MotoGP – Sepang FP2 – De Puniet davanti a Stoner, Rossi 16° si taglia… la testa

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Pista bagnata all’inizio, asciutta nel finale, non abbastanza per concedere ai piloti il 100 % del feeling per poter spingere al massimo, andando a caccia dei record del tracciato di Sepang. In Malesia si è vissuto un pomeriggio anomalo, con la seconda sessione di prove libere ad offrire una classifica tra piacevoli sorprese ed incomprensibili debacle. Un venerdì dove la Kawasaki si ritrova al comando, con un Randy De Puniet capace di fermare il cronometro sul 2’02″917 e di… frenare l’avanzata di Casey Stoner, almeno in un’occasione. Il neo-Campione del Mondo insegue a 11 miseri millesimi, per un turno di prove dove in sella si è dannato l’anima, mostrando ai box la tranquillità del pluridecorato, prendendosela con calma (ultimo a scendere in pista quando sono trascorsi ormai 15 minuti), spiccando subito il miglior tempo. Casey “Stoohan” per una volta secondo: poco male. Malissimo, dramma, catastrofe invece in casa Yamaha.

Piccoli accorgimenti telaistici in prospettiva 2008, ma la YZR-M1 800cc non va. Non è questione di gomme, Michelin o non Michelin, è questione di moto. O forse no, non si sa, più che altro non si spiega (e non se ne capacitano) di una giornata dove la migliore Yamaha è settima con Guintoli, Edwards è 14°, Valentino Rossi, udite udite, 16°, 2″504 dalla vetta. Che dire, niente, bastano le immagini di un colloquio in pista tra Edwards e Rossi: i due provano la partenza, si guardano, chiedono l’uno all’altro impressioni su quest’ora di prove. Edwards allarga le braccia, Valentino scuote il capo, poco prima di fare un gesto eloquente, come se volesse tagliarsi la gola. O meglio, la testa. Una situazione insostenibile, incomprensibile, specie considerando che a febbraio qui le Yamaha volavano e gli altri inseguivano, ad iniziare dalla Kawasaki che aveva condiviso proprio con la casa di Iwata la tre-giorni di test.

Oggi si vive una mezza caporetto del box Fiat Yamaha, aspettando domani dove Stoner parte favorito (a prescindere, verrebbe da dire) con tutti gli altri ad inseguire, a cominciare da un Marco Melandri splendido terzo confermando i progressi già mostrati a Phillip Island. Seguono Pedrosa, West (che sul bagnato va come sull’asciutto, ma non è una novità), Elias ed il già citato Guintoli, con le Suzuki tra versioni 2007 e 2008 (con Nobuatsu Aoki in sella) più staccate. Con la caduta di Shinya Nakano proprio al calar della bandiera a scacchi si è chiusa la seconda sessione di prove libere della MotoGP a Sepang, per 60 minuti che, indubbiamente, faranno discutere…

Alessio Piana

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