MotoGP – Indianapolis Gara – Valentino Rossi cala il poker, titolo vicinissimo

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Dopo Scott Dixon (alla 500 miglia) e Jimmie Johnson (alla Brickyard 400) è Valentino Rossi a scrivere quest’anno il proprio nome nella storia dell’Indianapolis Motor Speedway, vincendo il primo Gran Premio della MotoGP sul tracciato più famoso del mondo. Vittoria conseguita sotto il nubifragio con le avversità di una partenza difficile, avversari da sopravanzare ed un successivo dominio che tanto sembra ricordare Donington ’05. Un successo, il quarto di fila per il “Dottore”, che lo avvicina sempre di più all’ottavo titolo iridato (a Motegi basterà un 4° posto), complice la concomitante quarta posizione di Casey Stoner, rimasto sempre ai margini del podio.

Una gara, senza pace e senza tregua, che esalta il talento del fenomeno di Tavullia, freddo a gestire ogni situazione: dai sorpassi dei primi giri (con “vittime” Dovizioso, Stoner, Lorenzo, Hayden) al vantaggio accumulato nella fase centrale della contesa per poi amministrare sino all’esposizione della bandiera rossa, giunta a puntino in una gara bagnata che si stava trasformando in una corsa-impossibile sotto il diluvio universale e con un vento senza precedenti, conseguenza dell’uragano Ike che ha colpito, seppur in parte, il catino dell’Indiana.

Indianapolis, infreddolita e bagnata come non mai, porta in trionfo Valentino Rossi con un podio completato dai “Bibendum” Nicky Hayden e Jorge Lorenzo, mentre quarto è Casey Stoner, che di comune accordo con Valentino Rossi, Carmelo Ezpeleta (boss Dorna) ed Hervè Poncharal (Presidente IRTA) ha deciso di non ripartire dopo l’esposizione della bandiera rossa. A Indianapolis, effettivamente, è impossibile non solo guidare, ma anche passeggiare per il paddock, come dimostrato dalla rovinosa distruzione dell’impalcatura dello stand Yamaha situato nella parte accessibile anche ai visitatori.

Tornando alla gara, abbozzano un sorriso i piloti Michelin, due sul podio con un Hayden ritrovato e Lorenzo confermatosi ad alti livelli dopo il secondo posto di Misano. Apprezzabile anche il quinto posto di Andrea Dovizioso, leader al primo giro dopo una partenza fulminante, che si contrasta con l’ottavo posto di Dani Pedrosa, passato al debutto con le Bridgestone anche da Sylvain Guintoli, settimo con la Ducati-Alice. Delusione per il catalano, soddisfazione tutta yankee per Ben Spies, sesto alla terza apparizione iridata e nettamente il migliore dei piloti Suzuki: Vermeulen (mago della pioggia..) è nono, Capirossi fuori dai punti.

A secco anche Marco Melandri, ultimissimo a tutti gli effetti, tenendo conto che nessun pilota è scivolato o è stato costretto al ritiro. Considerando le condizioni metereologiche di Indianapolis, un miracolo.

Alessio Piana

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