciato scappare “Nel 2006, con il Repsol Honda Team, ci sarà Daniel Pedrosa”. In poche parole è ufficiale: lo sarà il campione del mondo della 250 in carica, e lo è la notizia…

Pedrosa sarà così portato direttamente in Honda factory, forte del suo talento, forte dei titoli di 125 e 250 conquistati nelle ultime due stagioni. Correrà con la RC211V che “più ufficiale non si può”, che aveva già avuto modo di provare come premio per il titolo in due-e-mezzo conquistato la stagione passata a Valencia, segnando anche tempi tutt’altro che trascurabili. Aspettando di sciogliere il dubbio al riguardo di un eventuale mix di colori Repsol-Telefonica Movistar, ben più importante è quello che riguarda chi dovrà lasciar spazio a Danielito.

Max Biaggi o Nicky Hayden? Forse tutti e due, con il primo destinato nuovamente a Pons (oppure Kawasaki o Suzuki, i nomi son sempre quelli), il secondo ad un team satellite Honda oppure addirittura in Superbike (di ritorno negli States o nel Mondiale). Per far spazio a Pedrosa e… Gibernau? Può darsi. Anche perchè la HRC dovrebbe affidarsi eventualmente a due giovanotti come Pedrosa e Hayden? Solitamente Horiike e compagnia affiancano un pilota di esperienza e velocità (vedi Rossi, Biaggi, Barros, Doohan, Criville) a una promessa. Sarà così probabilmente anche nel 2006, con un Pedrosa in più in MotoGP. Forse l’unica speranza in proiezione futura di veder qualcuno seriamente impensierire Valentino… Almeno sulla carta.

Alessio Piana