Moto3 | Lo sfogo di Migno: “Non si può far finta di niente ancora una volta”

La lunga riflessione del pilota Snipers, dopo la scomparsa di Victor Steeman

Moto3 | Lo sfogo di Migno: “Non si può far finta di niente ancora una volta”Moto3 | Lo sfogo di Migno: “Non si può far finta di niente ancora una volta”

Meno di una settimana fa, il motorsport ha perso un’altra giovane vita: Victor Steeman, pilota della Supersport 300, scomparso ieri all’età di 22 anni, a seguito delle gravi ferite riportate nell’incidente di domenica scorsa, durante la Gara 1 del Gran Premio di Portimao.

A seguito di questo drammatico evento, il pilota del team Snipers Andrea Migno, ha messo nero su bianco una sua riflessione, condivisa sui suoi social. Un duro sfogo verso quello che è il suo mondo ma che nei suoi 10 anni di carriera ha visto cambiare e purtroppo non in meglio. Sono tanti, troppi gli incidenti, troppa la pericolosità delle gare nelle categorie minori e nessuno che cerca di far cambiare le cose.

I più cinici diranno: “Eh, se la cercano” e invece no, non è così che bisogna ragionare. Perché è vero, il Motorsport è pericoloso e purtroppo quando un pilota cade, c’è il rischio che venga investito ma sarebbe opportuno (e ci riferiamo a chi ha potere e possibilità) di far sì che incidenti di questo tipo possano diminuire.

Dopo questa riflessione personale, è giusto dare spazio alle parole di Andrea Migno:

“Mi sembra chiaro che ci sia qualcosa di sbagliato, mi riferisco alle CATEGORIE MINORI, quelle dei ragazzi GIOVANI, degli ADOLESCENTI. E sottolineo che mi riferisco a quelle che possono essere la Moto3, la PreMoto3 o una SuperSport300, quelle categorie che si sono AMMALATE nel corso degli ultimi anni. Ormai non basta più neanche il morto per fare cambiare le cose, come dobbiamo fare? A chi ci dobbiamo interpellare? Cosa deve succedere per fare cambiare le cose?
Sono anni che se ne parla e ce ne si rende conto ma le cose non cambiano e vanno sempre PEGGIO! Sbagliatissimo, fatale!
Le gare e il percorso delle categorie minori devono cambiare. Prima possibile.
Fino a qualche anno fa, quando le cose andavano meglio, esistevano i DUELLI, gli ultimi giri a giocarsi la posizione tra 2-3 piloti vicini, massimo 5-6 quando era ‘una gara di gruppo’.
Esisteva cercare di fare il miglior tempo in qualifica DA SOLI SENZA SCIA, era normale. A oggi un’utopia per moltissimi, praticamente per tutti.
Accadeva tutto ció nella stra maggioranza dei GP sul calendario del campionato”

“No, oggi non é più così. La situazione si é ribaltata.
Oggi nella stra maggioranza dei GP di un campionato, ogni week end un gruppo di 20 e più piloti rischiano (e purtroppo anche peggio) la vita COSTANTEMENTE perché si ritrovano costretti ad inseguirsi e speronarsi per arrivare al risultato finale. “Le gare della moto3 sono le più belle da guardare, succede di tutto fino alla fine, da panico tutta la gara!”. Quando sento questo tipo di frasi, mi sento sempre perlopiù sorpreso e segnato, perché è realmente cosi e in TV si percepisce una minima parte di quello che succede veramente in pista. É un’ escalation di rischi presi da tutti i piloti ogni curva, una guerra tra ragazzi.
Il motorsport è pericoloso, se si aggiunge questa dose di rischi in più, gli episodi non possono che aggravarsi. Io credo che trovare IL PERCHÉ non sia scontato, ma di sicuro credo che qualcosa debba cambiare.
Probabilmente oltre alle questioni economiche delle quali non siamo qui per parlarne ma che esistono, sarebbe ora di dare ai giovani la possibilità di FARE LA DIFFERENZA in sella alle loro moto, come nelle categorie superiori vedi Moto2 o MotoGP, SuperSport600 o SuperBike. Dove chi riesce ad andare più forte ed essere più efficace nell’arco di 1 e più giri, può determinare la differenza in pista! Nelle categorie minori non accade più, TROPPO RARO vedere fare la differenza in pista sebbene il TALENTO e gli ATTRIBUTI tra i piloti possano essere ben distinti al contrario di MOTO TECNICAMENTE TROPPO FACILI DA PORTARE AL LIMITE PER TUTTI. LE CATEGORIE MINORI, VANNO RIFONDATE!!! Questo é il mio pensiero dopo un’altra vita persa in pista, portata via da questo meraviglioso mondo di passione e di gente STRAORDINARIA.
Mi auguro di poter assistere ad un MOTOCICLISMO migliore, che di passi in avanti né ha fatti tanti nel tempo e soprattutto negli ultimi anni, ma che adesso né ha bisogno ancora una volta e in maniera segnante.
NON SI PUO’ FAR FINTA DI NIENTE ANCORA UNA VOLTA”.

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