MotoGP – Il segreto delle partenze Honda? Un buon compromesso

La partenza, nel senso letterale del termine, al “fulmicotone” di Daniel Pedrosa a Losail ha avuto un seguito. In quel di Jerez alla Expo 92, la prima curva, dopo lo spegnimento del semaforo abbiamo notato ben due Honda RC212V ufficiali al comando: quella di Daniel Pedrosa (scattato dalla seconda posizione in griglia) e Nicky Hayden (4° nelle qualifiche). Uno scatto incredibile dei portacolori HRC, che ha lasciato curiosità e sospetti nel paddock del Motomondiale. Lecita la domanda: ma come è possibile un tale vantaggio Honda all’avvio? Su cosa hanno lavorato i tecnici dell’Asaka Center? I diretti interessati hanno risposto al quesito tra il vago e lo scontato. I piloti, Pedrosa in testa, non si spiegano un avvio simile se non con il banale “Ho fatto una buona partenza”. I tecnici HRC hanno invece sincerato come sia stato fatto un “Meticoloso lavoro, lavorando sui sistemi elettronici (launch control ovviamente, ndr) e sulla frizione”.

Dunque un compromesso tra i congegni di natura elettronica (limitando l’innalzamento dell’anteriore, anche se come testimoniato dall’immagine Hayden ha avuto il suo bel da fare in questo campo…) ed una frizione sofisticatissima, all’epoca tallone d’achille della RC211V, oggi punto di forza della 800cc. L’elettronica aiuta, ma non fa miracoli, ed è per questo che in HRC parlano di “compromesso”, tenendo conto delle ottime doti di “centometrista” di Pedrosa, un pò per il suo peso (meno di 60 kg), un pò per una sensibilità innata come mostrano anche eccellenti avvi nella 250cc.

Vedremo dunque a Estoril se questo vantaggio dei piloti HRC si ripeterà all’avvio della corsa, ricordando che non è la prima volta che una moto è protagonista di queste incredibili partenze: come scordarsi della prima Ducati Desmosedici, capace nel 2003 di proiettare Capirossi dalla terza fila alla prima posizione a Suzuka in poco più di 600 metri..

Alessio Piana