MotoGP – Preview Istanbul – Un giro di pista con Marco Melandri

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Giunta alla sua seconda edizione, il Gran Premio di Turchia della MotoGP, in programma questo weekend nel tracciato di Istanbul, rappresenterà la terza sfida della stagione. Un solo precedente, con il magico trionfo di Marco Melandri dell’anno passato, e proprio il pilota Fortuna Honda Gresini ci racconta nel dettaglio il circuito progettato da Hermann Tilke. Nessuno più di lui è il pilota indicato per farlo…

“Partiamo dallo schieramento, un breve allungo e la prima difficoltà con una staccata da brividi, forse una delle più complicate del mondiale (si passa dalla quinta alla seconda marcia, da oltre 280 km orari a 96). Si allungano le marce fino alla quinta, arrivando al limitatore per affrontare la lunghissima curva a destra da percorrere in quarta a circa 260 km orari. Devi essere attento a preparare la successiva sinistra cambiando direzione. La moto tende a scivolare ed è facile sbagliare.

Qui inizia una sezione importante per fare un buon giro, è una serie di curve in sequenza che si affrontano in seconda, sfruttando al meglio la coppia del motore. Si esce e si allunga fino alla quarta per affrontare la curva a destra in discesa prima del grande “tornantone” a sinistra: una curva lunghissima, la più lunga del campionato che si percorre in terza, giocando con il gas per tenere la linea migliore. Si possono fare tante traiettorie ma bisogna fare attenzione all’asfalto ondulato.

Breve allungo (in quinta a 285 km orari) prima di 4 curve in serie molto divertenti da raccordare come fosse una sola, da fare in seconda. Poi terza, quarta, quinta verso la curva più veloce del campionato, dove perdere o guadagnare decimi è un attimo (si superano i 250 orari). E’importante uscire bene per provare a fare l’ultimo attacco nella parte finale del tracciato: c’è una staccata violentissima dalla sesta alla prima, passando in un attimo dagli oltre 300 a 70 orari. L’asfalto è ondulato ed è difficile rimanere nella linea giusta. E’ importante essere veloci nella prima parte perché poi inizia una serie di 3 curve da prima dove si può tentare l’ultimo sorpasso prima di lanciarsi verso la bandiera a scacchi.”

Alessio Piana

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