Franco Battaini, L’Iron Man della classe 250….

Franco Battaini, L’Iron Man della classe 250….Franco Battaini, L’Iron Man della classe 250….

Per chi fa sport il cronometro può essere un amico fedele o un giudice implacabile senza prova d’appello. Quando, domenica 14 marzo, Franco Battaini ha letto quel tempo di 2 ore e 47 minuti sul traguardo della maratona di Brescia, che gli consegnava anche la trentatreesima posizione assoluta, sicuramente dentro di se è esplosa una gioia paragonabile (se non superiore) a quella di aver staccato la pole, magari nel Gran Premio di casa. Eh già, perché se per molti piloti la preparazione atletica è una vera necessità per presentarsi al meglio all’imminente inizio del campionato, per l’alfiere del Team Campetella è da sempre una grande passione. Una passione che gli ha guadagnato addirittura nel Circus iridato il soprannome di “Iron Frank”, in onore della sua prestanza fisica e della “sue” gare di triathlon. Su tutte, la mitica “Iron Man”, massacrante gara che si svolge alle Hawaii e a cui il nostro Franco ha intenzione di partecipare una volta terminata la carriera nel motomondiale.

Dunque Franco, non possiamo che iniziare facendoti i complimenti per il tuo strepitoso risultato alla Maratona di Brescia…
Grazie! Sono molto contento anch’io di questo risultato, sinceramente non pensavo di staccare un tempo del genere. Anche perché sono solo alla mia terza maratona, nonché la prima volta che correvo a Brescia.

Il tuo preparatore atletico è lo stesso che ha in “cura” i più forti maratoneti kenioti, e anche lui è stato prodigo di elogi sulla tua prestazione
Sì, è rimasto sorpreso del risultato, mi ha detto che quando sono stanco delle moto posso passare direttamente a fare il professionista nelle maratone!

Lasciamo solo per un attimo le scarpette e indossiamo il casco: come sono andati fino a questo momento i tuoi test con il team Campetella?
Direi bene, sono molto soddisfatto dei test che abbiamo fatto ad inizio mese, la squadra lavora molto bene e dopo tre mesi di inattività mi sono tolto la ruggine di dosso velocemente, grazie anche al fatto che oramai la mia moto la conosco anche nei minimi particolari, e fin da subito mi ha dato delle sensazioni molto buone.

Miglior pilota privato nelle ultime due stagioni, chi temi di più tra i tuoi avversari per non farti soffiare questo prestigioso titolo nel campionato ormai alle porte?
Ad essere sincero quest’anno vorrei battagliare il più possibile, e mi aspetto di farlo, con i piloti ufficiali; perciò dico Poggiali, De Angelis, e anche gli ufficiali Honda, tanto per fare qualche nome.

Pensi che l’Honda sia da temere ancora di più quest’anno?
Li vedo molto forti, sono cresciuti molto rispetto alla passata stagione.

Ok, rientriamo ai box e infiliamoci nuovamente i pantaloncini da corsa. Raccontaci, ti è nata prima la passione per la moto o per l’attività che al momento è a corredo della tua preparazione come pilota?
Mah, fin da ragazzino sono sempre stato appassionato di sport, ho sempre sentito la necessità di praticarne, ma il primo amore è stata la moto. Quando a vent’anni ho iniziato a correre, vivevo solo per lei. Ora c’è sempre lei in prima linea, ma sento anche la necessità e la voglia di confrontarmi anche in altri campi, come la maratona o il triathlon.

Ma com’è la tua preparazione tipo nel periodo in cui non hai gare?
Io sono anche un grande appassionato di triathlon e perciò nei miei allenamenti c’è anche la bicicletta ed il nuoto. In piscina devo stare attento a non passarci troppo tempo perché altrimenti mi si aumenta troppo la massa muscolare, comunque arrivo a fare anche settanta, ottanta chilometri a piedi alla settimana e in un anno percorro almeno 15.000 chilometri in bicicletta.

Complimenti, non c’è che dire! Ma prima di una gara riesci a tenere gli stessi ritmi?
No, certamente. La settimana prima di un Gran Premio continuo ad allenarmi, ma in modo molto più blando, faccio sessioni che in gergo si chiamano di scarico.

Non si può certo dire che la forza di volontà non ti manchi, ma sotto l’aspetto psicologico aiuta avere una buona preparazione atletica?
Si! Sicuramente, a livello personale posso dirti che dopo la maratona di Brescia mi sento molto più forte psicologicamente, mi ha dato una carica interiore incredibile, mi ha rafforzato di “testa” convincendomi ancora di più delle mie possibilità, di quello che posso tirare fuori da dentro di me, in qualunque cosa io faccia.

Dalla tua esperienza, vedi qualche tuo collega che con una più accurata preparazione atletica potrebbe raccogliere risultati migliori?
Oramai tutti i piloti e tutti i team hanno dei preparatori atletici, è chiaro che quello che faccio io va ben al di là della preparazione minima che dovrebbe fare un pilota. Forse negli anni passati i piloti giapponesi trascuravano un po’ questo dettaglio, li vedevo spesso fumare e bere bibite, anche se comunque quando scendevano in pista…andavano davvero forte lo stesso!

Abbiamo parlato di stress fisico e pressione psicologica, ma quando si corre in condizioni climatiche avverse, com’è la situazione sotto questo aspetto?
Sotto l’aspetto fisico è sicuramente più facile perché si è più lenti, la moto è più “morbida” e c’è meno tensione muscolare Ma sicuramente la testa lavora molto di più, c’è più concentrazione, basta un attimo e sei a terra.

Franco, grazie della chiacchierata, ora ti lasciamo ai tuoi allenamenti. Come il dio Mercurio hai dimostrato di avere le ali ai piedi, le stesse ali che ti permettono di far volare la tua Aprilia quando sei in gara…

RacingAprilia.com

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