Marco Melandri sicuro di se: ‘Non farò la fine di Kato, guiderò meglio la Motogp della 250….

"Guiderò meglio la MotoGp della 250"
Marco Melandri, campione del mondo della classe 250, ha le idee chiare
sul suo futuro in sella alla Yamaha M1. "Il passaggio in MotoGp non è
facile – ha raccontato a Tgcom – ma penso non incontrerò i problemi che
ebbi quando passai dalla 125 alla 250 o quelli avuti da Kato nel 2002. Lo stile
di guida di una 4T mi piace e la guiderò meglio di una 2T. Devo capire
i limiti miei e della moto: i prossimi test di Jerez e Valencia saranno fondamentali".

Una vacanza rigenerante in California, due giorni di riposo a casa e poi il ritorno
in sella alla tanto agognata M1. Il 2003 di Marco Melandri, apertosi all’insegna
del moto-cross lungo le strade sterrate a sud di Los Angeles, riparte ora da Jerez,
sede dei prossimi test Yamaha. Il campione del mondo della 250 è tranquillo
e rilassato. Per la prima volta dopo tanti anni non parte più con il dovere
di vincere. Sgravio non da poco, emotivamente parlando. Eppure la tensione, quella
sana, quella agonistica, non è minore rispetto alle stagioni passate. E
ci mancherebbe, visto che l’esordio in MotoGp è sempre più vicino.
Ed anche la convinzione nei propri mezzi è sempre la stessa. Melandri (non
chiamatelo più Macio perchè "ho un nome e preferisco essere
interpellato con quello") lo dichiara a chiare lettere. "Mi sono divertito
e allenato negli States. Ho fatto tanto cross, ho visto posti magnifici ed ora
sono pronto per ripartire, allenato fisicamente e mentalmente. Il cross in questo
senso è un come un elisir: mi aiuta da sempre e mi serve per trovare la
condizione fisica migliore". Ora il futuro è su una M1 che promette
grandi cose. "E’ una moto incredibile. In tutti i sensi. Un motore ottimo,
una guida relativamente facile, consona al mio modo di stare in sella: ho sempre
utilizzato molto il freno motore e penso che con la 4T mi troverò meglio
rispetto alle 2T. Ci sono tutte le possibilità che guidi in maniera migliore
rispetto agli anni passati. Ora devo ancora capire tante cose e regolare il mio
assetto sulla moto. A parte sella e serbatoio non è che si differenzi molto
rispetto ad una 250, però è logico che ci siamo molti altri aspetti
da aggiustare".
Ottimo, almeno per ora, l’ambientamento con il nuovo team. "Tutto procede
bene. Con Checa il rapporto è molto buono: parliamo e ci scambiamo indicazioni
importanti. Col resto del team mi trovo a meraviglia: pensavo che Fanali (direttore
tecnico Yamaha, ndr) fosse una persona chiusa e invece è esattamente il
contrario. Mi ha accolto ottimamente è c’è feeling: parliamo molto
e mi ascolta con pazienza. Tutto questo mi infonde molta fiducia".
Gli obiettivi chiari e ben fotografati: fare esperienza e stare tra i primi, senza
preoccuparsi di dover per forza dimostrare qualcosa. "Ho imparato molto dal
passaggio dalla 125 alla 250. Allora ho commesso parecchi errori e la lezione
mi servirà in questo momento. Non temo ad esempio di incontrare i problemi
avuti da Kato l’anno passato. Più che pagare lo scotto del salto
di categoria lui ha dovuto scontare una sorta di demoralizzazione che lo ha penalizzato.
La mia situazione è differente: non so quali progressi avrà fatto
la Honda, ma la Yamaha lotterà per vincere e questo mi conforta. So che
tutta la squadra è unita e convinta, pronta a prendersi diverse soddisfazioni.
Io dovrò fare la mia parte. Attenzione però alla Ducati:
con Capirossi può fare molto bene".
Ora si parte per la Spagna: test a Jerez e Valencia. "Saranno fondamentali,
per me e per il team. Incominceremo a fare sul serio, a girare alla ricerca degli
assetti ottimali. I tempi? Meglio aspettare per quelli, li guarderemo più
avanti".

Fonte:Tgcom.it

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